Omelia di S.E.R. Mons. Guido Pozzo * alla Santa Messa Prelatizia del 3 maggio scorso nella chiesa della Arciconfraternita della Misericordia a Torino.
OMELIA DELLA IV DOMENICA DI PASQUA
(Torino, 3 maggio 2015)
Sono veramente lieto di aver accolto l'invito a celebrare la Santa Messa in occasione del XXV anniversario della celebrazione secondo il Rito Romano Antico presso la Chiesa dell'Arciconfraternita della Misericordia. Quasi in segno profetico, la Vostra Confraternita ha anticipato quanto è stato poi confermato dal Motu Proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XV, cioè la ripresa della antica liturgia, che non è un elemento di disturbo o di minaccia dell'unità, ma un dono che serve alla costruzione del corpo di Cristo che è la Chiesa.
La celebrazione della Messa nella forma straordinaria mette in risalto che la grandezza della liturgia consiste non nell'offrire un interessante intrattenimento spirituale, ma nel farsi toccare dal Mistero di Dio. La custodia della dignità e della sacralità nella liturgia sono dimensioni essenziali del Rito e ci aiutano a crescere nella contemplazione del mistero dell'unico sacrificio di Cristo che si ripresenta in ogni eucaristia.
Grazie per questo invito, a cui desidero far seguire ora qualche riflessione spirituale sul Vangelo appena proclamato.
Nella pagina evangelica di questa IV domenica di Pasqua, tratta dal vangelo di Giovanni, ci viene riproposto un brano del Discorso di Gesù nell'ultima Cena.
Nostro Signore parla quattro volte, con singolare insistenza, dello Spinto Santo.
E la qualifica essenziale che Gesù dà dello Spirito Santo per la Sua funzione nella Chiesa è: lo Spirito di verità, Colui che difende e mantiene nella verità e rende feconda la verità nella vita degli uomini. E allora poniamoci, cari fratelli, alcune domande.
Nostro Signore parla quattro volte, con singolare insistenza, dello Spinto Santo.
E la qualifica essenziale che Gesù dà dello Spirito Santo per la Sua funzione nella Chiesa è: lo Spirito di verità, Colui che difende e mantiene nella verità e rende feconda la verità nella vita degli uomini. E allora poniamoci, cari fratelli, alcune domande.
1) Di quale verità si tratta ? Certamente si tratta della verità di cui parla tutto il Nuovo Testamento, ossia il fatto dell'Incarnazione.
La verità è la Rivelazione divina, il cui centro è l'Incarnazione e la cui fonte è il Mistero trinitario di Dio. La verità non è un sistema filosofico e non è un'ideologia (conservatrice o progressista o moderata che sia), ma è la Sapienza stessa di Dio che si è rivelata in Cristo Gesù.
2) Ma c'è un'altra domanda: che cos'è questa verità ?
La domanda è grave, perché la parola "Spirito di verità" è misteriosa e sta ben al di sopra delle cose sperimentabili e terrene che noi possiamo toccare e che sono alla nostra portata di mano. La domanda è la stessa che Pilato rivolge a Gesù: Che cos'è la verità ?
Evidentemente la mente di Pilato era talmente oscurata dalle filosofìe e dalla cultura pagana del suo tempo, che egli non ha capito che Gesù gli aveva già risposto con un'altra frase detta prima: "il mio Regno non è di questo mondo". La verità è qualcosa che non appartiene a questo nostro mondo, ma viene dall'alto, viene da ciò che l'uomo non può produrre o fabbricare con il suo ingegno o con le sue energie. E Gesù è venuto proprio per rivelare e rendere testimonianza alla verità, che è Dio, che è il Mistero di Dio. Gesù è venuto per portare agli uomini la gloria di Dio e questa verità, che l'uomo non è in grado di generare e di creare, entra nell'anima dell'uomo in virtù dello Spirito Santo, che muove l'uomo a conoscere e a credere alla verità e a entrare nel Regno di Dio.
La domanda è grave, perché la parola "Spirito di verità" è misteriosa e sta ben al di sopra delle cose sperimentabili e terrene che noi possiamo toccare e che sono alla nostra portata di mano. La domanda è la stessa che Pilato rivolge a Gesù: Che cos'è la verità ?
Evidentemente la mente di Pilato era talmente oscurata dalle filosofìe e dalla cultura pagana del suo tempo, che egli non ha capito che Gesù gli aveva già risposto con un'altra frase detta prima: "il mio Regno non è di questo mondo". La verità è qualcosa che non appartiene a questo nostro mondo, ma viene dall'alto, viene da ciò che l'uomo non può produrre o fabbricare con il suo ingegno o con le sue energie. E Gesù è venuto proprio per rivelare e rendere testimonianza alla verità, che è Dio, che è il Mistero di Dio. Gesù è venuto per portare agli uomini la gloria di Dio e questa verità, che l'uomo non è in grado di generare e di creare, entra nell'anima dell'uomo in virtù dello Spirito Santo, che muove l'uomo a conoscere e a credere alla verità e a entrare nel Regno di Dio.
3) E veniamo allora alla terza domanda. Perché il primo compito che è stato assegnato dalla Sapienza di Dio allo Spirito Santo verso gli uomini è quello che riguarda la verità? Non è forse vero che noi abbiamo pure il diritto di chiamare lo Spirito Santo l'Eterno Amore ? Qual è il rapporto tra verità e amore ?
La risposta a questa domanda si trova nel riconoscere che solo la verità illumina l'intelletto umano. L'errore, la fantasia, il sentimento rischiano di annebbiare la mente umana.
Ma una mente annebbiata non è una mente libera.
La mente annebbiata dalle false opinioni o dalle ipotesi umane impedisce all'uomo di agire per il bene e per raggiungere il vero scopo dell'esistenza umana.
Proprio perché lo Spirito Santo è lo Spirito di verità, egli è anche Spirito di Amore.
Un Amore che non portasse alla verità è una caricatura dell'Amore, è un falso e ingannevole amore. Proprio perché lo Spirito è il garante della verità, egli guida la Chiesa verso la conoscenza sempre più perfetta del Mistero di Dio e la riscalda con l'Eterno Amore di Dio perché tutti possiamo entrare in comunione con la vita intima della Santissima Trinità.
La risposta a questa domanda si trova nel riconoscere che solo la verità illumina l'intelletto umano. L'errore, la fantasia, il sentimento rischiano di annebbiare la mente umana.
Ma una mente annebbiata non è una mente libera.
La mente annebbiata dalle false opinioni o dalle ipotesi umane impedisce all'uomo di agire per il bene e per raggiungere il vero scopo dell'esistenza umana.
Proprio perché lo Spirito Santo è lo Spirito di verità, egli è anche Spirito di Amore.
Un Amore che non portasse alla verità è una caricatura dell'Amore, è un falso e ingannevole amore. Proprio perché lo Spirito è il garante della verità, egli guida la Chiesa verso la conoscenza sempre più perfetta del Mistero di Dio e la riscalda con l'Eterno Amore di Dio perché tutti possiamo entrare in comunione con la vita intima della Santissima Trinità.
Nel nostro tempo noi viviamo una crisi della verità, possiamo parlare, senza paura di essere smentiti, di eclisse della verità; il concetto stesso di verità è scomparso dai dibattiti della cultura odierna e dalla pubblica opinione. Oggi tutto è opinione, e la religione cristiana stessa è considerata un'opinione equivalente a tante altre opinioni religiose o laiche.
E' la dittatura del relativismo, come l'ha mirabilmente definita Papa Benedetto XVI e come ha confermato Papa Francesco nella sua Esortazione Apostolica Evangelii gaudium.
Il Vangelo di oggi richiama noi tutti e la Chiesa intera a ritrovare il coraggio della verità, la passione della verità, che è innanzitutto il Mistero di Cristo rivelatore del Padre.
E' la dittatura del relativismo, come l'ha mirabilmente definita Papa Benedetto XVI e come ha confermato Papa Francesco nella sua Esortazione Apostolica Evangelii gaudium.
Il Vangelo di oggi richiama noi tutti e la Chiesa intera a ritrovare il coraggio della verità, la passione della verità, che è innanzitutto il Mistero di Cristo rivelatore del Padre.
Nella società stanca e logora del nostro tempo, e così spesso ubriaca di tante false opinioni e di tante ingannevoli illusioni, l'efficacia dell'annuncio della verità della fede cristiana dipenderà in larga misura dalla nostra capacità di non cedere a compromessi, ma di far percepire come una scoperta inaudita la novità meravigliosa del Vangelo,che è l'incontro con la persona di Cristo.
Certo la verità non può essere imposta, ma sicuramente deve essere proposta, mostrando la bellezza, la gioia, lo stupore dell'incontro con Cristo?
E questo incontro con il Signore ci introduce a capire la profondità della stessa gioia e della stessa bellezza della verità cristiana.
Certo la verità non può essere imposta, ma sicuramente deve essere proposta, mostrando la bellezza, la gioia, lo stupore dell'incontro con Cristo?
E questo incontro con il Signore ci introduce a capire la profondità della stessa gioia e della stessa bellezza della verità cristiana.
Di Cristo si può dire, secondo il Salmo: "Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo...", ma si deve anche dire: "Non ha bellezza né apparenza: un volto sfigurato dal dolore".
Colui che è la Bellezza divina si è lasciato sfigurare e percuotere sul volto, si è lasciato incoronare di spine: la Sacra Sindone di Torino ci racconta tutto ciò in maniera toccante.
La Sacra Sindone che la vostra città custodisce ci mostra che proprio nel volto sfigurato di Gesù appare l'estrema Bellezza dell'Amore divino, che è più forte di ogni menzogna e di ogni violenza, e diventa cosi fonte di speranza e di consolazione per ogni uomo che è vittima della menzogna e della violenza. Occorre imparare a vedere e a contemplare Gesù, soprattutto nel suo volto sfigurato dal dolore e dalla morte.
Colui che è la Bellezza divina si è lasciato sfigurare e percuotere sul volto, si è lasciato incoronare di spine: la Sacra Sindone di Torino ci racconta tutto ciò in maniera toccante.
La Sacra Sindone che la vostra città custodisce ci mostra che proprio nel volto sfigurato di Gesù appare l'estrema Bellezza dell'Amore divino, che è più forte di ogni menzogna e di ogni violenza, e diventa cosi fonte di speranza e di consolazione per ogni uomo che è vittima della menzogna e della violenza. Occorre imparare a vedere e a contemplare Gesù, soprattutto nel suo volto sfigurato dal dolore e dalla morte.
Non basta conoscerlo semplicemente a parole; bisogna lasciarsi colpire dalla sua bellezza paradossale: così avviene il vero incontro personale con Cristo, con la Bellezza della Verità che salva.
E la Sacra Sindone ci aiuta a metterci maggiormente in contatto con la Bellezza di Cristo che noi vediamo risplendere soprattutto sul volto dei santi e dei martiri, veri testimoni della verità, della gioia, della bellezza del vangelo.
E la Sacra Sindone ci aiuta a metterci maggiormente in contatto con la Bellezza di Cristo che noi vediamo risplendere soprattutto sul volto dei santi e dei martiri, veri testimoni della verità, della gioia, della bellezza del vangelo.
I santi e i martiri (che nel nostro tempo sono ancora più numerosi che in passato) ci rivelano il segreto della vita cristiana: conoscere Dio, cioè la verità, dal di dentro, stare insieme con Dio nella preghiera, per conoscere il vero tesoro della vita, stare davanti a Dio con adorazione nella celebrazione della sacra liturgia e poi trasmettere questo tesoro agli uomini, perché il tesoro della verità e della carità non possiamo tenerlo per noi stessi, ma dobbiamo trasmetterlo e parteciparlo agli altri con amore.
E questo significa essere Chiesa missionaria, Chiesa in uscita, secondo la pregnante espressione di Papa Francesco.
E questo significa essere Chiesa missionaria, Chiesa in uscita, secondo la pregnante espressione di Papa Francesco.
Chiediamo che per intercessione celeste della Vergine Santissima, possiamo essere sempre illuminati dallo Spirito di verità per rendere testimonianza a Cristo Signore, per santificare le nostre anime, essere vicini ai sofferenti, ai malati nel corpo e nell'anima, e portare così la salvezza dell'amore e della vicinanza di Dio agli uomini del nostro tempo.
(* S.E.R Mons. Guido Pozzo, Arcivescovo titolare di Bagnoregio e Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, l'organismo preposto dal S.Padre alla tutela del diritto di tutti i fedeli a fruire senza impedimento alcuno della forma tradizionale -c.d. straordinaria- del rito romano.)
Messainlatino, 30/05/2015
(* S.E.R Mons. Guido Pozzo, Arcivescovo titolare di Bagnoregio e Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, l'organismo preposto dal S.Padre alla tutela del diritto di tutti i fedeli a fruire senza impedimento alcuno della forma tradizionale -c.d. straordinaria- del rito romano.)
Messainlatino, 30/05/2015