sabato 7 novembre 2015

Parole attuali di Paolo VI sulla pericolosa intolleranza verso la tradizione della Chiesa

 






Paolo VI Udienza Generale 7 Gennaio 1970

"Sarà bene iniziare questa riflessione tracciandole subito una via retta per evitare due eventuali e pericolose deviazioni. La prima deviazione è quella di credere che il Concilio ha aperto un’era talmente nuova da autorizzare una svalutazione, un distacco, un’intolleranza verso la tradizione della Chiesa.

Esiste in molti uno stato d’animo di radicale insofferenza verso lo «ieri» della Chiesa: uomini, istituzioni, costumi, dottrine, tutto è senz’altro accantonato, se porta l’impronta del passato. È così che uno spirito critico implacabile condanna in questi irrefrenabili innovatori tutto il «sistema» ecclesiastico di ieri: essi non vedono più che colpe e difetti, inabilità e inefficienza nelle espressioni della vita cattolica degli anni trascorsi; con conseguenze che si presterebbero a molte e gravi considerazioni, e che oscurano quel senso storico della vita della Chiesa, ch’è pur preziosa caratteristica della nostra cultura.

Esso è sostituito da una facile simpatia a tutto ciò ch’è fuori della Chiesa; l’avversario diventa simpatico ed esemplare, l’amico invece diventa antipatico e intollerabile. Se questo processo non è moderato, esso dà luogo perfino alla persuasione che sia lecito prospettare l’ipotesi d’una Chiesa del tutto diversa da quella odierna e nostra; una Chiesa inventata, si dice, per i tempi nuovi, dove sia abolito ogni vincolo di obbedienza molesta, ogni limite alla libertà personale, ogni forma d’impegnativa sacralità.

Questa deviazione è pur troppo possibile; ma è da sperare che la sua stessa evidente eccessiva misura ne denunci l’errore: non certo a questa disintegrazione della realtà storica, istituzionale e collaudata vuol tendere l’aggiornamento», cioè il rinnovamento della Chiesa, patrocinato dal Concilio".





 

. http://oblatiorationabilis.blogspot.it/ 07/11/2015





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