La storica esponente radicale presenterà la campagna "Ero straniero" in una chiesa del Biellese: ma i cattolici più tradizionalisti non dimenticano il suo passato di abortista
Luca Romano - Mer, 19/07/2017
Che Emma Bonino sia disposta a parlare dal pulpito di una chiesa non sorprende.
In piena tradizione radicale, infatti, l'ex ministro degli Esteri non ha paura a confrontarsi anche con ambienti ed uditorii da lei distanti per tradizioni e ispirazioni.
A spaccare il mondo cattolico, piuttosto, è la scelta di invitarla a predicare su iniziativa di un movimento a cui ha aderito anche Papa Francesco. Il prossimo 26 luglio la storica esponente radicale, infatti, verrà ospitata nella chiesa di San Defendente a San Rocco di Cossato, nel Biellese. Qui terrà un intervento per presentare la campagna "Ero straniero - l'umanità che fa bene". Una campagna a cui peraltro hanno aderito moltissime sigle e organizzazioni cattoliche, a partire dalla Caritas e a cui ha dato la propria benedizione anche il Pontefice.
La scelta di far parlare la Bonino in chiesa, però, ha suscitato le ire dei settori più tradizionalisti della galassia cattolica: molti blog di area, infatti, hanno biasimato di far salire sull'ambone una storica abortista ed anticlericale. Il vaticanista Marco Tosatti, dalle colonne del suo blog Stilum Curiae, non manca di scagliarsi contro "un entrare in chiesa non certo inteso a chiedere perdono a Dio e agli uomini per la sua partecipazione alla soppressione di un numero straordinario di esseri umani."
Gli fa eco il blogger Danilo Quinto, subito seguito dalla Voce di Don Camillo. Tutti concordi nel sottolineare quella che, a loro parere, è una contraddizione stridente. E negli ambienti di centrodestra c'è anche chi accusa le autorità ecclesiastiche - il parroco di San Defendente proviene dall'esperienza delle comunità di base, di tradizione postconciliare e sessantottina - di "favorire l'invasione" degli immigrati.
Fonte: Il Giornale
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