lunedì 24 ottobre 2016

Ma la «convinta adesione» della CEI vale solo per i radicali?

 
 
 

Sabino Paciolla (21/10/2016)

Ma dove stiamo andando?
Che dire, che c’è profonda amarezza? C’è! Che dire, che c’è profonda arrabbiatura? Perché negarlo, c’è! Che dire, che c’è profonda delusione? Perché nasconderla, c’è pure questa!

Un popolo del Family Day, SOLO, lasciato volontariamente e platealmente SOLO in piazza, per ben due volte, a difendere la vita, la famiglia e l’educazione davanti ad un potere forte. Un popolo che si è mosso perché si è sentito punto sul vivo, sulla pelle, sulla sua pelle, da una legge ingiusta, che apre la porta alla ingiustizia di negare la figura paterna e materna ad un povero bambino indifeso. Perché un genitore teme fortemente che da scuola suo figlio un giorno possa tornare con un rossetto sulle labbra ed il pensiero cambiato. Ogni padre, ogni madre che ha sentito questo dolore, non ci ha pensato due volte, ha preso la sciarpa ed il cappellino, un povero panino, il passeggino, i suoi pargoli e via al Circo Massimo il 30 gennaio scorso.

SOLO, un popolo SOLO, lasciato SOLO!!!! (anche se in quella piazza erano in un numero spropositato).
Non un saluto, non un telegramma, non un messaggio. Ma lasciato SOLO.
SOLO con la sua SOLITUDINE ma con il cuore pieno dall’Ideale.

E i vescovi “piloti” dov’erano? Ed i vescovi pastori dov’erano? Forse ad osservare le attività organizzate da quei “quattro gatti” dei radicali, come la prossima marcia per “l’Amnistia, la Giustizia, la Libertà” riguardante la situazione nelle carceri? Quattro gatti, s’intende, di numero; sono persone rispettabilissime, perché ogni persona deve essere rispettata.

Ora sappiamo che la CEI, come recita il comunicato di Radio Radicale: “guarda con attenzione a questa iniziativa (la marcia, ndr) e come Segreteria generale dà una convinta adesione”. 

LA SUA CONVINTA ADESIONE!!! Addirittura l’adesione è stata portata personalmente da don Ivan Maffeis alla sede di Radio Radicale.

E qui nasce una “radicale” mestizia.

La CEI va dietro i radicali che si battono per le condizioni nelle carceri, come se tante persone cattoliche non lo facessero già, e da decenni, di visitare le carceri, di stare vicino ai carcerati, di confortarli, di far intuire loro un Bene più grande. E non certamente per ragioni meramente politiche, per quanto nobili!

La CEI, concedendo la sua adesione, la sua CONVINTA adesione ad una iniziativa dei radicali dimentica, o fa finta di dimenticare, che da decenni i radicali sono gli stessi che propongono da sempre anche altre battaglie, come l’aborto, l’eutanasia, la droga libera.
La stessa Bonino, leader storica dei radicali, si è vantata in passato di aver fatto personalmente con una pompa di bicicletta centinaia e centinaia di aspirazioni di poveri feti, cioè aborti. E non sembra che abbia cambiato idea.

L’iniziativa dei radicali ha semi di verità? Chi lo nega! È giusto che i carcerati siano trattati con umanità.
Occorre dialogare con tutti? Ma certo!

Perché allora con gli sparuti radicali si dialoga, e si dà la propria CONVINTA ADESIONE ad una loro iniziativa, e a milioni di cattolici, che hanno a cuore quello che la Chiesa ha sempre avuto a cuore, ad una grandiosa loro iniziativa non si manda neanche un misero messaggio di saluto? Anzi, li si scoraggia dal parteciparvi?
Perché la Marcia della vita è orfana?

Iniziative radicali (alcune) sì, iniziative cattoliche (alcune) no. Il classico due pesi e due misure? Questa l’amara, recente, constatazione.

Di dialogo in dialogo, di ponti in ponti, dove arriveremo?

Forse si dimentica che per noi cattolici il dialogo nasce da una originalità di giudizio, frutto di una fede vissuta e di una appartenenza ad una comunione. Una originalità che non ha nulla a che fare con il politicamente corretto e con il conformismo oggi dilaganti.

Mi dispiace, e tanto! Ma proprio tanto!
Continueremo a pregare.






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