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by Aldo Maria Valli
Ricevo e diffondo il seguente comunicato.
***
di Toni Brandi*
Siamo sconcertati e allarmati dall’iniziativa promossa, lo scorso 20 aprile, dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore nel comune di Poirino, in provincia di Torino, dal tema L’amore nelle sue forme ed espressioni: sessualità, emozioni, sentimenti. Lgbtq+, tra conoscenza e rispetto, con relatore il parroco don Domenico Cravero, “consulente in sessuologia”.
Nonostante il condivisibile intento di promuovere una cultura del rispetto e della convivenza civile, lascia interdetti che una parrocchia si sia fatta promotrice di un evento riconducibile alla galassia Lgbtqia+ e dunque alle sue istanze ideologiche: gender, sessualità fluida, carriera alias e transizione di genere per i minori nelle scuole fino anche alla barbara pratica dell’utero in affitto.
Ci lascia, però, ancor più sconcertati e sinceramente sorpresi il silenzio di monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino, al quale ci siamo appellati con due lettere ufficiali, prima dello svolgimento dell’evento stesso. L’unica risposta è stata che l’arcivescovo “è stato informato”, ma non abbiamo avuto ulteriori riscontri né il minimo impegno di un intervento che invece sarebbe stato coerente e doveroso.
L’ideologia gender, portata avanti proprio dal mondo Lgbtqia+, è stata infatti più volte condannata da papa Francesco nel corso del suo pontificato. Un’ideologia che mira al sistematico smantellamento della famiglia naturale fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, del diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà e della libertà educativa di questi ultimi.
Non vediamo quindi nessuna ragione plausibile per il mancato intervento dell’arcivescovo nel bloccare questa iniziativa.
*presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus
by Aldo Maria Valli
Ricevo e diffondo il seguente comunicato.
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di Toni Brandi*
Siamo sconcertati e allarmati dall’iniziativa promossa, lo scorso 20 aprile, dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore nel comune di Poirino, in provincia di Torino, dal tema L’amore nelle sue forme ed espressioni: sessualità, emozioni, sentimenti. Lgbtq+, tra conoscenza e rispetto, con relatore il parroco don Domenico Cravero, “consulente in sessuologia”.
Nonostante il condivisibile intento di promuovere una cultura del rispetto e della convivenza civile, lascia interdetti che una parrocchia si sia fatta promotrice di un evento riconducibile alla galassia Lgbtqia+ e dunque alle sue istanze ideologiche: gender, sessualità fluida, carriera alias e transizione di genere per i minori nelle scuole fino anche alla barbara pratica dell’utero in affitto.
Ci lascia, però, ancor più sconcertati e sinceramente sorpresi il silenzio di monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino, al quale ci siamo appellati con due lettere ufficiali, prima dello svolgimento dell’evento stesso. L’unica risposta è stata che l’arcivescovo “è stato informato”, ma non abbiamo avuto ulteriori riscontri né il minimo impegno di un intervento che invece sarebbe stato coerente e doveroso.
L’ideologia gender, portata avanti proprio dal mondo Lgbtqia+, è stata infatti più volte condannata da papa Francesco nel corso del suo pontificato. Un’ideologia che mira al sistematico smantellamento della famiglia naturale fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, del diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà e della libertà educativa di questi ultimi.
Non vediamo quindi nessuna ragione plausibile per il mancato intervento dell’arcivescovo nel bloccare questa iniziativa.
*presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus
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