Per prepararci alla solennità dell’Assunzione corporea della Vergine Maria al cielo condividiamo coi Lettori alcuni saggi dell’opera “L’Assunzione e l’Immacolata Concezione. Assunta perché Immacolata” del grande mariologo p. Gabriele M. Roschini osm, tra i compilatori della bolla dogmatica di Pio XII Munificentissimus Deus.
L’ASSUNTA E L’IMMACOLATA CONCEZIONE
Assunta perché Immacolata
di P. Gabriele M. Roschini, O.S.M.
PARTE PRIMA – STORIA DELL’ARGOMENTO
2. – NEL PERIODO MEDIOEVALE (sec. IX-XVI).
Lo PSEUDO-AGOSTINO (sec. IX), asserisce che quantunque Maria sia morta, tuttavia non potè esser trattenuta dai vincoli della morte, poiché se Cristo fu immune dalla maledizione di Adamo, Maria SS. fu immune dalla maledizione di Eva, e perciò con ragione viene esentata dalla corruzione del sepolcro[6].
Il Monaco bizantino TEOGNOSTE (sec. IX) asserisce che la B. Vergine ebbe un inizio santo, perché nel primo istante della sua vita terrena fu santamente concepita. E da questo santo inizio, deduce una santa fine, ossia, la gloriosa Assunzione di Maria (Cod. 763 del fondo greco della Biblioteca Nazionale di Parigi, f. 8, V).
GIOVANNI EUCAITENSE (sec. XI) prova I’Assunzione con la lmmacolata Concezione. Osserva giustamente il Card. Marini che «l’argomentazione con che il nostro Autore suol provare che la Beata Vergine Maria dovesse risorgere e salire in anima e corpo al cielo, non reggerebbe se egli non ritenesse immacolata l’origine di Lei»[7].
GUALTIERO DI S. VITTORE (+ 1191) parimenti asserisce che il corpo di Maria «come fu immune dal peccato, così fu immune dalla corruzione» e fu elevato al cielo[8].
PIETRO DI CELLE (+ 1183), rivolto alla Vergine, dice: «come sei immune dalla corruzione del peccato, così devi passare all’immortalità, assorbita la mortalità mediante la grazia di Dio»[9].
Anche GIOVANNI FURNES (sec. XII), dall’immunità dalla colpa originale deduce I’Assunzione della Vergine (Cf. le Omelie di Teofane Kérameus, edite da I. Palamas, Gerus. 1860, p. 272).
S. AMEDEO DI LOSANNA (+ 1159) scrive: «Come in Eva tutti muoiono, così in Maria tutti vengono vivificati… Cadde quella, credendo malamente al serpente; risorse questa e, secondo la parola pronunziata da Dio nel Genesi (Gen. 3), schiacciò il capo del serpente»[10].
PIETRO DI BLOIS (+ 1200) si domanda: «Colei che era vissuta tutta casta, tutta immacolata, tutta impolluta ed integra, in che modo avrebbe dovuto sentire che cosa è la corruzione del corpo?»[11].
RICCARDO DA S. LORENZO (sec. XIII) osserva che «i due estremi, in questa terra, possono dirsi la concezione carnale e la morte corporale. La Vergine SS. dal primo estremo, nella sua santificazione, scosse il fomite e i movimenti disordinati; dall’ultimo estremo scosse, nella resurrezione, la putrefazione, il verme e la polvere»[12].
BARTOMEO DA BOLOGNA (+ dopo il 1294) riconosce un nesso necessario tra il peccato originale e la morte. E ragiona così: Maria SS. è morta perché contrasse il peccato originale. Siccome però fu subito e perfettamente mondata dal peccato originale, di modo che «la sua separazione da Dio fu brevissima, minimum», ne segue che «la separazione penale inflittaci a causa del peccato originale dovette essere, nella Madonna, minima… Dovette perciò morire, ma non dovette incenerire. E perciò la risurrezione di Lei non dovette essere differita come quella degli altri»[13].
S. ALBERTO MAGNO (+ 1280) distinguendo fra il peccato originale e il peccato attuale[14], dice che la Vergine SS. «dovette morire» perché contrasse il peccato originale; «non dovette però incenerirsi» perché non commise mai peccato attuale.
Insegna nel modo più chiaro ed esplicito un nesso necessario tra il peccato e la morte nella Vergine SS. il Serafico Dottore S. BONAVENTURA (+ 1274). «Se la B. Vergine – così egli ragiona – fu immune dal peccato originale, fu anche priva del merito della morte: conseguentemente, o le venne fatta una ingiustizia, allorché morì, o morì per la salvezza del genere umano. Ma la prima cosa ridonda di contumelia a Dio, poiché se una tal cosa fosse vera, Dio non sarebbe più un giusto retributore. La seconda cosa invece ridonda a contumelia di Cristo perché, se tale cosa fosse vera, Cristo non sarebbe un redentore sufficiente. È falsa perciò ed impossibile sia l’una che l’altra cosa. Ebbe perciò la Vergine il peccato originale»[15]. Per questo il Serafico deduce l’Assunzione dalla maternità divina. Se il Serafico Dottore fosse vissuto oggi – in cui è di fede l’immunità di Maria SS. dal peccato originale, non avrebbe esitato un istante ad ammettere la nostra conclusione, ossia, un nesso necessario tra l’Immacolata e l’Assunzione.
Nei secoli di lotta fra maculisti ed immaculisti (secoli XIII-XV), questi ultimi, per difendere l’Immacolata Concezione, argomentano non di rado dall’Assunzione, o meglio, deducono l’incorruzione spirituale dalla incorruzione materiale con argomento a fortiori. Così Lorenzo Opimo, O.S.M., dalla mancata esistenza dell effetto (l’incenerazione) deduce la non esistenza della causa ossia, l’immunità del peccato originale[16]. Altrettanto fanno Bartolomeo da Pisa[17], Andrea de Novacastro[18], Pietro Aureolo[19], Pietro Tommaso[20], Domenico Leoni[21], Michele Aiguani[22], Gualtiero di Catton[23], Alfredo Gouteri[24], Francesco Martì[25], Tommaso Rossi[26], ecc.
Questo « processo di argomentazione – rileva il P. Piana – «sarà famigliare anche ai teologi immaculisti del sec. XV », quali Kiliano Stetzing. O.F.M.,[27], Egidio Carlerii[28], Bernardino de Bustis[29], Alessandro de Riciis[30], Lodovico a Turri de Verona[31], eccetera.
Gli avversari stessi dell’Immacolata Concezione non osano negare il suo nesso con l’immunità dalla corruzione o Assunzione, e perciò ricorrono, per negare la Immacolata, ad altre ragioni. Così, per es., Durando da S. Porciano, tenta di svalorizzare il suddetto argomento dicendo che la Vergine SS. fu sottratta alla legge della corruzione (cosa ch’egli non poteva negare) per un privilegio speciale, e non già perché immacolata[32].
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[6] Serm. de Assumptione B. M. Virginis, cc. A-O, PL 40, 1144-1145.
[7] Cf. N. MARINI: L’Immacolata Concezione di Maria Vergine e la Chiesa Greca Ortodossa dissidente, Roma 1908, p. 148. Lo stesso Em.mo Autore, nella stessa opera, scrive: «la persuasione di molti Padri e scrittori dell’Antica Chiesa Greca, che Maria non dovesse andar soggetta alla morte, e le ingegnose spiegazioni di loro escogitate per assegnare qualche causa della morte di Lei, donde ebbero principio se non dalla loro credenza, che Maria fosse stata concepita senza veruna corruzione nell’anima, cioè senza peccato originale?» (L. c. p. 48 s.).
[8] Excerpta ex libris contra IV labyrintos Franciae, ex L. III, PL 199, 1155 s.
[10] De B. Virginis obitu, Assumptione in caelum, exaltatione ad Filii dexteram, homil. 7, PL 188, 1337.
[11] Serm. 34: In eadem Assumptione, PL 207, 664.
[12] «Estrema huius terrae dici possunt conceptio carnalis et mors corporalis. A primo estremo (Maria) excussit fomitem et motus pravos in sanctifcatione: ab ultimo extremo excussit putrefactionem, vermem et pulverem in resurrectione» (De Laudibus B.M.V., Lib. II).
[13] Quaestiones de corporali beatae Mariae Virginis Assumptione, q. 1, resp. (ed. DENEFFE A., nella collezione Opuscula et textus historiam Ecclesiae eiusque vitam atque doctrinam illustrantia. Series scholastica, fasc. 9, Monasteri 1930, 30-32.
[14] Mariale, ed. Vives, Op. omn., XXXVII, 186a. La morte di Maria fu il cavallo di battaglia dei Domenicani per provare ch’Ella aveva contratto il peccato originale. Per mettere quest’argomento in tutta la pienezza della sua luce, il celebre Card. Giovanni di Torquemada, nell’opera Tractatus de veritate conceptionis beatae Virginis pro facienda relatione coram, Patribus Concilii Basileae an. D. 1437, nella parte II, (Romae, 1547, f. 146r-50-v), impiega ben sei capitoli (cc. 26-30)!… Anche Vincenzo Bandelli (nell’Op. De sigulari praerogativa concept. D.N.I. Christi, pars 1, c. 29 P, Mediolani 1512. f. 44v), Giacomo Gil (nel Tract de conceptione V. B. ms Vat. lat. 10497, f. 104r) ed altri hanno insistito molto su tale argomento. Oggi che l’immunità di Maria SS. dalla colpa originale è dogma di fede, i suddetti ne avrebbero certamente dedotto – se avessero voluto esser logici – che la Madonna non è morta.
[15] In III Sent., d. 15, q. 3, ad 3, Op. III, 78 b.
[16] Cf. PIANA C., O.F.M., Contributo allo studio della teologia e della leggenda dell’Assunzione della Vergine nel secolo XIV, in Studi Francescani, ser. 3, 16 (1944) 102 ss.
[17] De vita et laudibus B.M.V., Lib. I, fructus 7 (p. 121 s).
[18] Quaestio, fol. 119 v.
[19] Quaestiones disputae, 58 s.
[20] Liber de innocentia V. Mariae, Lib. II, pars 5, c. 3 (p. 248 s).
[21] Cf. PIANA, I. c.
[22] Ibid.
[23] Ibid.
[24] Ibid.
[25] Ibid.
[26] Ibid.
[27] In III Sent., d. 3, ed. Meier L., De schola franciscana Erfordiensi, 89.
[28] Cf. DOUCET V., O.F.M., Mag. Aegidius Carlerii (+ 1472) eiusque quaestio de immac. concept. B.M.V., in Antonianum 5 (1930) 427.
[29] Mariale, pars 1, serm. p. pars 3 (fol. 27 v. b.).
[30] Mariale (fol. 60 r b).
[31] Tractatus de conceptione B. V. Mariae, Prol. (ed Alva et Astorga P., Monumenta antiqua seraphica, 329 a).
[32] Cf. Piana C., L. c.
Testo trascritto da Salvatore Di Simone
Il testo integrale si può leggere su Christus vincit.
Immagine: Niccolò di Piero Tedesco su disegno di Ghiberti, Vetrata dell’Assunta, 1405, Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze (da wikipedia.org)
Assunta perché Immacolata – I Santi Padri
Le lezioni della Vergine Assunta
L’Assunzione di Maria e la vera glorificazione del corpo.
“L’Assunzione e la vita spirituale”. Un articolo del padre Roschini
[VIDEO] “Assunta in cielo perché Corredentrice sulla terra” di Mons. Brunero Gherardini
Sant’Alfonso Maria de Liguori. Discorso sull’Assunzione di Maria (1)
Sant’Alfonso Maria de Liguori. Discorso sull’Assunzione di Maria (2)
Assunta perché Immacolata
di P. Gabriele M. Roschini, O.S.M.
PARTE PRIMA – STORIA DELL’ARGOMENTO
2. – NEL PERIODO MEDIOEVALE (sec. IX-XVI).
Lo PSEUDO-AGOSTINO (sec. IX), asserisce che quantunque Maria sia morta, tuttavia non potè esser trattenuta dai vincoli della morte, poiché se Cristo fu immune dalla maledizione di Adamo, Maria SS. fu immune dalla maledizione di Eva, e perciò con ragione viene esentata dalla corruzione del sepolcro[6].
Il Monaco bizantino TEOGNOSTE (sec. IX) asserisce che la B. Vergine ebbe un inizio santo, perché nel primo istante della sua vita terrena fu santamente concepita. E da questo santo inizio, deduce una santa fine, ossia, la gloriosa Assunzione di Maria (Cod. 763 del fondo greco della Biblioteca Nazionale di Parigi, f. 8, V).
GIOVANNI EUCAITENSE (sec. XI) prova I’Assunzione con la lmmacolata Concezione. Osserva giustamente il Card. Marini che «l’argomentazione con che il nostro Autore suol provare che la Beata Vergine Maria dovesse risorgere e salire in anima e corpo al cielo, non reggerebbe se egli non ritenesse immacolata l’origine di Lei»[7].
GUALTIERO DI S. VITTORE (+ 1191) parimenti asserisce che il corpo di Maria «come fu immune dal peccato, così fu immune dalla corruzione» e fu elevato al cielo[8].
PIETRO DI CELLE (+ 1183), rivolto alla Vergine, dice: «come sei immune dalla corruzione del peccato, così devi passare all’immortalità, assorbita la mortalità mediante la grazia di Dio»[9].
Anche GIOVANNI FURNES (sec. XII), dall’immunità dalla colpa originale deduce I’Assunzione della Vergine (Cf. le Omelie di Teofane Kérameus, edite da I. Palamas, Gerus. 1860, p. 272).
S. AMEDEO DI LOSANNA (+ 1159) scrive: «Come in Eva tutti muoiono, così in Maria tutti vengono vivificati… Cadde quella, credendo malamente al serpente; risorse questa e, secondo la parola pronunziata da Dio nel Genesi (Gen. 3), schiacciò il capo del serpente»[10].
PIETRO DI BLOIS (+ 1200) si domanda: «Colei che era vissuta tutta casta, tutta immacolata, tutta impolluta ed integra, in che modo avrebbe dovuto sentire che cosa è la corruzione del corpo?»[11].
RICCARDO DA S. LORENZO (sec. XIII) osserva che «i due estremi, in questa terra, possono dirsi la concezione carnale e la morte corporale. La Vergine SS. dal primo estremo, nella sua santificazione, scosse il fomite e i movimenti disordinati; dall’ultimo estremo scosse, nella resurrezione, la putrefazione, il verme e la polvere»[12].
BARTOMEO DA BOLOGNA (+ dopo il 1294) riconosce un nesso necessario tra il peccato originale e la morte. E ragiona così: Maria SS. è morta perché contrasse il peccato originale. Siccome però fu subito e perfettamente mondata dal peccato originale, di modo che «la sua separazione da Dio fu brevissima, minimum», ne segue che «la separazione penale inflittaci a causa del peccato originale dovette essere, nella Madonna, minima… Dovette perciò morire, ma non dovette incenerire. E perciò la risurrezione di Lei non dovette essere differita come quella degli altri»[13].
S. ALBERTO MAGNO (+ 1280) distinguendo fra il peccato originale e il peccato attuale[14], dice che la Vergine SS. «dovette morire» perché contrasse il peccato originale; «non dovette però incenerirsi» perché non commise mai peccato attuale.
Insegna nel modo più chiaro ed esplicito un nesso necessario tra il peccato e la morte nella Vergine SS. il Serafico Dottore S. BONAVENTURA (+ 1274). «Se la B. Vergine – così egli ragiona – fu immune dal peccato originale, fu anche priva del merito della morte: conseguentemente, o le venne fatta una ingiustizia, allorché morì, o morì per la salvezza del genere umano. Ma la prima cosa ridonda di contumelia a Dio, poiché se una tal cosa fosse vera, Dio non sarebbe più un giusto retributore. La seconda cosa invece ridonda a contumelia di Cristo perché, se tale cosa fosse vera, Cristo non sarebbe un redentore sufficiente. È falsa perciò ed impossibile sia l’una che l’altra cosa. Ebbe perciò la Vergine il peccato originale»[15]. Per questo il Serafico deduce l’Assunzione dalla maternità divina. Se il Serafico Dottore fosse vissuto oggi – in cui è di fede l’immunità di Maria SS. dal peccato originale, non avrebbe esitato un istante ad ammettere la nostra conclusione, ossia, un nesso necessario tra l’Immacolata e l’Assunzione.
Nei secoli di lotta fra maculisti ed immaculisti (secoli XIII-XV), questi ultimi, per difendere l’Immacolata Concezione, argomentano non di rado dall’Assunzione, o meglio, deducono l’incorruzione spirituale dalla incorruzione materiale con argomento a fortiori. Così Lorenzo Opimo, O.S.M., dalla mancata esistenza dell effetto (l’incenerazione) deduce la non esistenza della causa ossia, l’immunità del peccato originale[16]. Altrettanto fanno Bartolomeo da Pisa[17], Andrea de Novacastro[18], Pietro Aureolo[19], Pietro Tommaso[20], Domenico Leoni[21], Michele Aiguani[22], Gualtiero di Catton[23], Alfredo Gouteri[24], Francesco Martì[25], Tommaso Rossi[26], ecc.
Questo « processo di argomentazione – rileva il P. Piana – «sarà famigliare anche ai teologi immaculisti del sec. XV », quali Kiliano Stetzing. O.F.M.,[27], Egidio Carlerii[28], Bernardino de Bustis[29], Alessandro de Riciis[30], Lodovico a Turri de Verona[31], eccetera.
Gli avversari stessi dell’Immacolata Concezione non osano negare il suo nesso con l’immunità dalla corruzione o Assunzione, e perciò ricorrono, per negare la Immacolata, ad altre ragioni. Così, per es., Durando da S. Porciano, tenta di svalorizzare il suddetto argomento dicendo che la Vergine SS. fu sottratta alla legge della corruzione (cosa ch’egli non poteva negare) per un privilegio speciale, e non già perché immacolata[32].
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[6] Serm. de Assumptione B. M. Virginis, cc. A-O, PL 40, 1144-1145.
[7] Cf. N. MARINI: L’Immacolata Concezione di Maria Vergine e la Chiesa Greca Ortodossa dissidente, Roma 1908, p. 148. Lo stesso Em.mo Autore, nella stessa opera, scrive: «la persuasione di molti Padri e scrittori dell’Antica Chiesa Greca, che Maria non dovesse andar soggetta alla morte, e le ingegnose spiegazioni di loro escogitate per assegnare qualche causa della morte di Lei, donde ebbero principio se non dalla loro credenza, che Maria fosse stata concepita senza veruna corruzione nell’anima, cioè senza peccato originale?» (L. c. p. 48 s.).
[8] Excerpta ex libris contra IV labyrintos Franciae, ex L. III, PL 199, 1155 s.
[10] De B. Virginis obitu, Assumptione in caelum, exaltatione ad Filii dexteram, homil. 7, PL 188, 1337.
[11] Serm. 34: In eadem Assumptione, PL 207, 664.
[12] «Estrema huius terrae dici possunt conceptio carnalis et mors corporalis. A primo estremo (Maria) excussit fomitem et motus pravos in sanctifcatione: ab ultimo extremo excussit putrefactionem, vermem et pulverem in resurrectione» (De Laudibus B.M.V., Lib. II).
[13] Quaestiones de corporali beatae Mariae Virginis Assumptione, q. 1, resp. (ed. DENEFFE A., nella collezione Opuscula et textus historiam Ecclesiae eiusque vitam atque doctrinam illustrantia. Series scholastica, fasc. 9, Monasteri 1930, 30-32.
[14] Mariale, ed. Vives, Op. omn., XXXVII, 186a. La morte di Maria fu il cavallo di battaglia dei Domenicani per provare ch’Ella aveva contratto il peccato originale. Per mettere quest’argomento in tutta la pienezza della sua luce, il celebre Card. Giovanni di Torquemada, nell’opera Tractatus de veritate conceptionis beatae Virginis pro facienda relatione coram, Patribus Concilii Basileae an. D. 1437, nella parte II, (Romae, 1547, f. 146r-50-v), impiega ben sei capitoli (cc. 26-30)!… Anche Vincenzo Bandelli (nell’Op. De sigulari praerogativa concept. D.N.I. Christi, pars 1, c. 29 P, Mediolani 1512. f. 44v), Giacomo Gil (nel Tract de conceptione V. B. ms Vat. lat. 10497, f. 104r) ed altri hanno insistito molto su tale argomento. Oggi che l’immunità di Maria SS. dalla colpa originale è dogma di fede, i suddetti ne avrebbero certamente dedotto – se avessero voluto esser logici – che la Madonna non è morta.
[15] In III Sent., d. 15, q. 3, ad 3, Op. III, 78 b.
[16] Cf. PIANA C., O.F.M., Contributo allo studio della teologia e della leggenda dell’Assunzione della Vergine nel secolo XIV, in Studi Francescani, ser. 3, 16 (1944) 102 ss.
[17] De vita et laudibus B.M.V., Lib. I, fructus 7 (p. 121 s).
[18] Quaestio, fol. 119 v.
[19] Quaestiones disputae, 58 s.
[20] Liber de innocentia V. Mariae, Lib. II, pars 5, c. 3 (p. 248 s).
[21] Cf. PIANA, I. c.
[22] Ibid.
[23] Ibid.
[24] Ibid.
[25] Ibid.
[26] Ibid.
[27] In III Sent., d. 3, ed. Meier L., De schola franciscana Erfordiensi, 89.
[28] Cf. DOUCET V., O.F.M., Mag. Aegidius Carlerii (+ 1472) eiusque quaestio de immac. concept. B.M.V., in Antonianum 5 (1930) 427.
[29] Mariale, pars 1, serm. p. pars 3 (fol. 27 v. b.).
[30] Mariale (fol. 60 r b).
[31] Tractatus de conceptione B. V. Mariae, Prol. (ed Alva et Astorga P., Monumenta antiqua seraphica, 329 a).
[32] Cf. Piana C., L. c.
Testo trascritto da Salvatore Di Simone
Il testo integrale si può leggere su Christus vincit.
Immagine: Niccolò di Piero Tedesco su disegno di Ghiberti, Vetrata dell’Assunta, 1405, Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze (da wikipedia.org)
Assunta perché Immacolata – I Santi Padri
Le lezioni della Vergine Assunta
L’Assunzione di Maria e la vera glorificazione del corpo.
“L’Assunzione e la vita spirituale”. Un articolo del padre Roschini
[VIDEO] “Assunta in cielo perché Corredentrice sulla terra” di Mons. Brunero Gherardini
Sant’Alfonso Maria de Liguori. Discorso sull’Assunzione di Maria (1)
Sant’Alfonso Maria de Liguori. Discorso sull’Assunzione di Maria (2)
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