di Salvatore Izzo
Benedetto XVI ha denunciato oggi il "rischio di un falso irenismo e di un indifferentismo, del tutto alieno alla mente del Concilio Vaticano II, che esige la nostra vigilanza". Parlando alla Congregazione della Dottrina della Fede, il Papa ha lodato i "frutti buoni arrecati dai dialoghi ecumenici", ma ha aggiunto che va diffondndosi al contempo un "indifferentismo causato dalla opinione sempre piu’ diffusa che la verita’ non sarebbe accessibile all’uomo; sarebbe quindi necessario limitarsi a trovare regole per una prassi in grado di migliorare il mondo". "Cosi’ - ha aggiunto - la fede sarebbe sostituita da un moralismo senza fondamento profondo".
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