venerdì 6 luglio 2018

FRANCIA. VOCAZIONI IN CALO IN TUTTO IL PAESE. 58 DIOCESI A SECCO. UN NUOVO PRETE SU CINQUE È TRADIZIONALISTA…








Marco Tosatti

Ben 58 diocesi in Francia quest’anno non avranno nessun nuovo prete. In tutto il Paese le nuove ordinazioni saranno 114, con un trend verso il basso rispetto all’anno scorso, in cui ci sono stati 133 sacerdoti novelli. Secondo quanto riporta La Croix, 82 di questi nuovi sacerdoti sono preti diocesani, di cui una dozzina provengono da nuove comunità, o società di vita apostolica. Di essi, sei fanno parte della Comunità dell’Emmanuel, e quattro dal Cammino neocatecumenale.

Bordeaux e Parigi sono quelle con il maggior numero di ordinazioni, sei. Nel 2017 nella capitale sono stati ordinati dieci nuovi sacerdoti, e undici nel 2016. A seguire Lione, Versailles e Fréjus-Toulon con cinque nuovi sacerdoti, e poi Évry, con quattro.

Anche la diocesi dell’esercito e la Prelatura della Missione di Francia ordineranno un prete ciascuna; tre sacerdoti provengono dalle Missioni Straniere di Parigi (MEP) e eserciteranno il loro ministero nelle Chiese dell’Asia.

Quest’anno 32 sacerdoti saranno ordinati in seno a congregazioni religiose o comunità. Fra di esse la Comunità San Martino spicca, con otto ordinazioni, a cui si aggiungono quelle di nove diaconi, che dovrebbero, nel giro di un anno, diventare sacerdoti.

Come già è accaduto l’anno scorso, le comunità tradizionali, in cui i sacerdoti celebrano anche la messa secondo il vetus ordo, grazie a Summorum Pontificum, mantengono un ritmo di ordinazioni elevato. In generale, un sacerdote su cinque viene espresso da queste comunità. L’istituto del Buon Pastore avrà tre sacerdoti nuovi, e due ciascuno la fraternità San Pietro e l’Istituto del Cristo Re.

Ci sembra un segnale importante, in considerazione dell’aperto sfavore che il Pontefice regnante ha dimostrato a più riprese verso i giovani sacerdoti che prediligono la tradizione della Chiesa, e magari amano anche celebrare la messa in latino. E in considerazione anche dell’opera di dissuasione che troppo spesso viene esercitata a ogni livello nei confronti di aspiranti al sacerdozio che non nascondono, o non nascondono con sufficiente abilità queste loro propensioni. In un “consiglio dei ministri” del papa alcuni mesi fa il Prefetto della Congregazione per il Clero, l’ex diplomatico card. Beniamino Stella, certo eminenza grigia non delle minori di questo Pontificato, si era espresso con preoccupazione verso il fenomeno dei giovani sacerdoti che amavano – Dio ne guardi – la tradizione della Chiesa….Quem deus vult perdere….















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