CARLO EMILIO GADDA (Agenzia: FARABOLA)
Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo.
Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità cattolica.
Se un’idea è più moderna di un’altra, è segno che non sono immortali né l’una né l’altra
Carlo Emilio Gadda (1893-1973) – La cognizione del dolore
C’è una stoltezza nel progressismo che è enorme, ma che nell’accecamento generale non viene facilmente o per nulla riconosciuta.
La stoltezza è questa: per correre dietro la Storia si finisce sempre con l’arrivare in ritardo; e per correre dietro le mode si finisce sempre con l’essere “fuori-moda”.
Gadda dice una cosa verissima: se si sceglie un’idea, perché più moderna, questa non è “immortale”; ovvero -per dirla più semplicemente- non è vera. Non è, cioè, capace di fronteggiare il tempo, di scolpirsi in maniera indelebile nel destino dell’uomo.
Perché dovrebbe essere definitiva un’idea che scaturisce dal tempo? Non sarebbe logico che lo fosse. E se non è definitiva, è consequenzialmente falsa, ovvero incapace di offrirsi come una risposta adeguata sempre e comunque.
Ecco perché la Tradizione è sempre giovane, a patto però che la Tradizione sia fondata metafisicamente; e non nella fallacia del pensiero umano.
A patto che la si riconosca nel Logos di Dio.
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