lunedì 12 settembre 2022

Bibbia CEI 2008, una traduzione da pentimento…





12 settembre 2022


Indizio n.100 Bibbia CEI 2008: “Errore di traduzione nella Lettura della XXIV Domenica del T.O – 11 Settembre 2022”


di Investigatore Biblico (11-09-2022)

Esodo 32, 7-14

Nella prima Lettura di questa Domenica (XXIV del T.O.), che si leggerà in tutte le Parrocchie di rito Romano (Esodo 32,7-14), si trova un grossolano errore di traduzione (parlo sempre della versione CEI 2008). Per la precisione al versetto 14.

Non sto qui a polemizzare sulla scarsa preparazione dei neotraduttori, perché vi accorgerete voi stessi dello strafalcione riportato in suddetta traduzione. Il mio lavoro si limita a mettere in guardia i lettori dalla “poco attendibile” (per essere buoni) versione CEI 2008. Per questo non mi stancherò mai di consigliarvi la buona “vecchia” versione CEI 1974. Ancora reperibile su qualche sito internet, di seconda mano.

Andiamo al testo:

CEI 1974: “Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo” Es 32,14

CEI 2008: “Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo” Es 32,14


Avete notato la differenza? La ‘74 usa “abbandonò il proposito”, mentre la ‘08 traduce con “si pentì”.

Prima di scrivere due righe di riflessione sull’errore andiamo a vedere il termine originale ebraico.

Il termine in questione (in ebraico traslitterato) è: “waynnahem”.

Su tutti i vocabolari di ebraico biblico questo termine ha un significato preciso: “REVOCARE”, nel senso di revocare una condanna.

Quindi, è molto più attendibile la traduzione del ‘74.

Il termine “pentimento” infatti in ebraico è “teshuvà”. Pertanto, la mia domanda è la seguente: perché hanno tradotto con “pentimento” un verbo che, invece, ha come significato “revocare una condanna”?

L’errore può sembrare di poco conto, ma non lo è. Dietro questi “piccoli” errori ci può essere tutta una teologia. Può essere che Dio dica una cosa e poi si penta?

Leggete Numeri 23,19 e capirete.

Può essere che i neotraduttori vogliano far passare un altro messaggio. Forse un “dogma” non è per sempre: Dio si può “pentire” di a

Dove porta questo tipo di traduzione? A far dire a Dio e alla Sua Parola tutto e il contrario di tutto.

Non sto a dilungarmi poiché penso di essere stato esaustivo, seppur breve. Lascio a voi lettori le varie riflessioni in merito. Il mio studio biblico si limita a presentarvi gli errori. Le conseguenze le stiamo vedendo…

(Fonte: Investigatore Biblico)









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