Julio Loredo
Di fronte alla crisi che attanaglia Santa Romana Chiesa, taluni reagiscono come si non ci fosse più niente da fare. Si dedicano, quindi, esclusivamente alla critica. È uno stile di vita spiritualmente distruttivo che mina la fiducia nelle promesse di Cristo. È anche spiritualmente sterile; non conduce anime alla conversione. Senza chiudere gli occhi ai mali dell’epoca, denunciandoli quando serve, dobbiamo avere lo sguardo fisso nel trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
Introduzione: Navigare la Tempesta
Chiunque osservi con attenzione le recenti vicende della Chiesa Cattolica può sentirsi disorientato. È un tempo di luci e ombre, un susseguirsi di documenti, polemiche e dichiarazioni che sembrano contraddirsi a vicenda, generando un senso di confusione diffusa. Le tensioni appaiono evidenti e le fratture profonde, lasciando molti fedeli a interrogarsi sulla direzione che si sta prendendo.
Tuttavia, sotto la superficie di questi scontri, si muovono correnti più profonde e tendenze sorprendenti che, se comprese, offrono una chiave di lettura nuova e inaspettatamente carica di speranza. Un recente episodio, la controversia sul titolo mariano di “Corredentrice”, è l’esempio perfetto del tipo di conflitto dell’era “Boomer” che una nuova generazione sta silenziosamente rifiutando. Non si tratta solo di conflitti ideologici, ma di un vero e proprio scontro generazionale che sta ridisegnando il volto del cattolicesimo dal basso.
Questo articolo esplora tre delle riflessioni più significative emerse da una recente analisi del clima ecclesiale. L’obiettivo è offrire una mappa per orientarsi, per comprendere non solo le crisi del presente, ma soprattutto i segnali di una rinascita che sta già avvenendo, silenziosa ma potente.
1. La Frattura sulla “Corredentrice”: Quando la Gerarchia si Scontra con la Fede del Popolo
Uno degli episodi più emblematici del momento attuale riguarda la controversia sul titolo di “Corredentrice”. Nel documento Mater Popoli fidelis, il Cardinale Victor Manuel Fernandez ha definito “inappropriato” l’uso di questo titolo, motivando la scelta con il rischio che il termine venga “frainteso a livello pastorale” e possa irritare i protestanti. La decisione è stata presentata come frutto di ampie consultazioni.
La realtà, però, si è rivelata molto diversa. La reazione del mondo cattolico, sia a livello popolare che accademico, è stata così vasta da costringere il Cardinale a un “mezzo passo indietro”, chiarendo che i fedeli possono continuare a usare il titolo, ma non nei documenti vaticani o nei testi liturgici. Soprattutto, è emerso che nessun membro della Pontificia Accademia Mariana né della Pontificia Facoltà Teologica Marianum è stato consultato. Anzi, un consultore dello stesso dicastero del Cardinale, padre Maurizio Gronchi, ha ammesso: “non siamo riusciti a trovare nessun mariologo disposto a sostenerci”.
La critica più tagliente è arrivata da Monsignor Robert Muzzerz, vescovo ausiliare nei Paesi Bassi:
“non vedo nulla di irragionevole nell’idea che Maria in modo totalmente subordinato e per grazia abbia partecipato all’opera di Cristo… francamente se il cardinale Fernandez teme che la gente metta Maria sullo stesso piano di Cristo allora il problema non è Maria e Fernandez”Ma come possono riempirsi la bocca de discorsi sul popolo di Dio e poi ignorare la voce del vero popolo di Dio? Come sottolineato da Luisella Scrosati, questo incidente ha messo in luce una crescente “frattura fra la fede del popolo e i documenti e la liturgia della Chiesa”. È il segnale di uno scollamento profondo.
2. Le Tre Tribù: Boomer, Doomer e Zoomer
Questo tipo di scontro è perfettamente inquadrato da un’analisi di Eric Sammons su Crisis Magazine, che propone di leggere la Chiesa di oggi attraverso tre “tribù” generazionali.
Questo tipo di scontro è perfettamente inquadrato da un’analisi di Eric Sammons su Crisis Magazine, che propone di leggere la Chiesa di oggi attraverso tre “tribù” generazionali.
I Boomer
Questa generazione (nati 1946-1964) occupa le attuali posizioni di leadership. È caratterizzata, secondo Sammons, da una “bramosia di abbracciare il mondo moderno al costo di annacquare la fede cattolica”. La loro è una “spiritualità orizzontale”, più attenta alle questioni sociali che alla trascendenza, che tende a rigettare ciò che esisteva prima del 1960. Papa Francesco viene indicato come “l’icona di questa mentalità”.
I Doomer
In reazione al progressismo dei Boomer, è emerso questo gruppo. I Doomer (da doom, “condanna”) sono i disfattisti: cattolici, spesso “sede vacantiste di giure o de fatto”, così scioccati dalla crisi da credere che la Chiesa sia in un declino irreversibile. Sammons avverte che questa mentalità, pur nascendo da una preoccupazione sincera, diventa uno “stile di vita spiritualmente distruttivo” che mina la fiducia nelle promesse di Cristo ed è “spiritualmente sterile”.
Gli Zoomer
Qui si trova la vera sorpresa. La generazione più giovane (nati 1997-2012) sta dando vita a una vera rinascita spirituale, perché “rifiutano sia il bumerismo che il dumerismo”. Non sono interessati né all’abbraccio incondizionato con la modernità né alla disperazione paralizzante. Il loro desiderio è un altro: cercano qualcosa di “solido e di sicuro, chiaro e convincente, non le ambiguità che hanno dominato la vita della Chiesa a partire dal Concilio Vaticano II”.
3. La Vera Speranza: Il “Quiet Revival” della Generazione Z
È proprio nella mentalità della generazione Zoomer che si annida la vera speranza per il futuro. Lontano dalle polemiche, sta avvenendo una silenziosa ma significativa “rinascita spirituale cattolica” che rappresenta una preparazione al trionfo del cuore immacolato di Maria. Questa è la storia più importante del nostro tempo.
Questa rinascita è stata descritta con una metafora potente: è il “fuoco della vera fede” che “divampa” “sotto il ghiaccio ufficiale”. Mentre la superficie appare fredda, congelata dai conflitti interni, nelle profondità sta crescendo qualcosa di autentico, alimentato dai giovani.
Queste categorie, inoltre, sono più spirituali che anagrafiche. Come ha notato il commentatore Giulio Loredo, pur essendo anagraficamente un Boomer, si definisce un “anti-Boomer” che ha dedicato la vita a lottare per la Tradizione. E, rifiutando il disfattismo, si sente spiritualmente uno “Zoomer”, perché crede fermamente nella vittoria promessa dalla Madonna. L’analisi finale è sorprendente: il futuro non è definito né dalla leadership attuale (i Boomer), né dai suoi critici più accaniti (i Doomer). È modellato da una nuova generazione che sta aggirando i conflitti del passato per riscoprire le certezze senza tempo della fede.
Conclusione: Dove Brilla il Fuoco?
Leggere la crisi attuale attraverso la lente delle generazioni — Boomer, Doomer e Zoomer — non solo offre una straordinaria chiarezza, ma rivela anche un inatteso e profondo motivo di speranza. Ci mostra che le dinamiche più visibili e rumorose non sono necessariamente quelle che decideranno il futuro.
In un mondo ecclesiale segnato da queste correnti, la domanda non è solo a quale tribù apparteniamo, ma dove vediamo i segni di quel “grande incendio di conversione” predetto da San Luigi Maria Grignon da Monfort, che cova sotto la cenere. La vera partita si gioca lì, nel cuore di una generazione che ha smesso di guardare indietro con rabbia o nostalgia per cercare, con occhi nuovi, la Verità che non cambia.
3. La Vera Speranza: Il “Quiet Revival” della Generazione Z
È proprio nella mentalità della generazione Zoomer che si annida la vera speranza per il futuro. Lontano dalle polemiche, sta avvenendo una silenziosa ma significativa “rinascita spirituale cattolica” che rappresenta una preparazione al trionfo del cuore immacolato di Maria. Questa è la storia più importante del nostro tempo.
Questa rinascita è stata descritta con una metafora potente: è il “fuoco della vera fede” che “divampa” “sotto il ghiaccio ufficiale”. Mentre la superficie appare fredda, congelata dai conflitti interni, nelle profondità sta crescendo qualcosa di autentico, alimentato dai giovani.
Queste categorie, inoltre, sono più spirituali che anagrafiche. Come ha notato il commentatore Giulio Loredo, pur essendo anagraficamente un Boomer, si definisce un “anti-Boomer” che ha dedicato la vita a lottare per la Tradizione. E, rifiutando il disfattismo, si sente spiritualmente uno “Zoomer”, perché crede fermamente nella vittoria promessa dalla Madonna. L’analisi finale è sorprendente: il futuro non è definito né dalla leadership attuale (i Boomer), né dai suoi critici più accaniti (i Doomer). È modellato da una nuova generazione che sta aggirando i conflitti del passato per riscoprire le certezze senza tempo della fede.
Conclusione: Dove Brilla il Fuoco?
Leggere la crisi attuale attraverso la lente delle generazioni — Boomer, Doomer e Zoomer — non solo offre una straordinaria chiarezza, ma rivela anche un inatteso e profondo motivo di speranza. Ci mostra che le dinamiche più visibili e rumorose non sono necessariamente quelle che decideranno il futuro.
In un mondo ecclesiale segnato da queste correnti, la domanda non è solo a quale tribù apparteniamo, ma dove vediamo i segni di quel “grande incendio di conversione” predetto da San Luigi Maria Grignon da Monfort, che cova sotto la cenere. La vera partita si gioca lì, nel cuore di una generazione che ha smesso di guardare indietro con rabbia o nostalgia per cercare, con occhi nuovi, la Verità che non cambia.
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