12 DICEMBRE 2022
Dal “Catechismo della Crisi della Chiesa” di don Matthias Gaudron FSSPX
Domanda: In che cosa la crisi attuale è diversa da quelle che si sono verificate in passo nella Chiesa?
Risposta: L’attuale crisi della Chiesa si distingue dalle precedenti soprattutto per il fatto che le sue cause vanno ricercate non tanto al di fuori della Chiesa, quanto nelle responsabilità delle persone che ricoprono le più alte autorità nella gerarchia ecclesiastica, le quali non vi pongono rimedio e impediscono di prendere misure efficaci per risolverla.
Domanda: Non ci sono già astate delle gravi crisi nella Chiesa?
Risposta: Nella Chiesa ci sono state spesso delle crisi. Dei sacerdoti, dei vescovi e perfino qualche Paspa hanno talvolta condotta una vita contraria la Vangelo. L’immoralità e l’indisciplina del clero hanno spesso nuociuto alla Chiesa. A volte dei sacerdoti e dei vescovi si sono anche allontanati dalla vera fede, ma mai gli errori e la negazione pubblica della verità di fede sono stati diffusi come oggi grazie alla tolleranza e perfino l’apporvazione delle autorità ufficiali: il carattere speicifico della crisi attuale è proprio essere favorita dalle più alte autorità della Chiesa.
Domanda: L’esistenza, oggi, di una crisi nella Chiesa è riconosciuta dalle auorità ufficiali?
Risposta: Dopo il Concilio vaticano II, tutti i papi hanno riconosciuto, in un modo o nell’altro, l’esistenza di una grave crisi nella Chiesa. Ecco qualche esempio.
a) Già nel 1968, Paolo VI diceva: “La Chiesa attraversa, oggi, un’ora di inquietudine. Taluni si accertano nell’autocritica, si direbbe perfino nell’autodemolizione. E’ come un rivolgimento interiore, acuto e complesso, che nessuno si sarebbe atteso dopo il Concilio (…). La Chiesa viene colpita anche da chi ne fa parte” (Discorso del 7 dicembre 1968); nell’omelia del 29 giugno 1972 disse di avere la sensazione che “da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio”; e ancora nel 1978 deplorava che una “mania di laicizzazione (…) ha consacrato la figura tradizionale del sacerdozio” (Discorso al clero romano del febbraio 1978).
b) Giovanni Paolo II, nel 1981, affermò: “Vengono diffuse dappertutto delle idee contrarie alla verità rivelata e da sempre insegnata. Vere e proprie eresie sono state divulgate nel campo del dogma e della morale, suscitando dubbi, confusione, ribellione. Anche la liturgia è stata profanata. Immersi in un relativismo intellettuale e morale, i cristiani sono tentati da un illuminismo vagamente moralista e da un criticismo sociologico, senza dogma definito e senza moralità oggettiva” (Allocuzione del 6 febbraio 1981); e nel 2003 disse di ravvisare una “apostasia silenziosa” (Esortazione apostolica “Ecclesia in Europa” del 28 giugno 2003) nella cultura europea.
c) Nel 2005, infine, Benedetto XVI (poco prima che venisse eletto) affermò che la Chiesa “sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti” (Meditazione del 25 marzo 2003).
Dal “Catechismo della Crisi della Chiesa” di don Matthias Gaudron FSSPX
Domanda: In che cosa la crisi attuale è diversa da quelle che si sono verificate in passo nella Chiesa?
Risposta: L’attuale crisi della Chiesa si distingue dalle precedenti soprattutto per il fatto che le sue cause vanno ricercate non tanto al di fuori della Chiesa, quanto nelle responsabilità delle persone che ricoprono le più alte autorità nella gerarchia ecclesiastica, le quali non vi pongono rimedio e impediscono di prendere misure efficaci per risolverla.
Domanda: Non ci sono già astate delle gravi crisi nella Chiesa?
Risposta: Nella Chiesa ci sono state spesso delle crisi. Dei sacerdoti, dei vescovi e perfino qualche Paspa hanno talvolta condotta una vita contraria la Vangelo. L’immoralità e l’indisciplina del clero hanno spesso nuociuto alla Chiesa. A volte dei sacerdoti e dei vescovi si sono anche allontanati dalla vera fede, ma mai gli errori e la negazione pubblica della verità di fede sono stati diffusi come oggi grazie alla tolleranza e perfino l’apporvazione delle autorità ufficiali: il carattere speicifico della crisi attuale è proprio essere favorita dalle più alte autorità della Chiesa.
Domanda: L’esistenza, oggi, di una crisi nella Chiesa è riconosciuta dalle auorità ufficiali?
Risposta: Dopo il Concilio vaticano II, tutti i papi hanno riconosciuto, in un modo o nell’altro, l’esistenza di una grave crisi nella Chiesa. Ecco qualche esempio.
a) Già nel 1968, Paolo VI diceva: “La Chiesa attraversa, oggi, un’ora di inquietudine. Taluni si accertano nell’autocritica, si direbbe perfino nell’autodemolizione. E’ come un rivolgimento interiore, acuto e complesso, che nessuno si sarebbe atteso dopo il Concilio (…). La Chiesa viene colpita anche da chi ne fa parte” (Discorso del 7 dicembre 1968); nell’omelia del 29 giugno 1972 disse di avere la sensazione che “da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio”; e ancora nel 1978 deplorava che una “mania di laicizzazione (…) ha consacrato la figura tradizionale del sacerdozio” (Discorso al clero romano del febbraio 1978).
b) Giovanni Paolo II, nel 1981, affermò: “Vengono diffuse dappertutto delle idee contrarie alla verità rivelata e da sempre insegnata. Vere e proprie eresie sono state divulgate nel campo del dogma e della morale, suscitando dubbi, confusione, ribellione. Anche la liturgia è stata profanata. Immersi in un relativismo intellettuale e morale, i cristiani sono tentati da un illuminismo vagamente moralista e da un criticismo sociologico, senza dogma definito e senza moralità oggettiva” (Allocuzione del 6 febbraio 1981); e nel 2003 disse di ravvisare una “apostasia silenziosa” (Esortazione apostolica “Ecclesia in Europa” del 28 giugno 2003) nella cultura europea.
c) Nel 2005, infine, Benedetto XVI (poco prima che venisse eletto) affermò che la Chiesa “sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti” (Meditazione del 25 marzo 2003).
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