Comunicato congiunto di ProVita e di Generazione Famiglia, che esprimono soddisfazione per la risposta data dal ministro Salvini all’interrogazione del sen. Pillon circa l’iscrizione allo stato civile di “due mamme” o di “due papà”
ROMA – 26 luglio 2018
Jacopo Coghe (Generazione Famiglia) e Toni Brandi (ProVita Onlus) apprendono con favore del provvedimento annunciato dal ministro Salvini che servirà a porre fine agli abusi dei funzionari preposti ai registri dello stato civile: perché “l’atto di nascita deve corrispondere alla verità biologica”, come ha detto il senatore Pillon e ha ribadito Salvini al question time svoltosi oggi a Palazzo Madama.
Anche il ministro Fontana ha stigmatizzato le pratiche della vendita dei gameti e dell’affitto dell’utero, nell’odierna audizione alla Commissione Affari sociali.
“Due mamme devono aver comprato il seme per farsi fecondare, due papà devono aver comprato ovuli e affittato l’utero di una donna per poter avere un bambino: si tratta di fattispecie di reato previste dall’art. 12 della legge 40 del 2004”, spiega Coghe. “Si tratta di pratiche commerciali che sviliscono come oggetti le donne e i bambini”, sottolinea Brandi.
Generazione Famiglia e ProVita plaudono al ministro anche per aver chiarito ancora una volta la posizione del Governo a difesa della famiglia naturale e dei valori che essa esprime, dagli attacchi che le sono rivolti da potenti lobby: queste usano sindaci e giudici per realizzare gli interessi economici che muovono le “fabbriche di bambini” e per favorire la propaganda ideologica e nichilista che vorrebbe cancellare la realtà della natura umana: i bambini nascono da una mamma e un papà e hanno diritto di crescere con la mamma e il papà che li hanno generati.
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