giovedì 20 aprile 2023

I castighi divini sul mondo secondo la Beata Elena Aiello (1° parte)




CHIESA CATTOLICA | CR 1791


di Roberto de Mattei, 19 Aprile 2023 

Nel 1977 mons. Francesco Spadafora (1913-1997), un eminente biblista, allora docente alla Pontificia Università Lateranense, mi consegnò un dattiloscritto di 42 pagine contenente le “Rivelazioni di Gesù e della Madonna alla Madre Generale Suor Elena Aiello, fondatrice delle suore minime della Passione di N.S.G.C”, ricevute da questa suora tra il 15 aprile 1938 e il 22 agosto 1960. Mons. Spadafora, era stato vicino alla veggente, per oltre venticinque anni, assistendola in punto di morte e le aveva dedicato un libro dal titolo Suor Elena Aiello ‘a monaca santa (Città nuova, Roma 1964). Pubblicai una parte di queste rivelazioni private, in un articolo dal titolo Castighi divini sull’Italia e sul mondo, che apparve il 30 gennaio 1978, sul numero 33 della rivista Cristianità. Padre Livio Fanzaga ha ripubblicato e commentato questo testo a Radio Maria il 23 febbraio 2022 (https://www.youtube.com/watch?v=x5liFDdU9F0). Anche il mensile Catolicismo, pubblicato a San Paolo del Brasile, ha dedicato recentemente alle visioni di suor Elena Aiello un articolo di Luis Dufaur (Mensagens para um mundo em conflagração, in Catolicismo, n. 866, febbraio 2023, pp. 26-35).

Suor Elena Aiello, nacque a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, il 10 aprile 1895. La sua vita si intreccia con quella della congregazione religiosa da lei fondata nel 1928, allo scopo di raccogliere ed educare cristianamente le bambine abbandonate: le Suore Minime della Passione di N.S. Gesù Cristo, sulla scia spirituale di san Francesco di Paola, il santo taumaturgo calabrese nato a pochi chilometri dal paesino natale di suor Elena.

Il 2 gennaio 1948, vent’anni dopo la fondazione, la congregazione ottenne l’approvazione ecclesiastica. Incontrando il papa Pio XII, durante il Giubileo del 1950, suor Elena gli chiese se ritenesse che questa opera fosse secondo il cuore della Chiesa. Il Sommo pontefice le rispose: «La sua opera non finirà perché è fondata sulla Provvidenza». Suor Elena Aiello morì a Roma il 19 giugno 1961. Giovanni Paolo II l’ha dichiarata venerabile il 22 gennaio 1991 e Benedetto XVI l’ha promulga beata il 14 settembre 2011. Il decreto di beatificazione ricorda che Elena Aiello amò profondamente il Santo Padre e la Chiesa. Anima eminentemente eucaristica, soleva dire: «L’Eucarestia è l’alimento essenziale della mia vita, il respiro profondo della mia anima, il Sacramento che dà senso alla mia vita, a tutte le azioni della giornata». Il suo carisma si trova sintetizzato nella frase che Ella ripeteva quasi in maniera di litania: «non c’è amore senza sofferenza».

Dal 2 marzo 1923 fino alla morte, ogni venerdì di quaresima, in particolare ogni Venerdì Santo, suor Elena riviveva la passione di Nostro Signore, con sofferenze, sudore di sangue, visioni, rivelazioni. Il tema ricorrente di queste rivelazioni è l’annuncio di un castigo divino sull’umanità immersa nel peccato. Il 16 marzo 1951 Gesù le dice: «Gli uomini hanno scagliato contro Dio un uragano di odio. Il mio Cuore sanguina, perché gli uomini mi oltraggiano. Ovunque cerco il peccatore: Essi sono accecati dal peccato. Il mondo vive fuori del cristianesimo. (…) Il flagello è vicino; è grande il castigo; troppi sono i delitti; tremendi sono i pericoli che minacciano l’umanità: la guerra con le sue spaventevoli armi porterà rovina e morte per ogni singolo popolo. Aiutami a soffrire… devi essere la vittima per il mondo dissoluto».

Il destino della Chiesa e della città di Roma è al centro delle rivelazioni della veggente. Il 7 agosto 1954, la Madonna le dice: «Roma sarà molto travagliata, perché è macchiata di peccati molto gravi. Il fango del peccato è arrivato al colmo e [Roma] è resa una scena di delitti e di mercenari. Roma deve molto soffrire, perché è la città santa profanata e perciò sarà travagliata, ma non distrutta, dal flagello della guerra. Non permetto mai che la sede del vicario di Cristo sia in battaglia: starò curva con te mie braccia in segno di protezione; e tutti lo dovranno riconoscere negli avvenimenti che si presenteranno. Compirò la mia opera. Mentre in ogni città, in ogni luogo, pochi resteranno salvi, perché il flagello della guerra è vicino».

Il 4 marzo 1955 la Madonna rivela: «La Chiesa sarà molto travagliata: una terza parte degli uomini si salverà: il flagello della guerra è vicino: il tempo non è lontano e il mondo diventerà un vulcano di fuoco e un torrente di sangue». L’8 aprile 1955: «Guarda: gli angeli, con in mano recipienti pieni di fuoco, sono come tante fiaccole. Ogni due angeli porteranno queste fiaccole (erano come tanti tronchi d’albero). Servono per rovesciarle sul mondo. Il castigo sarà spaventoso. Scenderanno sul mondo; come tante saette di fuoco, buttate dagli angeli sulla terra. Il fuoco cadrà a pezzi. Un solo colpo, però, non cagiona la morte di tutti. Gli uomini saranno puniti secondo i debiti contratti con la giustizia divina».

Le assonanze con il messaggio di Fatima sono impressionanti. Il 7 ottobre 1956 suor Elena riporta: «La Russia spanderà i suoi errori su tutto il mondo, con persecuzioni contro la Chiesa, i sacerdoti e contro il Cristo in terra muoverà tremende rivoluzioni; la tragedia sarà terrificante, gli uomini saranno annientati (…) Verrà una guerra mai vista; tutte le nazioni scenderanno in campo di battaglia! ». E il 5 aprile 1957: «La Russia scaglierà tutte le forze del male su tutte le nazioni; la parte migliore dei ministri di Dio passerà per la purificazione come il più grande flagello mai visto nella storia del mondo».

La salvezza del mondo sta nel Cuore Immacolato di Maria. Il 22 agosto 1957 la Madonna afferma: «Per salvare le anime dall’inferno, si deve diffondere la mia devozione al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice fra gli uomini e Dio, con la consacrazione delle famiglie al mio Cuore e a quello di Gesù». E l’8 dicembre dello stesso anno: «Bisogna formare una legione di anime, un apostolato al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice e regina dell’universo».

L’11 febbraio 1958, la Madonna ribadisce: «Il mondo cristiano è in pericolo, perché è minacciato dal materialismo: il fango dei peccati, specie nella Città Eterna è arrivato al colmo. (…) Il mio Figlio, Pastore Angelico, dovrà tanto soffrire in questi giorni; e saranno agonie di morte…Bisogna che si facciano tanti atti di fede, pieni di fervore, per essere pronti all’attacco, per difendere i diritti del Cuore Immacolato di Maria mediatrice tra gli uomini e Dio, perché la mia ora è prossima».

Le profezie di suor Elena Aiello si diffusero soprattutto dopo la sua morte, ma non furono prese in considerazione, per il loro carattere apocalittico, mal tollerato dall’ottimismo di quegli anni. L’11 ottobre 1962 nella celebre allocuzione Gaudet mater ecclesia con cui apriva il Concilio Vaticano II, papa Giovanni XXIII condannava i «profeti di sventura». E “profezie di sventura” dovevano apparire quelle di suor Elena Aiello nell’epoca del dialogo, della distensione e della Pacem in terris. Oggi il clima è cambiato, ma la possibilità di un castigo divino continua ad essere rimossa dalle menti degli uomini. Una delle più fragili ragioni che possono essere addotte per rifiutare gli avvisi della beata Aiello è che sono passati sessant’anni dalla sua morte e le sue profezie, che non si sono realizzate, appartengono ormai al passato. Si dimentica però che i tempi degli uomini sono diversi da quelli di Dio, che tutto misura alla luce dell’eternità. Quando un castigo annunciato dal Signore ritarda non significa che non verrà, ma che sarà tanto più pesante quanto maggiore è il ritardo. La durezza del castigo è infatti in proporzione della gravità del peccato, ma anche della lunghezza del tempo che Dio concede per convertirsi. Il tempo viene concesso agli uomini per pentirsi e se questo non avviene alla Misericordia si sostituisce la Giustizia divina.

Gli scettici scrolleranno le spalle, ma la Chiesa ha beatificato la veggente calabrese, senza trovare nulla di riprovevole nei suoi scritti. Nessuno ha l’obbligo di credere alle rivelazioni della beata Elena Aiello, ma il cattolico prudente applica il suo discernimento a ogni voce che potrebbe venire dal Cielo, perché di queste voci la Divina Provvidenza si serve per orientare le anime nei tempi più oscuri della storia.

 (Continua)



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