Tratto da Stilum curiae del 24/11/2021
Carissimi StilumCuriali, la notizia che a Liceo Cavour di Torino, una volta considerato uno dei migliori, più seri e severi della città, il Preside abbia deciso di adottare improvvidamente l’asterisco finale per non definire maschi e femmine mi ha sorpreso, nonostante da tempo abbia cessato di meravigliarmi dell’umana follia. Qui sotto troverete alcuni commenti e iniziative correlate, per impedire che che l’idiozia politically correct del mio vecchio liceo trovi imitatori. Buona lettura.
Marco Tosatti
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Liceo Cavour Torino adotta l’asterisco. PV&F: «Come può essere costituzionale cancellare maschi e femmine? Miur intervenga!»
COMUNICATO STAMPA
Gender
Liceo Cavour Torino adotta l’asterisco. Pro Vita & Famiglia: «Come può essere costituzionale cancellare maschi e femmine? Ministero dell’Istruzione intervenga!»
Torino, 22 novembre 2021
«Cancellare studenti e studentesse come ha fatto il Liceo Cavour di Torino significa appiattire la mente, la cultura e l’identità dei giovani per un fine ideologico. Chiediamo l’intervento del ministero dell’istruzione, perché faccia rispettare al Cavour la legge italiana che obbliga la pubblica amministrazione a scrivere tutti i propri atti in lingua italiana e non tollera esperimenti linguistici», è il commento di Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia.
«E cosa c’entra l’articolo 3 della Costituzione, che il preside della scuola cita, che recita che tutti i cittadini hanno pari dignità a prescindere dalla propria condizione?», aggiunge Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia. «Dov’è la dignità nel fingere che queste condizioni non ci siano? Che non ci siano differenze? – prosegue – Nessuno sano di mente può pensare che l’asterisco a scuola, lo schwa nei libri della Murgia e la carriera alias e similari possano portare beneficio. Così si fa rientrare dalla finestra il ddl Zan: un indottrinamento all’ideologia gender, si cancellano maschio e femmina sulla pelle dei nostri giovani».
«La diga – conclude la nota – sta franando così velocemente che persino un esponente del mondo Lgbt come Cecchi Paone, nell’ultima puntata di Zona Bianca, si è scagliato contro l’identità fluida e la carriera alias, descrivendola come “una nevrosi, non è un fatto reale”».
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COMUNICATO STAMPA
Gender a scuola
Pro Vita & Famiglia: «Petizione per chiedere a Provincia Trento legge sulla libertà educativa e per bandire ideologia gender»
Trento, 23 novembre 2021
«Nonostante la bocciatura del ddl Zan il concetto antiscientifico dell’identità di genere fluida continua ad essere veicolato nelle scuole, a danno dei nostri figli. Questo è inaccettabile perché dovrebbe essere un tema da espellere dalla didattica, poiché deleterio per il sano sviluppo psico-fisico dei giovani», la denuncia del Circolo territoriale di Pro Vita & Famiglia Trentino.
«Per questo motivo – prosegue la nota della Onlus – abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento Walter Kaswalder e all’Assessore provinciale all’Istruzione Mirko Bisesti l’impegno a promuovere, in seno al Consiglio provinciale, l’approvazione di una legge sulla libertà educativa che bandisca l’ideologia gender dalle scuole».
«Non devono più verificarsi casi come la promozione che l’Istituto Comprensivo Alta Vallagarina ha recentemente fatto sulla conferenza “Sei sempre tu. Come orientarsi tra generi e identità”, tenutasi lo scorso 20 novembre presso il MUSE, il Museo delle Scienze di Trento. Un evento che, sotto la “solita” maschera della lotta alle discriminazioni, celava l’ennesimo tentativo di indottrinamento LGBTQIA+ di ragazzi e bambini anche giovanissimi. E’ necessario – conclude Pro Vita & Famiglia – rimettere al centro l’art. 30 della Costituzione italiana che tutela il “dovere e diritto dei genitori istruire ed educare i figli”».
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Gentile sostenitore,
la scuola italiana è in uno stato di profonda decadenza da vari decenni. Tutti i dati raccolti negli ultimi anni rivelano che il livello culturale dei nostri studenti si è notevolmente abbassato rispetto al passato. La didattica a distanza dovuta all’emergenza sanitaria non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Eppure, c’è chi non si preoccupa affatto di tutto ciò, ma pensa piuttosto a condurre una rivoluzione culturale ed antropologica.
Mi viene in mente il liceo classico Cavour di Torino, che ha scelto di fare propria a tutti gli effetti l’ideologia della fluidità, il cosiddetto gender fluid.
Ha cioè deciso che nelle comunicazioni ufficiali non utilizzerà più sostantivi e aggettivi connotati, ma l’asterisco. In altre parole, non più “studente”, ma “student*”, non “iscritti”, ma “iscritt*”, non “ragazzi” ma “ragazz*”.
La scuola, infatti, ha aderito a “Noi siamo pari”, un progetto del Miur per lavorare sui temi dell’inclusione di genere. E nel regolamento di istituto ha stabilito che per tutte le comunicazioni (interne, esterne, individuali o collettive) dovranno essere utilizzate parole che non escludano e non taglino fuori nessuna persona.
È stato scelto l’asterisco, che per gli ideologi gender è una delle soluzioni prese in considerazione per combattere il presunto “linguaggio di genere”, insieme, per esempio, alla schwa (il carattere “ə”).
Pensi che siano le follie di pochi scapestrati? Niente affatto, come vedi. Quando un liceo classico decide ufficialmente di sposare l’ideologia di genere in questo modo, significa che, senza bisogno di una legge tipo ddl Zan, la dittatura arcobaleno ha già trionfato, perché è riuscita a impossessarsi delle menti.
Il preside del Cavour, Enzo Salcon, ha dichiarato alla stampa che “le generazioni che frequentano adesso le superiori sono molto più avanti, sono sensibili al tema e hanno risposto in modo estremamente positivo. Noi abbiamo semplicemente formalizzato in un regolamento quello che vivono nella quotidianità di ogni giorno.
Questioni come queste sono vissute in modo problematico dagli adulti, non dai giovani”.
E tutto sommato ha ragione. Il problema è che i giovani andrebbero educati, andrebbero presentati loro veri formatori, veri punti di riferimento per aiutarli a fuggire dal lavaggio del cervello politicamente corretto che subiscono.
Salcone ha poi aggiunto: “La nostra stessa Costituzione vieta le discriminazioni. Non abbiamo fatto niente di rivoluzionario, se non dare attuazione al dettato costituzionale”.
Quindi è discriminatorio il sesso biologico? Discrimino qualcuno se dico che, a prescindere dai gusti sessuali di ciascuno, ognuno di noi è maschio o femmina? Che cosa insegneranno nelle ore di biologia al liceo Cavour?
E in nome della parità e dell’uguaglianza dovremmo forse annullare le differenze e le rispettive identità?
Quel che sta accadendo, tra gli applausi dei media, è a dir poco preoccupante.
Conto però sul tuo aiuto per aiutarmi a svegliare le coscienze anestetizzate. È la tua e la mia missione.
Dobbiamo ricominciare da zero. Ma con la buona volontà e soprattutto con la grazia di Dio, ce la faremo.
“È tutto un mondo che occorre rifare dalle fondamenta” (papa Pio XII, anno 1952).
Grazie per quanto potrai fare.
Un caro saluto,
Federico Catani
Direttore della campagna SOS Ragazzi
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