domenica 2 febbraio 2014

Il Papa: "La vita va difesa dal grembo materno fino alla sua fine"





Nella Giornata per la Vita appello pro life di Francesco all’Angelus. Il Pontefice poi tende la mano a chi negli ultimi giorni è stato colpito dalla violenta ondata di maltempo



Giacomo Galeazzi
"La vita va difesa dal grembo materno fino alla sua fine su questa terra". Appello pro-life di papa Francesco all'Angelus. "Oggi si celebra in Italia la Giornata per la Vita, che ha come tema "Generare futuro"- afferma il Pontefice a piazza San Pietro - Rivolgo il mio saluto e il mio incoraggiamento alle associazioni, ai movimenti e ai centri culturali impegnati nella difesa e promozione della vita. Mi unisco ai vescovi italiani nel ribadire che ogni figlio è volto del Signore amante della vita, dono per la famiglia e per la società".

Quindi, esorta Bergoglio, "ognuno, nel proprio ruolo e nel proprio ambito, si senta chiamato ad amare e servire la vita, ad accoglierla, rispettarla e promuoverla, specialmente quando è fragile e bisognosa di attenzioni e di cure, dal grembo materno fino alla sua fine su questa terra".

In occasione della Giornata della vita consacrata, Francesco ha voluto rendere omaggio in modo particolare alle quasi 800mila suore diffuse nei cinque Continenti. «Ma pensiamo un po' - ha detto il Papa a braccio - cosa succederebbe se non ci fossero le suore, se non ci fossero le suore negli ospedali, se non ci fossero le suore nella missioni, se non ci fossero le suore nella carità, ma pensate una Chiesa senza le suore, no, non si può pensare: sono questo dono questo lievito che portano il messaggio di Gesù, sono grandi queste donne».

Inoltre il Papa tende la mano a chi negli ultimi giorni è stato colpito dalla violenta ondata di maltempo: "Il mio pensiero affettuoso va alle care popolazioni di Roma e della Toscana, colpite dalle piogge che hanno provocato allagamenti e inondazioni. Non manchi a questi nostri fratelli, che sono nella prova, la nostra solidarietà".

Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus con i numerosi fedeli e i pellegrini riuniti in piazza San Pietro. "Celebriamo la festa della Presentazione di Gesù al tempio - evidenzia Francesco- In questa data ricorre anche la Giornata della vita consacrata, che richiama l’importanza per la Chiesa di quanti hanno accolto la vocazione a seguire Gesù da vicino sulla via dei consigli evangelici".

Il Vangelo odierno racconta che, "quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, Maria e Giuseppe portarono il Bambino al tempio per offrirlo e consacrarlo a Dio, come prescritto dalla Legge ebraica. Questo episodio evangelico costituisce anche un’icona della donazione della propria vita da parte di coloro che, per un dono di Dio, assumono i tratti tipici di Gesù vergine, povero e obbediente, il Consacrato del Padre". Dunque, sottolinea il Pontefice, "questa offerta di sé stessi a Dio riguarda ogni cristiano, perché tutti siamo consacrati a Lui mediante il Battesimo. Tutti siamo chiamati ad offrirci al Padre con Gesù e come Gesù, facendo della nostra vita un dono generoso, nella famiglia, nel lavoro, nel servizio alla Chiesa, nelle opere di misericordia".

Tuttavia, tale consacrazione è vissuta in modo particolare dai religiosi, dai monaci, dai laici consacrati, che "con la professione dei voti appartengono a Dio in modo pieno ed esclusivo". Perciò "questa appartenenza al Signore permette a quanti la vivono in modo autentico di offrire una testimonianza speciale al Vangelo del Regno di Dio".

Totalmente consacrati a Dio, sono "totalmente consegnati ai fratelli, per portare la luce di Cristo là dove più fitte sono le tenebre e per diffondere la sua speranza nei cuori sfiduciati". Quindi "le persone consacrate sono segno di Dio nei diversi ambienti di vita, sono lievito per la crescita di una società più giusta e fraterna, profezia di condivisione con i piccoli e i poveri. Così intesa e vissuta, la vita consacrata ci appare proprio come essa è realmente: un dono di Dio. Ogni persona consacrata è un dono per il Popolo di Dio in cammino. C’è tanto bisogno di queste presenze, che rafforzano e rinnovano l’impegno della diffusione del Vangelo, dell’educazione cristiana, della carità verso i più bisognosi, della preghiera contemplativa; l’impegno della formazione umana e spirituale dei giovani, delle famiglie; l’impegno per la giustizia e la pace nella famiglia umana".

La Chiesa e il mondo "hanno bisogno di questa testimonianza dell’amore e della misericordia di Dio, perciò è necessario valorizzare con gratitudine le esperienze di vita consacrata e approfondire la conoscenza dei diversi carismi e spiritualità. Occorre pregare perché tanti giovani rispondano "sì" al Signore che li chiama a consacrarsi totalmente a Lui per un servizio disinteressato ai fratelli".

Per tutti questi motivi ("come è stato già annunciato, precisa Francesco") l’anno 2015 sarà dedicato in modo speciale alla vita consacrata: "Affidiamo fin da ora questa iniziativa all’intercessione della Vergine Maria e di san Giuseppe, che, come genitori di Gesù, sono stati i primi ad essere consacrati da Lui e a consacrare la loro vita a Lui". Dopo l'Angelus il Papa ha salutato "le famiglie, le parrocchie, le associazioni e tutti i pellegrini venuti da Roma, dall’Italia e da tante parti del mondo". In particolare "gli studenti spagnoli di Villafranca de los Barros e Zafra; i devoti del beato Stefano Bellesini provenienti da Verona, i fedeli di Taranto, i cori di Turriaco, di Modena e della provincia di Taranto". Infine il Pontefice si è rivolto al cardinale vicario Agostino Vallini e a quanti sono impegnati nella diocesi di Roma per l’animazione della Giornata per la Vita. "Esprimo il mio apprezzamento ai docenti universitari che, in questa circostanza, hanno dato vita a convegni sulle attuali problematiche legate alla natalità", ha concluso il Pontefice.




Vatican Insider   2/02/2014


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