lunedì 9 giugno 2025

COME DIO SI MANIFESTA A NOI





Commento al libro del Levitico


Don Dolindo Ruotolo

Dio ordinò ad Aronne e al popolo di offrire un triplice sacrifizio, dicendo esplicitamente che voleva loro manifestarsi. Quei sacrifizi erano dunque una preparazione prossima alla divina manifestazione. È una grande lezione che il Signore fa a tutti.

Noi siamo tanto desiderosi di vedere Dio, di ammirarne la magnificenza e la gloria. Non vi è anima che non abbia avuto almeno una volta il desiderio di vedere Gesù Cristo o di controllare qualche fatto soprannaturale. Noi ci accoriamo assai constatando il silenzio di Dio nel mondo. Ci sembra ch' Egli sia quasi assente, notiamo che non accadono più ai nostri tempi tanti fatti soprannaturali come in passato, e ne proviamo un profondo dolore. Alcuni ne subiscono addirittura una scossa nella fede, e con facilità prestano l'orecchio agli stolti che riguardano come fiabe e come leggende tutti i fatti soprannaturali che si raccontano.

Noi non pensiamo che la manifestazione di Dio è una grande grazia, e che richiede una grande preparazione interiore, simboleggiata appunto dai sacrifizi offerti da Aronne, in nome suo e in nome del popolo. È necessario prima di tutto fare il sacrifizio espiatorio, purificando la coscienza da ogni colpa e facendone penitenza.

Dio, quando si rivela ai Santi, comincia precisamente con l'introdurli nella via purgativa, immolandoli in molti modi. Come la vittima veniva uccisa, così Dio uccide nell'anima la vecchia creatura, e come la vittima veniva recisa nelle sue parti, così Dio recide dall'anima tutto quello che le impedisce di comunicare con Lui. Egli distacca l'anima da tutto e richiede da lei l'olocausto della sua volontà, delle sue passioni, del suo io.

L'anima può essere aiutata nelle vie del bene da tutte le persone che la circondano, ma il suo interno è purificato solo dal Sacerdote, ed i suoi passi, figurati nelle zampe della vittima, sono diretti a Dio, solo dal suo Ministro. È Gesù Cristo stesso che per il ministero sacerdotale e con una speciale provvidenza di grazia, purifica l'anima e la guida nelle vie soprannaturali. Senza questa purificazione interiore, che dai mistici è chiamata via purgativa, è impossibile entrare in intima familiarità con Dio.

L'Eucaristia, la comunione intima con Gesù Cristo nell'unzione soave dell'umiltà e della preghiera, è quella che dà efficacia e valore alle rinunzie, alle pene, alle offerte, alle preghiere nostre, e che ci rende capaci di comunicare intimamente con Dio. Non è uno scherzo una comunicazione soprannaturale con Dio. Bisogna leggere le profonde opere di San Giovanni della Croce per avere un'idea della vita veramente soprannaturale e dell'intensa preparazione che richiede.

Noi presumiamo di vedere la gloria di Dio per una curiosità, o peggio per volere orgogliosamente controllare il Signore. In queste condizioni interiori, macchiati di colpa come siamo, avvelenati ed asfissiati dalla miscredenza, immersi nella nostra carne, nella nostra volontà, nella nostra superbia, Dio non si mostra, ma tace e si nasconde sempre più.





Fonte web

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