Adam Smith Connor, processato per aver violato una zona cuscinetto di una clinica per aborti, è stato dichiarato colpevole e condannato con sospensione condizionale della pena per due anni e a un pagamento di 9mila sterline. È la prima volta nel Regno Unito che viene riconosciuto un crimine di pensiero.
Patricia Gooding-Williams, 17-10-2024
«Sono tranquillo, ma anche molto deluso e molto triste per il mio Paese. È la prima condanna per crimini di pensiero nella storia britannica». Così Adam Smith-Connor ha commentato al telefono con la Bussola la sentenza con cui il giudice distrettuale del tribunale di Poole (Inghilterra), Orla Austin, ieri lo ha giudicato colpevole di preghiera silenziosa. Il giudice gli ha anche ordinato di pagare 9.000 sterline di spese processuali e gli ha concesso due anni di libertà condizionata, il che significa che sarà condannato solo in caso di altri reati entro i prossimi due anni.
Smith-Connor, ex veterano dell'esercito e padre di due figli, ha violato un ordine di protezione degli spazi pubblici (PSPO) pregando da solo, secondo la sentenza del 16 ottobre. Il giudice ha scritto che Smith-Connor non è riuscito «senza una ragionevole scusa a rispettare un requisito del PSPO, in particolare non ha lasciato l'area richiesta quando gli è stato chiesto da un funzionario autorizzato». In tribunale, gli avvocati difensori di Smith-Connor hanno sostenuto che i pensieri, le convinzioni e le opinioni di preghiera non costituiscono un reato, soprattutto perché egli si trovava pacificamente e in silenzio su una strada pubblica e dava le spalle alla struttura.
La "zona cuscinetto" intorno alla clinica British Pregnancy Advisory Service di Ophir Road, in Bournemouth, è stata introdotta nell'ottobre 2022. È attiva dalle 7 alle 19 dal lunedì al venerdì e vieta attività quali proteste, molestie, consulenza e preghiera ai sensi dei due articoli 4a e 4g del PSPO. Il verdetto contro Adam si basa su un'interpretazione estensiva dell'articolo 4a, che proibisce: “Protestare, cioè impegnarsi in un atto di approvazione/disapprovazione o in un tentativo di approvazione/disapprovazione, in relazione a questioni legate ai servizi di aborto, con qualsiasi mezzo. Ciò include, ma non si limita a, mezzi grafici, verbali o scritti, preghiera o consulenza”.
Per il giudice la preghiera silenziosa dietro un albero rientra in questa disposizione legale, ma comprensibilmente Smith-Connor continua a sostenere la propria innocenza. Egli afferma che nessuna delle attività descritte nella legge descrive le sue azioni del 24 novembre 2022 per le quali è stato condannato. «Oggi è un giorno buio e pericoloso per la nostra nazione - ha detto Smith-Connor alla Bussola -. Il governo ha decretato la possibilità di entrare nella mente delle persone e di indagare sui loro pensieri. Spero che il mio verdetto di colpevolezza svegli le persone su ciò che sta accadendo in Gran Bretagna».
Il giudice ha messo in evidenza le prove fornite alla corte contro Smith-Connor, tra cui le e-mail che aveva scritto al locale Comune dichiarando il suo piano di pregare per suo figlio Jacob, morto in un aborto 22 anni fa, e per coloro che soffrono di aborto vicino alla clinica British Pregnancy Advisory Service (BPAS) di Bournemouth; che stava consapevolmente pregando all'interno di una zona cuscinetto; che aveva la testa china e le mani giunte in preghiera. Il giudice Austin ha quindi scritto nella sua sentenza: «Ritengo che l'imputato potesse essere visto da chi si trovava nella zona, che fosse impegnato nella preghiera e che la sua condotta sarebbe stata percepibile da un osservatore». Questi «atti di disapprovazione relativi alle attività della clinica» hanno violato la zona cuscinetto. Le azioni di Smith-Connor, a suo avviso, erano «deliberate».
Dopo la sentenza, Jeremiah Igunnubole, consulente legale di ADF (Alliance Defendig Freedom) UK, che ha assunto la difesa di Smith-Connor, ha definito la sentenza una «svolta legale di proporzioni immense». «Un uomo è stato condannato oggi a causa del contenuto dei suoi pensieri - le sue preghiere a Dio - sulle strade pubbliche dell'Inghilterra», ha detto Igunnubole. «Non possiamo certo cadere più in basso nel nostro abbandono delle libertà fondamentali di parola e di pensiero».
«Se il pensiero diventa un crimine, allora siamo entrati nel regno della polizia del pensiero e della discriminazione di coloro che hanno un credo religioso, e questo dovrebbe preoccupare ogni persona di buona volontà, indipendentemente dalla sua fede o dal lato del dibattito sull'aborto in cui si trova», ha dichiarato Isabel Vaughan-Spruce, direttrice della Marcia per la Vita del Regno Unito. Nel 2023 è stata dichiarata non colpevole di accuse simili dalla Corte di Birmingham e recentemente ha ottenuto un risarcimento dopo che gli agenti di polizia l'hanno arrestata per aver pregato vicino a una clinica abortista.
Smith-Connor intende appellarsi alla sentenza. Nel frattempo, ha raggiunto un accordo giudiziario per pagare al Comune di Bournemouth e Poole la multa di 9000 sterline in rate mensili da 250 sterline per i prossimi tre anni. In realtà, una volta pronunciato il verdetto di colpevolezza, la disputa sulle spese legali ha occupato la maggior parte delle tre ore dell'udienza. Il King's Council, che rappresentava il Comune, ha cercato senza successo di far ricadere su Alliance Defending Freedom (ADF) le spese legali di 100.000 sterline, che il Comune dovrà ora pagare nonostante non disponga di denaro a causa della sua insolvenza.
L'investimento sproporzionato per riscuotere una multa da 100 sterline ha provocato la reazione dell'ex membro del Parlamento britannico Miriam Cates. «Questo non è "1984", siamo nel 2024: nessuno dovrebbe essere processato per i semplici pensieri che ha in mente - ha detto la Cates - È oltraggioso che il consiglio comunale stia investendo i fondi dei contribuenti per perseguire un crimine del pensiero in un momento in cui le risorse sono ridotte al minimo».
L'eco di questa sentenza scioccante ha raggiunto anche il Parlamento britannico. Sir Edward Leigh, “Padre della Camera dei Comuni”, cioè il più anziano membro del Parlamento, ha espresso il suo sdegno per la sentenza: «È vergognoso che in Gran Bretagna, nel 2024, qualcuno possa essere processato per aver pregato in silenzio nella sua testa», ha detto Leigh. «Purtroppo, abbiamo assistito a ripetuti casi di libertà di parola minacciata nel Regno Unito quando si tratta di esprimere il proprio credo cristiano. Offrire una preghiera in silenzio nel profondo del cuore non può essere un reato. Il governo deve chiarire con urgenza che la libertà di pensiero è protetta come diritto umano fondamentale».
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