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by Aldo Maria Valli
Ricevo da un lettore e vi propongo questa testimonianza dalla Svizzera.
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Domenica 18 dicembre. Lucerna, chiesa collegiata di San Maurizio, Messa delle 11:15.
Un’assistente femminile in camice guida la preghiera dei fedeli, compresa di orazione finale, e tiene svariate monizioni. Al momento della comunione, amministrano l’ostia il prete e un’altra donna, questa senza camice ma che aveva proposto le intenzioni della preghiera dei fedeli con affettata maestria da presentatrice televisiva.
Come si può vedere dalla foto che invio, l’assemblea domenicale presente alla Messa mattutina nella chiesa principale non è numerosa, eppure la comunione viene distribuita dalle due ministre. E rigorosamente in mano, senza particolari cenni di riverenza da parte dei fedeli.
Poco prima, un uomo in completo nero e camicia bianca aveva portato sull’altare una pisside contenente ostie prelevate da un tabernacolo di un altare laterale. Lo stesso signore, terminata la distribuzione della comunione, ha riposto la medesima pisside nel tabernacolo e ha sgombrato l’altare dal calice. E tutto ciò mentre il prete e la ministra predicatrice in camice stavano seduti ai loro seggi.
Infine annoto che se le due ministranti dai capelli lunghi sciolti e fluenti sul bianco camice sono rimaste in ginocchio durante la consacrazione, la ministra predicatrice in camice invece è rimasta accanto al prete in piedi all’altare, senza mai neppure genuflettersi dopo l’elevazione (proprio come costumano da tempo i concelebranti).
Si può veramente dire che la signora abbia perlopiù svolto il ministero liturgico come lo svolgono attualmente i diaconi.
Dopo la benedizione, il drappello di ministri e ministranti ha aspettato fuori dalla chiesa collegiata per salutare i fedeli, ma ho avuto l’impressione che la maggior parte cercasse il modo di evitarli anche se tutti venivano fermati con la stessa solerzia dei promotori commerciali; io ho percepito che era un gesto connesso al servizio ma ben poco spontaneo.
La professione di fede è stata diversa dai due simboli previsti dall’edizione attuale del messale romano. Nulla da eccepire invece per il valente servizio organistico e per la cura estetica del rito.
Come a dire: tutto bellissimo, se non che mi è sembrato di essere in un’altra religione.
Lettera firmata
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