Il Re Luigi del Libro della Giungla è uno scimmione che parla e si comporta da scimmione. Dumbo ha gli orecchi a sventola e i corvi sono neri, pensa un po’. Gli spazzacamini di Mary Poppins si mostrano a viso fumé e i pellerossa di Peter Pan appartengono agli Indiani pellerossa: scandalo. Frank Sinatra fumava sul palco; Humphrey Bogart, Cary Grant, Marlon Brando e James Dean lo facevano di fronte alla cinepresa: contro il salutismo. Cristoforo Colombo? Un hijo de puta. Shakespeare, Napoleone, Indro Montanelli,? Maiali. Lino Banfi incita alla violenza quando annuncia “ti spezzo la noce del capocollo e ti metto l'intestino a tracollo”, all’omofobia nell’augurale “e benvenuti a ’sti frocioni, belli grossi e capoccioni”. Se di Katherine Jenkins fotografata su un tetto di Londra commenti “bella vista”, beh, è sessismo.
Avanti così si metterà un preavviso anche a Shemòt, l’Esodo: maltratta gli Egiziani, poveretti. Per non parlare dell’Evangelo e di come discrimina gli Scribi e i Farisei.
L’idiozia “ammerigana”, munita di libretto universitario e sanitario, contagia l’Idiota globale. Stima tutti deficienti, incapaci di bilanciare la storia, di discernere senza istruzioni per l’uso (vogliono apporle, corre voce, anche sulle bottiglie di olio e di vino). Li pretende inetti al riso. Ma ridere prendendo le giuste proporzioni, degli altri e soprattutto di se stessi, degli stereotipi, non vale ammonimento: è intelligenza comica. Sono i seri esagerati, suscettibili e ipersensibili, i bruti veri.
(Da Pensatoio Leonino, n.6. Grazie a Léeon Bertoletti)
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Follia pura ma, come sappiamo, in ogni pazzia c'è un metodo.
Abbiamo a che fare con un movimento rivoluzionario, maturato negli ultimi anni soprattutto negli Stati Uniti, di fronte al quale stentiamo a renderci conto. Un movimento rivoluzionario che ha preso al momento il sopravvento, questo è il fatto grave, addirittura negli Stati Uniti.
Occorre quindi innanzitutto capire per formulare una diagnosi il più possibile esatta, utile per controbattere e difendersi.
Much ado abouth nothing...
Applicando questo metodo, la cultura classica (occidentale) è stata contestata perché appunto non ha tenuto conto del contributo dei neri e di tutte le altre razze, perché dunque "razzista". Queste assurdità sono state confinate per anni nell'ambito accademico, soprattutto anglo-americano. Adesso sono diventate improvvisamente di massa, diventando parole d'ordine di movimenti eversivi di taglio neo-marxista, come i BlackLivesmatters e gli Antifa. Molti loro settatori sono bianchi, sono gli eredi dei Sessantottini, ora impegnati a distruggere anche fisicamente i simboli e i monumenti della nostra cultura.
La loro ignoranza è abissale, ma se ne fanno un vanto. Come ci vogliono imporre l'abortismo e i rapporti contro natura al posto di quelli secondo natura, così ci vogliono imporre con la forza e il terrore urbano (vedi USA) la loro incoltura, distruggendo la nostra cultura, che è quella dell'Occidente, distruggendo insieme cultura e religione. Ho sintetizzato in fretta. Bisogna approfondire, mettere a fuoco rapidamente. Qualche buon articolo in questo senso sul sito "Fatima oggi", ove si fa l'ipotesi che si stia preparando un nuovo Sessantotto, ben peggiore del precedente. Il pensiero politico "corretto" di fronte a questa eversione o è complice o non comprende. Il pensiero cattolico di taglio "tradizionalista" sembra meglio attrezzato a comprendere al situazione. Però, sul piano dell'alternativa al sistema, sembra a me che manchi clamorosamente, riproponendo modelli ammuffiti, che si rifanno ad un passato cattolico scomparso da molto tempo idealizzato in modo del tutto irreale.
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Ma purtroppo in tanta follia non c'è una logica. Credo che la società aperta angosassone, liberalcapitalista, politicamente corretta ed emancipata da ogni limite etico e sessuale, sia capace di un grado di oscurantismo intellettuale in confronto al quale il "realismo socialista" sovietico o il rogo nazista dei libri furono episodi ancora insignificanti.
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Mozart e Beethoven messi al bando perché esponenti del suprematismo bianco.
Follia pura ma, come sappiamo, in ogni pazzia c'è un metodo.
Abbiamo a che fare con un movimento rivoluzionario, maturato negli ultimi anni soprattutto negli Stati Uniti, di fronte al quale stentiamo a renderci conto. Un movimento rivoluzionario che ha preso al momento il sopravvento, questo è il fatto grave, addirittura negli Stati Uniti.
Occorre quindi innanzitutto capire per formulare una diagnosi il più possibile esatta, utile per controbattere e difendersi.
La mia impressione la sintetizzo così: il neo - marxismo che ispira questo movimento ha sostituito la lotta di classe con la lotta alla razza bianca, condotta non solo con le accuse tradizionali al capitalismo (prodotto dell'Europa e dell'America bianche) ma anche con l'attacco alla morale e alla cultura occidentali in quanto "bianche". Quest'attacco dura da lungo tempo, è cominciato col femminismo e la rivoluzione sessuale. Si è finora concentrato sulla morale, contro il matrimonio e la famiglia, contro la morale naturale oltre che contro quella cristiana. Ora si è esteso alla cultura, da condannare in blocco, dai Greci a noi, perché sarebbe il frutto di una supremazia della razza bianca.
Il conflitto è diventato apertamente razziale, lo si vuole imporre in questa veste.
L'incoltura è entrata a vele spiegate nelle Università a partire dal Sessantotto (il 18 politico, la semplificazione dei programmi, la laurea facile, garantita a tutti, etc...). E da allora si è estesa, come il cancro. Un contributo importante l'ha dato il femminismo: bisognava riscrivere la storia della cultura dal punto di vista delle donne, criticando tanti valori positivi (come l'onore, l'eroismo etc) come valori sbagliati perché "maschili" anzi "maschilisti" etc. La cultura classica andava rifiutata perché "maschilista". Bisognava riscoprire i talenti misconosciuti di tante donne, sono state scovate centinaia di scrittrici, pittrici etc. Con quali risultati? Rivalutazione o scoperta di qualche buona scrittrice o artista, niente di speciale, la montagna che partorisce il classico topolino...
Il conflitto è diventato apertamente razziale, lo si vuole imporre in questa veste.
L'incoltura è entrata a vele spiegate nelle Università a partire dal Sessantotto (il 18 politico, la semplificazione dei programmi, la laurea facile, garantita a tutti, etc...). E da allora si è estesa, come il cancro. Un contributo importante l'ha dato il femminismo: bisognava riscrivere la storia della cultura dal punto di vista delle donne, criticando tanti valori positivi (come l'onore, l'eroismo etc) come valori sbagliati perché "maschili" anzi "maschilisti" etc. La cultura classica andava rifiutata perché "maschilista". Bisognava riscoprire i talenti misconosciuti di tante donne, sono state scovate centinaia di scrittrici, pittrici etc. Con quali risultati? Rivalutazione o scoperta di qualche buona scrittrice o artista, niente di speciale, la montagna che partorisce il classico topolino...
Much ado abouth nothing...
Applicando questo metodo, la cultura classica (occidentale) è stata contestata perché appunto non ha tenuto conto del contributo dei neri e di tutte le altre razze, perché dunque "razzista". Queste assurdità sono state confinate per anni nell'ambito accademico, soprattutto anglo-americano. Adesso sono diventate improvvisamente di massa, diventando parole d'ordine di movimenti eversivi di taglio neo-marxista, come i BlackLivesmatters e gli Antifa. Molti loro settatori sono bianchi, sono gli eredi dei Sessantottini, ora impegnati a distruggere anche fisicamente i simboli e i monumenti della nostra cultura.
La loro ignoranza è abissale, ma se ne fanno un vanto. Come ci vogliono imporre l'abortismo e i rapporti contro natura al posto di quelli secondo natura, così ci vogliono imporre con la forza e il terrore urbano (vedi USA) la loro incoltura, distruggendo la nostra cultura, che è quella dell'Occidente, distruggendo insieme cultura e religione. Ho sintetizzato in fretta. Bisogna approfondire, mettere a fuoco rapidamente. Qualche buon articolo in questo senso sul sito "Fatima oggi", ove si fa l'ipotesi che si stia preparando un nuovo Sessantotto, ben peggiore del precedente. Il pensiero politico "corretto" di fronte a questa eversione o è complice o non comprende. Il pensiero cattolico di taglio "tradizionalista" sembra meglio attrezzato a comprendere al situazione. Però, sul piano dell'alternativa al sistema, sembra a me che manchi clamorosamente, riproponendo modelli ammuffiti, che si rifanno ad un passato cattolico scomparso da molto tempo idealizzato in modo del tutto irreale.
PP
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L'università di Oxford mette al bando la musica di Mozart. La sublime musica del sommo maestro di Salisburgo, infatti potrebbe offendere le minoranze colorate, in quanto scritta da un uomo bianco.
Siamo alle comiche. Anzi peggio. perchè parrebbe una barzelletta, ma purtroppo non lo è. Non si capisce poi perchè Mozart no ma Bach, Brahms o Beethoven invece sì, dato che erano bianchi e germanici pure loro.
Siamo alle comiche. Anzi peggio. perchè parrebbe una barzelletta, ma purtroppo non lo è. Non si capisce poi perchè Mozart no ma Bach, Brahms o Beethoven invece sì, dato che erano bianchi e germanici pure loro.
Ma purtroppo in tanta follia non c'è una logica. Credo che la società aperta angosassone, liberalcapitalista, politicamente corretta ed emancipata da ogni limite etico e sessuale, sia capace di un grado di oscurantismo intellettuale in confronto al quale il "realismo socialista" sovietico o il rogo nazista dei libri furono episodi ancora insignificanti.
E poi gli stessi oscurantisti disprezzano il Medioevo, dove si studiavano, nelle università che erano tutte cristiane e legate alla Chiesa, i grandi maestri pagani del pensiero, anche in quella di Oxford.
Avremmo solo da imparare, nel nulla in cui siamo precipitati, dalla nostra Tradizione. E invece la disprezziamo, nella nostra infima miseria modernista.
(Martino Mora)
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