Roberto De Mattei, 02 Marzo 2020
La notizia è incredibile, ma purtroppo è vera. Per timore del coronavirus, il santuario di Lourdes ha chiuso “per precauzione” e “fino a nuovo ordine” tutte le piscine. Lo ha comunicato il primo marzo lo stesso santuario.
Le piscine di Lourdes sono delle vasche in cui i pellegrini vengono individualmente immersi per pochi secondi per riceverne benefici fisici e spirituali. Il luogo da cui scaturiscono queste acque è stato rivelato a Santa Bernadette nel febbraio del 1858 dalla Madonna stessa. L’acqua si rivelò miracolosa e da allora non ha mai cessato di sgorgare. A Lourdes arrivano ogni anno milioni di pellegrini e circa ottantamila di essi si bagnano nelle piscine. Sono migliaia e migliaia le guarigioni che avvengono. La Chiesa, dopo un rigoroso esame, ne ha ufficialmente riconosciute circa ottanta: quarantanove le persone guarite a contatto con l’acqua di Lourdes e trentanove nelle piscine.
Il vero miracolo di Lourdes non sono però queste prodigiose guarigioni, ma gli effetti taumaturgici sia spirituali che fisici di un’acqua in cui si immergono ogni giorno centinaia di infermi affetti dalle malattie più diverse, comprese piaghe e lesioni cutanee, senza che si sia mai verificato alcun contagio. L’acqua che una volta era cambiata due volte la settimana e adesso sembra ogni giorno, è piena di germi, ma ripeto, nessun ammalato è mai stato contagiato durante quei bagni.
Ebbene, nel momento in cui dilaga in Europa un’epidemia, se c’è un luogo a cui bisognerebbe ricorrere, un luogo infallibilmente protetto, è il santuario di Lourdes, che è, per antonomasia, il luogo delle guarigioni dell’anima e del corpo. Chi, a Lourdes si bagnasse nella stessa piscina di un malato di coronavirus, sarebbe certo di non essere contagiato, perché le piscine di Lourdes non sono luoghi di peccato, ma luoghi di fede, ed è la fede non la medicina che permette i miracoli. Il miracolo è un intervento divino, superiore a tutte le forze umane e chi nega la possibilità del miracolo nega l’esistenza stessa di Dio. Chi nega il carattere miracoloso dell’acqua di Lourdes, chi teme che le piscine di Lourdes possano produrre contagio, nega il potere di Dio, nega le promesse della Madonna, nega il significato di Lourdes. Se si chiudono le piscine tanto varrebbe chiudere il santuario di Lourdes.
Fu proprio l’11 febbraio del 2013, giorno della festa di Lourdes che Benedetto XVI rinunziò al pontificato. E oggi il vescovo di Lourdes, il presidente della conferenza episcopale francese, il presidente dei vescovi europei, il segretario di Stato vaticano, il Papa stesso rinunciano a credere nel miracolo di Lourdes? Sono convinti anche loro che dalle piscine di Lourdes si possa propagare il contagio invece che la guarigione dei corpi e quella delle anime, che è ben più importante di quella fisica? Se così è, è una vergogna, è uno scandalo, è un peccato di incredulità che invece della guarigione provocherà nuovi mali fisici e spirituali per la Chiesa e per le nostre nazioni.
Noi invece, vorremo dissetarci all’acqua di Lourdes, confidando nelle parole di Nostre Signore: «Chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv, 4, 14).
Le piscine di Lourdes sono delle vasche in cui i pellegrini vengono individualmente immersi per pochi secondi per riceverne benefici fisici e spirituali. Il luogo da cui scaturiscono queste acque è stato rivelato a Santa Bernadette nel febbraio del 1858 dalla Madonna stessa. L’acqua si rivelò miracolosa e da allora non ha mai cessato di sgorgare. A Lourdes arrivano ogni anno milioni di pellegrini e circa ottantamila di essi si bagnano nelle piscine. Sono migliaia e migliaia le guarigioni che avvengono. La Chiesa, dopo un rigoroso esame, ne ha ufficialmente riconosciute circa ottanta: quarantanove le persone guarite a contatto con l’acqua di Lourdes e trentanove nelle piscine.
Il vero miracolo di Lourdes non sono però queste prodigiose guarigioni, ma gli effetti taumaturgici sia spirituali che fisici di un’acqua in cui si immergono ogni giorno centinaia di infermi affetti dalle malattie più diverse, comprese piaghe e lesioni cutanee, senza che si sia mai verificato alcun contagio. L’acqua che una volta era cambiata due volte la settimana e adesso sembra ogni giorno, è piena di germi, ma ripeto, nessun ammalato è mai stato contagiato durante quei bagni.
Ebbene, nel momento in cui dilaga in Europa un’epidemia, se c’è un luogo a cui bisognerebbe ricorrere, un luogo infallibilmente protetto, è il santuario di Lourdes, che è, per antonomasia, il luogo delle guarigioni dell’anima e del corpo. Chi, a Lourdes si bagnasse nella stessa piscina di un malato di coronavirus, sarebbe certo di non essere contagiato, perché le piscine di Lourdes non sono luoghi di peccato, ma luoghi di fede, ed è la fede non la medicina che permette i miracoli. Il miracolo è un intervento divino, superiore a tutte le forze umane e chi nega la possibilità del miracolo nega l’esistenza stessa di Dio. Chi nega il carattere miracoloso dell’acqua di Lourdes, chi teme che le piscine di Lourdes possano produrre contagio, nega il potere di Dio, nega le promesse della Madonna, nega il significato di Lourdes. Se si chiudono le piscine tanto varrebbe chiudere il santuario di Lourdes.
Fu proprio l’11 febbraio del 2013, giorno della festa di Lourdes che Benedetto XVI rinunziò al pontificato. E oggi il vescovo di Lourdes, il presidente della conferenza episcopale francese, il presidente dei vescovi europei, il segretario di Stato vaticano, il Papa stesso rinunciano a credere nel miracolo di Lourdes? Sono convinti anche loro che dalle piscine di Lourdes si possa propagare il contagio invece che la guarigione dei corpi e quella delle anime, che è ben più importante di quella fisica? Se così è, è una vergogna, è uno scandalo, è un peccato di incredulità che invece della guarigione provocherà nuovi mali fisici e spirituali per la Chiesa e per le nostre nazioni.
Noi invece, vorremo dissetarci all’acqua di Lourdes, confidando nelle parole di Nostre Signore: «Chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv, 4, 14).
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