Il più delle volte la preghiera procede parallelamente alla vita morale. Più la nostra condotta si attiene alla Volontà Divina, più facile ci riesce pregare; più la nostra condotta si distacca dalla Divinità, più ardua diventa la preghiera… quando il peccatore non vuol trarsi dal pantano della vita perversa, allora manca la condizione essenziale alla preghiera.
Per essere efficace, una preghiera deve esprimere uno schietto desiderio di redenzione, senza né riserve né condizioni.. L’uomo che, dopo aver pregato di esser liberato dalla lussuria e poi vi si abbandona deliberatamente, distrugge con la sua riserva l’efficacia della sua preghiera. Tutte le preghiere implicano un atto di volontà, un desiderio di sviluppo, una disposizione al sacrificio; perché la preghiera è un’attivissima collaborazione tra l’anima e Dio..
Non possiamo conoscere Dio se non abbiamo consapevolezza di ciò che realmente siamo.
Meno un uomo pensa a se stesso, più pensa a Dio…
La meditazione migliora la nostra condotta..
Se i nostri pensieri sono malvagi, malvage saranno le nostre azioni. Il problema degli atti impuri è, fondamentalmente, quello dei pensieri impuri. Quando meditiamo e riempiamo la nostra mente, per un’ora o due al giorno, di idee e soluzioni basate sull’amore di Dio e del prossimo, i buoni pensieri finiscono per emergere, spontaneamente, sotto forma di buone azioni compiute senza sforzo…
I nostri pensieri generano i nostri desideri, e i nostri desideri sono gli artefici dei nostri giorni. I desideri vengono formati dal pensiero e dalla meditazione; e poiché l’azione segue le direttive del desiderio, l’anima che sia sommersa dalle Divine Aspirazioni sfugge sempre più alla stretta del mondo. Ciò accresce la felicità..
La condotta dell’uomo che concentra la meditazione in Dio subisce una metamorfosi assoluta…non possiamo tenere lontano dalla nostra mente i cattivi pensieri se non la colmiamo di buoni pensieri. Meditando, non escludiamo il peccato dalla nostra vita, bensì lo sostituiamo con l’Amore di Dio e del prossimo. Il fine della nostra vita non è dunque di evitare il peccato, il che sarebbe estenuante, ma di mantenersi costantemente nell’atmosfera dell’Amore Divino…
La purezza di cuore è condizione della preghiera: non possiamo unirci a Dio finché restiamo legati a interessi illeciti.
In ogni vera preghiera e meditazione c’è un momento in cui la Vita di Dio penetra nella nostra vita e un momento in cui la nostra vita penetra in quella di Dio. Questi momenti ci trasformano profondamente…
Non è vero che non abbiamo tempo per la meditazione: quanto meno pensiamo a Dio, tanto meno avremo tempo per Lui. Il tempo per una qualsiasi cosa dipende dal valore che ad essa attribuiamo. Il pensiero determina l’impiego del tempo: il tempo non può condizionare il pensiero. Il problema della spiritualità non è mai, quindi, un problema di tempo: è, invece, un problema di pensiero. Perché non occorre molto tempo per diventare santi: occorre solo molto Amore.
Là dove c’è amore, c’è preoccupazione per la persona amata. Gesù disse: “Perché dov’è il tuo tesoro, lì è il tuo cuore”. Il grado della nostra devozione e del nostro amore dipende dal valore che noi diamo a una determinata cosa. Sant’Agostino disse: “Amor pondus meum” ossia, l’amore è la legge di gravità.
L’uomo d’affari trova difficile pensare ai piaceri celesti perché è occupato a riempire i suoi “granai”. Il libertino trova difficile amare lo spirito perché il suo tesoro risiede nella carne. Ognuno diventa simile a ciò che ama: se ama la materia, diventa come la materia; se ama lo spirito, il suo aspetto e i suoi ideali e le sue aspirazioni si spiritualizzano. Dato il nesso tra amore e preghiera, è facile capire perché alcune anime dicono “non ho tempo per pregare”. Ed effettivamente non ne hanno, perché altri doveri e altri interessi più eccitanti li chiamano e li seducono.
(Venerabile Fulton J. Sheen. Da “La felicità del cuore”.)
Per essere efficace, una preghiera deve esprimere uno schietto desiderio di redenzione, senza né riserve né condizioni.. L’uomo che, dopo aver pregato di esser liberato dalla lussuria e poi vi si abbandona deliberatamente, distrugge con la sua riserva l’efficacia della sua preghiera. Tutte le preghiere implicano un atto di volontà, un desiderio di sviluppo, una disposizione al sacrificio; perché la preghiera è un’attivissima collaborazione tra l’anima e Dio..
Non possiamo conoscere Dio se non abbiamo consapevolezza di ciò che realmente siamo.
Meno un uomo pensa a se stesso, più pensa a Dio…
La meditazione migliora la nostra condotta..
Se i nostri pensieri sono malvagi, malvage saranno le nostre azioni. Il problema degli atti impuri è, fondamentalmente, quello dei pensieri impuri. Quando meditiamo e riempiamo la nostra mente, per un’ora o due al giorno, di idee e soluzioni basate sull’amore di Dio e del prossimo, i buoni pensieri finiscono per emergere, spontaneamente, sotto forma di buone azioni compiute senza sforzo…
I nostri pensieri generano i nostri desideri, e i nostri desideri sono gli artefici dei nostri giorni. I desideri vengono formati dal pensiero e dalla meditazione; e poiché l’azione segue le direttive del desiderio, l’anima che sia sommersa dalle Divine Aspirazioni sfugge sempre più alla stretta del mondo. Ciò accresce la felicità..
La condotta dell’uomo che concentra la meditazione in Dio subisce una metamorfosi assoluta…non possiamo tenere lontano dalla nostra mente i cattivi pensieri se non la colmiamo di buoni pensieri. Meditando, non escludiamo il peccato dalla nostra vita, bensì lo sostituiamo con l’Amore di Dio e del prossimo. Il fine della nostra vita non è dunque di evitare il peccato, il che sarebbe estenuante, ma di mantenersi costantemente nell’atmosfera dell’Amore Divino…
La purezza di cuore è condizione della preghiera: non possiamo unirci a Dio finché restiamo legati a interessi illeciti.
In ogni vera preghiera e meditazione c’è un momento in cui la Vita di Dio penetra nella nostra vita e un momento in cui la nostra vita penetra in quella di Dio. Questi momenti ci trasformano profondamente…
Non è vero che non abbiamo tempo per la meditazione: quanto meno pensiamo a Dio, tanto meno avremo tempo per Lui. Il tempo per una qualsiasi cosa dipende dal valore che ad essa attribuiamo. Il pensiero determina l’impiego del tempo: il tempo non può condizionare il pensiero. Il problema della spiritualità non è mai, quindi, un problema di tempo: è, invece, un problema di pensiero. Perché non occorre molto tempo per diventare santi: occorre solo molto Amore.
Là dove c’è amore, c’è preoccupazione per la persona amata. Gesù disse: “Perché dov’è il tuo tesoro, lì è il tuo cuore”. Il grado della nostra devozione e del nostro amore dipende dal valore che noi diamo a una determinata cosa. Sant’Agostino disse: “Amor pondus meum” ossia, l’amore è la legge di gravità.
L’uomo d’affari trova difficile pensare ai piaceri celesti perché è occupato a riempire i suoi “granai”. Il libertino trova difficile amare lo spirito perché il suo tesoro risiede nella carne. Ognuno diventa simile a ciò che ama: se ama la materia, diventa come la materia; se ama lo spirito, il suo aspetto e i suoi ideali e le sue aspirazioni si spiritualizzano. Dato il nesso tra amore e preghiera, è facile capire perché alcune anime dicono “non ho tempo per pregare”. Ed effettivamente non ne hanno, perché altri doveri e altri interessi più eccitanti li chiamano e li seducono.
(Venerabile Fulton J. Sheen. Da “La felicità del cuore”.)
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