MARCO TOSATTI (07/07/2017)
Ogni cinque anni l’Olanda conduce uno studio sulla morte nel Paese, e per verificare se la legge sull’eutanasia crea problemi. Il rapporto del 2015 è impressionante. E credo che dovrebbe essere esaminato attentamente dai politici – in particolare i soi-disant cattolici – che si stanno occupando della legge sulle disposizioni anticipate (DAT). Forse non farebbero male a leggerlo anche i vescovi, e gli organi di informazione cattolica finanziati dalla Conferenza Episcopale. Se l’Olanda, che probabilmente è un Paese più serio e strutturato della nostra povera Italia, accadono queste cose, Dio solo sa verso quale precipizio scivoleremmo noi con questo giocattolo di vita-morte fra le mani. Tanto per capirci: vi ricordate le assicurazioni di Alfano e compagnia cantante cattolica sui paletti per le unioni civili, le adozioni, il riconoscimento dei bambini comprati praticamente su Amazon? Ecco…
Potete leggere l’articolo in inglese a questo link.
Ma ecco i dati. Nel 2015 ci sono state in Olanda 7254 morti assistite (6672 eutanasie, 150 suicidi assistiti, e 431 fine vita senza richiesta. La ricerca non specifica i dettagli relativi a questi 431 casi. Ma secondo Alex Shadenberg, un attivista olandese che si batte contro l’estensione dell’eutanasia, si tratta di “un chiaro abuso della legge sull’eutanasia”. In ottobre scorso il governo ha annunciato l’intenzione di estendere l’eutanasia a persone non in fase terminale, o malate, ma che dichiaravano di aver vissuto “una vita completa”. Nel 2017 un Comitato Regionale decise che l’eutanasia forzata su una donna afflitta da demenza, sedata e con i familiari che la tenevano per ricevere l’iniezione letale non aveva seguito le regole, ma che “era stata fatta in buona fede”.
Da notare che un gruppo di medici olandesi si oppone all’eutanasia per demenza, e che l’Associazione medica Olandese si oppone all’idea di permettere l’eutanasia per “una vita completamente vissuta”.
Secondo Alex Schadenberg invece i dati provano che “dopo la legalizzazione, l’eutanasia segreta continua a essere praticata, che le regole, come l’obbligo di denunciare tutte le morti assistite saranno ignorate e l’eutanasia continuerà a crescere e estendersi a un numero sempre maggiore di situazioni. Un piano inclinato scivoloso esiste e l’esperienza olandese lo prova”.
Ogni cinque anni l’Olanda conduce uno studio sulla morte nel Paese, e per verificare se la legge sull’eutanasia crea problemi. Il rapporto del 2015 è impressionante. E credo che dovrebbe essere esaminato attentamente dai politici – in particolare i soi-disant cattolici – che si stanno occupando della legge sulle disposizioni anticipate (DAT). Forse non farebbero male a leggerlo anche i vescovi, e gli organi di informazione cattolica finanziati dalla Conferenza Episcopale. Se l’Olanda, che probabilmente è un Paese più serio e strutturato della nostra povera Italia, accadono queste cose, Dio solo sa verso quale precipizio scivoleremmo noi con questo giocattolo di vita-morte fra le mani. Tanto per capirci: vi ricordate le assicurazioni di Alfano e compagnia cantante cattolica sui paletti per le unioni civili, le adozioni, il riconoscimento dei bambini comprati praticamente su Amazon? Ecco…
Potete leggere l’articolo in inglese a questo link.
Ma ecco i dati. Nel 2015 ci sono state in Olanda 7254 morti assistite (6672 eutanasie, 150 suicidi assistiti, e 431 fine vita senza richiesta. La ricerca non specifica i dettagli relativi a questi 431 casi. Ma secondo Alex Shadenberg, un attivista olandese che si batte contro l’estensione dell’eutanasia, si tratta di “un chiaro abuso della legge sull’eutanasia”. In ottobre scorso il governo ha annunciato l’intenzione di estendere l’eutanasia a persone non in fase terminale, o malate, ma che dichiaravano di aver vissuto “una vita completa”. Nel 2017 un Comitato Regionale decise che l’eutanasia forzata su una donna afflitta da demenza, sedata e con i familiari che la tenevano per ricevere l’iniezione letale non aveva seguito le regole, ma che “era stata fatta in buona fede”.
Da notare che un gruppo di medici olandesi si oppone all’eutanasia per demenza, e che l’Associazione medica Olandese si oppone all’idea di permettere l’eutanasia per “una vita completamente vissuta”.
Secondo Alex Schadenberg invece i dati provano che “dopo la legalizzazione, l’eutanasia segreta continua a essere praticata, che le regole, come l’obbligo di denunciare tutte le morti assistite saranno ignorate e l’eutanasia continuerà a crescere e estendersi a un numero sempre maggiore di situazioni. Un piano inclinato scivoloso esiste e l’esperienza olandese lo prova”.
fonte: Stilum curiae
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