Grande lo scandalo suscitato in Portogallo dalle parole della presidentessa
del Collegio nazionale delle Infermiere, Ana Rita Cavaco: «L’eutanasia
– ha detto – si applica già negli ospedali dello Stato, a prescindere
dalla legge. Ho vissuto personalmente quel che racconto, non ho bisogno
di andare a cercare chissà quali esempi. Vi sono stati casi in cui i medici
hanno suggerito di somministrare dell’insulina a determinati pazienti, per
provocare loro un coma insulinico». Ed ha aggiunto: «Quel che dico non
costituisce una sorpresa per gli addetti ai lavori, perché i dipendenti del
Servizio Sanitario nazionale sanno che queste cose si effettuano in maniera
semiocculta. Per cui penso che sia giunto il momento di parlarne
apertamente».
Secondo il prestigioso quotidiano spagnolo Abc, le reazioni, per lo
più indignate, non si son fatte attendere: l’Ordine dei Medici ha chiesto che il
ministero della Sanità faccia chiarezza, avvii un’indagine e sguinzagli i propri
ispettori per effettuare le verifiche del caso e, nel caso venissero confermate
tali rivelazioni, per sapere presumibilmente quanti medici e quanti centri
attuino tali pratiche. Pratiche, che comunque il ministro della Salute,
Adalberto Campos, ha già negato che costituiscano la norma negli ospedali
pubblici portoghesi.
Il caso è scoppiato due mesi dopo la confessione di un medico, che, sotto
anonimato, ha dichiarato di aver aiutato a morire quattro malati, per alleviare
la loro sofferenza. Il dibattito si è subito trasferito nell’arena politica,
dove i socialisti al governo han dichiarato di voler considerare l’eutanasia un
«diritto fondamentale». Nel frattempo, si è appreso che anche 30
cittadini portoghesi sarebbero iscritti a Dignitas, la controversa
associazione svizzera, che chiede denaro per aiutare chi soffre a farla finita.
Ma pare esservi anche un mercato nero su Internet, per procurarsi a prezzi più
“popolari” – circa 500 euro – le sostanze necessarie, per farla finita (M. F.).
03 marzo 2016
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