domenica 26 gennaio 2025

La Garde: l'abbazia francese diventata troppo piccola per l'aumento delle vocazioni




Le comunità tradizionali, nonostante tutto, continuano a crescere. Accade in Francia. Nella nostra traduzione da El Debate la notizia e i dettagli. I monaci benedettini costruiscono, spesso con tecniche medievali, un nuovo monastero tipico del XXI secolo.




Nel mezzo della campagna francese, nella regione del Lot-et-Garonne , sorge l'Abbazia di Sainte-Marie de la Garde, comunità benedettina che sta portando avanti un ambizioso progetto di espansione. Questo sforzo mira anche a far rivivere la tradizione del 'monaci costruttori', una pratica che risale al Medioevo e che ha lasciato un segno indelebile nell'architettura europea.

L'iniziativa, segnalata dal National Catholic Register qui, nota come “Grande Progetto di Speranza”, è iniziata nel maggio 2023 con la costruzione di un chiostro, di un campanile e di alloggi per i monaci. Le fasi successive prevedono la realizzazione di una chiesa abbaziale, di una cripta, di un complesso alberghiero, di una sala congressi e di un'infermeria.

Il progetto intrapreso dai monaci benedettini si ispira a modelli architettonici classici, soprattutto romanici e di tradizione cluniacense, cioè dell'Ordine di Cluny, un ordine monastico cattolico riformato che voleva ritornare allo stile di vita originario dell'Ordine di San Benedetto. L'obiettivo? Creare una “abbazia per il 21° secolo” che duri nel tempo.

Un successo provvidenziale

Il progetto non risponde solo a un bisogno di spazio e funzionalità per la comunità, ma riflette anche una rinascita della vita monastica in Francia. A differenza di altre regioni d’Europa, dove la secolarizzazione ha colpito profondamente, l’abbazia di Sainte-Marie de la Garde e la sua comunità madre, l’abbazia di Sainte-Madeleine de Barroux [vedi], hanno conosciuto una crescita spettacolare di vocazioni e di fedeli.

Il video realizzato dai Benedettini

Quest'ultimo, fondato nel 1970 da Dom Gérard Calvet [qui], è stato un riferimento nella celebrazione della messa tradizionale latina e nella preservazione del canto gregoriano. Nel 2001, l'aumento del numero dei monaci di Le Barroux portò ad un'espansione: parte della comunità si trasferì nella diocesi di Agen per poter accogliere nuove vocazioni e più fedeli.

Fratel Ambroise, priore di Sainte-Marie de la Garde, spiega a NCR che questo trasferimento è stato provvidenziale. All'epoca, il vescovo di Agen, Jean-Charles Descubes, desiderava una comunità contemplativa nella sua diocesi e si adoperava per facilitarne l'arrivo.

Tuttavia, a causa della mancanza di abbazie o priorati nella zona, i monaci dovettero acquistare una proprietà, restaurarla e trasformare un vecchio ovile in quella che sarebbe stata la loro nuova cappella. I lavori di restauro non sono stati facili, ma la comunità è cresciuta e, nel 2021, il priorato di Sainte-Marie de la Garde è diventato un'abbazia, eleggendo il suo primo abate in un momento cruciale per il suo sviluppo e il suo futuro.

Priorità: accogliere vocazioni e fedeli

Finora la comunità ospita 19 monaci con un'età media di 47 anni, a fronte della mancanza di spazio nella sua struttura, che riesce a malapena ad accogliere 20 o 25 membri. La crescita costante delle vocazioni, con una o due nuove aggiunte ogni anno, rende urgente il bisogno di più spazi.

Per loro, però, la priorità continua ad essere l'accoglienza dei fedeli per la messa. La cappella, che ne può ospitare solo un centinaio, diventa troppo piccola la domenica e durante le festività, soprattutto estive, quando è necessario installare uno schermo esterno per consentire ai fedeli di seguire le celebrazioni e le funzioni.

Fin dall'inizio, la comunità sapeva che avrebbe dovuto costruire la propria abbazia, ma non l'ha mai vista come un fardello. I lavori, iniziati nel maggio 2023, sono attualmente concentrati sulla ristrutturazione delle tre ali principali del chiostro, del refettorio, della biblioteca, del campanile e delle celle. Nella seconda fase del progetto, che si concluderà nel 2027, è prevista la realizzazione di una quarta ala con chiesa abbaziale e cripta. Per il 2030 sono previsti un albergo, una cucina, sale visite, portineria e infermeria.


I monaci hanno un laboratorio per realizzare espadrillas


Il costo complessivo della costruzione è di circa 25 milioni di euro, finanziati esclusivamente dal mecenatismo privato a causa della legge del 1905 che vietava il finanziamento pubblico alle opere religiose. Attualmente la comunità ha ancora bisogno di circa 6 milioni di dollari per completare la prima fase di questo progetto.

Ricostruire un ideale monastico

Per sostenere la costruzione della loro nuova abbazia, i monaci di Sainte-Marie de la Garde hanno attivato diverse piattaforme di raccolta fondi, contando sul sostegno strategico di Stéphane Abrial, esperto di mecenatismo che è stato comandante del Comando alleato di trasformazione della NATO. Secondo fratel Ambroise, “si tratta di un progetto ambizioso ma ragionevole”, poiché evidenzia che il ruolo dei monasteri sarà sempre più rilevante in futuro.

«Sta a noi mostrare un'audacia tutta cristiana per ravvivare la speranza nei cuori. Non abbiamo pretese, ma abbiamo una profonda convinzione! », dichiara al Register. L'obiettivo principale di questa costruzione non è solo la crescita fisica della comunità, ma anche un richiamo al mondo sul primato di Dio nella vita umana e nelle sue preoccupazioni temporali.

La comunità di Sainte-Marie de la Garde punta non solo alla costruzione della sua abbazia, ma anche al sostegno delle popolazioni locali, soprattutto di quelle che, essendo lontane dai grandi centri urbani, si trovano ad affrontare difficoltà economiche. Con una serie di iniziative, soprattutto nel campo della formazione, si cerca di aiutare le famiglie che lottano per il proprio futuro.

Gli effetti si cominciano già a sentire: intere famiglie stanno acquistando proprietà attorno all'abbazia, convinte che la presenza della comunità trasformerà le dinamiche locali. Il “Grande Progetto di Speranza” riflette una profonda fiducia nel futuro e mette in luce il ruolo essenziale che i cristiani sono chiamati a svolgere in tempi di crisi. Con un messaggio radicato in un patrimonio senza tempo, la costruzione del complesso segue l'antico spirito dell'architettura monastica europea, per garantirne un'eredità duratura.





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