A Calci, in diocesi di Pisa, domenica prossima verranno soppresse tre Messe. Il motivo? I parrocchiani sono invitati a partecipare all’iniziativa Puliamo il mondo di Legambiente. La carica ideologica di certi preti arriva fino a toccare la Messa che diventa un servizio come un altro, da spostare se ci sono bisogni più impellenti.
di Andrea Zambrano (24-09-2019)
Diceva San Pio da Pietrelcina che «il mondo potrebbe reggersi senza il sole, ma non senza la Messa». A Calci, provincia di Pisa, invece, hanno pensato che per pulirlo, il mondo, la Messa è decisamente di troppo. Meglio sospenderla. Anzi, meglio sospenderle dato che domenica prossima saranno ben tre le Sante Messe che verranno temporaneamente soppresse dall’unità pastorale delle parrocchie della Val Graziosa per far spazio all’iniziativa di Legambiente Puliamo il mondo.
L’annuncio è stato dato domenica durante gli avvisi dopo la Santa Messa: “Le Messe delle 10.15 e delle 11.30 non saranno celebrate per partecipare a questa bella iniziativa che è anche in linea con il Vangelo”. Avete capito bene: a Calci domenica è prevista la giornata di pulizia dei fossi e delle strade secondo il “credo” ecologista e, per non far mancare i fedeli a questo importante appuntamento, il parroco deve aver deciso che alcune Messe fossero di troppo. Che fare dunque? Sopprimerle, chiaro, no?
“Non parlerei di soppressione – ci spiega al telefono il giovane curato don Luca – ma semplicemente di una sospensione solo per la mattina di domenica. Le Messe celebrate saranno comunque quella delle 8 di mattina e quella delle 18”.
Forse c’è qualcosa che non va. O forse è tutto in linea con la nuova concezione che vede la Messa un semplice servizio e poco più. Se arriva un nuovo bisogno, in questo caso girare con ramazze e guanti in lattice per raccogliere mozziconi di sigarette, il servizio può essere sospeso, rimandato, posticipato.
“Guardi che si tratta di un’iniziativa laica – ci spiega don Luca – che invita la cittadinanza a pulire le strade, il paese e i dintorni. Qui sul monte ad esempio abbiamo anche sentieri lungo il torrente Zambra e il parroco, d’accordo con il consiglio pastorale, ha deciso di ridurre il numero di Messe, per aiutare tutti a partecipare”.
“Non parlerei di soppressione – ci spiega al telefono il giovane curato don Luca – ma semplicemente di una sospensione solo per la mattina di domenica. Le Messe celebrate saranno comunque quella delle 8 di mattina e quella delle 18”.
Forse c’è qualcosa che non va. O forse è tutto in linea con la nuova concezione che vede la Messa un semplice servizio e poco più. Se arriva un nuovo bisogno, in questo caso girare con ramazze e guanti in lattice per raccogliere mozziconi di sigarette, il servizio può essere sospeso, rimandato, posticipato.
“Guardi che si tratta di un’iniziativa laica – ci spiega don Luca – che invita la cittadinanza a pulire le strade, il paese e i dintorni. Qui sul monte ad esempio abbiamo anche sentieri lungo il torrente Zambra e il parroco, d’accordo con il consiglio pastorale, ha deciso di ridurre il numero di Messe, per aiutare tutti a partecipare”.
don Antonio Cecconi
Il parroco, don Antonio Cecconi, già referente locale della Caritas, deve essere affascinato dal credo ambientalista e anti salviniano, almeno stando a quanto scrive sul sito della parrocchia dove non esita a criticare l’ex ministro degli Interni Matteo Salvini secondo i soliti schemi immigrazionisti.
Non è il solo, del resto. Ma fino ad ora le Messe erano state salvaguardate, anche se magari strumentalizzate. Ora si assiste a un passo avanti: per portare avanti le proprie idee e i propri gusti in materia di ambientalismo, si impone ideologicamente ai fedeli la violenza della privazione di una Messa, rendendoli così ostaggio di un’iniziativa mondana che magari nemmeno condividono, ma rispetto alla quale devono adeguarsi.
Davvero se ne sentiva il bisogno? “Vede – prosegue don Luca – il fatto è che la Messa si può fare anche alle 18 e se c’è buio, il mondo invece va pulito al mattino, quando c’è la luce”. Chiediamo se è davvero in linea col Vangelo. La risposta è tranchant: “Be’, adesso non saprei trovare la citazione, però sicuramente è in linea con ciò che dice Papa Francesco sulla tutela del creato”. Davvero lodevole, dunque. Anche se non riusciamo a immaginarci Maria che abbandona il Golgota per andare a sistemare le strade di Gerusalemme prima che si faccia buio su tutta la terra. Ma anche questo dovrebbe far parte di quella vecchia Chiesa che non è al passo coi tempi e soprattutto non riesce a capire che la cura della casa comune val bene anche un affronto del genere a Chi quella casa comune l’ha creata.
La parrocchia ha fatto passare il messaggio che niente viene sacrificato, è solo una riorganizzazione più funzionale di quella specifica domenica. Invece non è vero: si tratta di due Messe in meno nel mondo, nella storia, nell’economia dell’eternità e se qualcuno ha in mente il valore della Messa non potrebbe non tornare a quanto diceva San Pio: “Se la gente sapesse che cosa accade nella Messa, davanti alle chiese dovrebbero esserci i carabinieri per contenere la folla”.
Il messaggio gravissimo che passa e sul quale sarebbe interessante che un vescovo, quello di Pisa, dicesse la sua, è che è la Messa adesso che deve adattarsi alle esigenze degli uomini. Se gli uomini hanno altre esigenze, come ad esempio raccogliere buste di plastica lungo le rive del fiume, allora la Messa può aspettare. Nostro Signore può aspettare. Insomma, la nostra fede può aspettare, dunque non è poi così importante e viene subordinata sempre a qualche cosa di diverso.
Di questo passo e con questa logica potremo proseguire all’infinito sospendendo centinaia di celebrazioni: passa il Giro d’Italia? E mica possiamo chiedere a Nibali&co di aspettare che finiamo il canto alla comunione? Rimandiamo. Arriva in città il presidente della Repubblica? Messa delle 10 cancellata per permettere a tutti di ascoltarlo; il concerto della rockstar disturba la parrocchia del vicinato? Niente Messa (purtroppo questo è già successo). La Messa diventa così un servizio, da spostare, cancellare e modulare a seconda delle esigenze più o meno degli uomini. E in questo modo la Chiesa passa a servizio non più di Dio, ma della mondanità.
#salviamolamessa
(fonte: lanuovabq.it)
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