di Maria Bigazzi
Cantiamo con il Magnificat che grandi cose ha fatto l’Onnipotente in Maria Santissima.
Davvero Maria è l’eccelso capolavoro di Dio, Colei della quale lingua umana non può mai proferire abbastanza, dopo ovviamente il Suo e nostro Creatore.
Oggi purtroppo è tristemente diffusa una concezione erronea della Madre di Dio, per cui parlare e lodare la Madonna, significa allontanare il cuore dal Figlio Gesù.
Ci aiuta a scacciare tale pensiero san Massimiliano Kolbe, che ricorda di non avere paura di “amare troppo l’Immacolata”, infatti, “mai potremo eguagliare l’amore che ha avuto da Lei lo stesso figlio Gesù, e imitare Gesù è la nostra santificazione. Quanto più apparteniamo all’Immacolata, tanto meglio comprenderemo e ameremo il Cuore di Gesù, Dio Padre, la Santissima Trinità”.
Proprio così! Più cresce l’amore per Maria Santissima, più cresce quello per il Figlio Suo, se l’anima a Lei si consacra e affida, chiedendole la grazia di arrivare ad amare Dio con tutto il cuore e con il proposito di avvicinarsi alla perfezione.
“Ad Jesum per Mariam”, insegna san Luigi Grignion de Montfort. Infatti, chi trova Maria, trova Gesù per mezzo di Lei, e giunge a trovare Dio Padre per mezzo di Gesù. La Vergine è “l’eco meravigliosa di Dio”, come la chiama ancora il Montfort, poiché ogni lode che le viene fatta, viene da Lei rivolta a Dio per rendergli gloria.
Il Vangelo stesso con l’episodio della Visitazione di Maria Santissima alla cugina santa Elisabetta, ci dà conferma di come Maria eleva al Padre le lodi che riceve. Nulla tiene per sé, ma tutto rivolge a Dio.
Il canto del Magnificat è la più bella lode che la Vergine ci lascia per imparare a lodare Dio sempre, in ogni momento e per ogni suo dono.
Dio volle che il Suo Figlio Unigenito venisse nel mondo per mezzo di Maria, di cui Ella è Madre per opera dello Spirito Santo e Madre della Chiesa per volontà dello stesso Figlio Gesù. Donando anche a noi la Vergine quale dolce e amorosissima Madre, Egli ci ha anche indicato la via più perfetta per giungere a Lui.
Per questo possiamo unire a Maria e alle Sue intenzioni la nostra anima, che sempre deve trovarsi in stato di grazia per mezzo dei Sacramenti. Una volta uniti Lei, per mezzo Suo bisogna unirsi alle intenzioni di Gesù Cristo, lasciando che Ella agisca in noi secondo la volontà di Dio e per la sua maggior gloria. Questa devozione – ricorda il Montfort – se praticata fedelmente, fa sì che l’anima di Maria sia in noi per glorificare il Signore, e che il suo spirito sia in noi per rallegrarci in Dio suo Salvatore.
Quanto sarebbe bello che crescendo nella devozione alla Madonna si giungesse al punto che “Essa col nostro cuore povero ama il suo Divin Figliuolo. Noi diventiamo il mezzo per il quale l’Immacolata ama Gesù, e Gesù, vedendoci proprietà e quasi parte della Santissima Madre, ama Essa in noi e per noi”, come insegna san Massimiliano M. Kolbe.
In solo poche e povere righe, quanto appare grande il mistero di Maria Santissima!
E quanto ancora c’è da dire sulla Vergine Maria! Afferma san Bonaventura che “tanta è l’eccellenza della gloriosa Vergine, che nel parlare di lei e lodarla si può mancare solo per difetto”.
Accostiamo il nostro cuore al Cuore Immacolato di Maria, Colei che venne scelta da Dio e preservata dal peccato fin dall’eternità, creata pura da ogni colpa e consacrata tempio di purezza, preparata nel nascondimento, nel corpo e nello spirito perché diventasse degna dimora del suo Figlio Unigenito.
Che sia la Vergine Maria a portarci a Dio per mezzo della Sua intercessione, Lei che per noi è guida e maestra, ma anche rifugio e consolazione nelle prove della vita.
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