mercoledì 8 aprile 2020

Consacrarmi o Affidarmi.... è questo il dilemma!






Manuel Gregori, 04.04.2020

Partendo con questa rivisitazione ironica del celebre dilemma dell'Amleto di William Shakespeare, voglio analizzare il moderno dilemma su come rivolgere la propria richiesta d'aiuto al Cuore Immacolato di Maria: o attraverso la consacrazione, o attraverso un atto di affidamento.

Perché dopo secoli di storia della Chiesa, il credente si trova costretto ad affrontare questo dilemma? Perché si è cercato di cambiare la tradizione del popolo, che consacrandosi alla Vergine, trovava il mezzo attraverso cui abbandonava tutto se stesso alla volontà Divina?

Per rispondere a tutte le domande e perplessità che questo "caso" produce, è necessario partire da un concetto vero a priori: "Maria è il santuario e il riposo della Trinità Santa, dove Dio è presente in un modo più grande e sublime che non in ogni altro luogo dell'universo, compresa la sua presenza tra i cherubini e i serafini"(Introduzione, n. 5, Trattato della vera devozione a Maria, san Luigi Maria Grignion de Montfort).

Fatta questa premessa, è necessario anche capire il significato dei termini in esame, dato che molte volte l'uomo moderno non riesce, o non vuole, capire da solo il significato essenziale delle parole.

Con "Consacrazione", si indica il rito con cui si consacra, e mediante il quale una persona o una cosa passano dallo stato profano allo stato di sacro. Mentre con "Affidamento", si intende rimettersi alla protezione o alla benevolenza di qualcuno.

Già dal significato dei due concetti in discussione, si può capire limpidamente la loro totale differenza etimologica e la netta differenza di potere, dal punto di vista teologico.

Se si legge attentamente il "Trattato della vera devozione a Maria" di san Luigi Maria Grignion de Montfort (1673 - 1716), troviamo tutte le risposte alle nostre domande!

Già, tre secoli fa, all'interno della Chiesa di Dio, si discuteva su qual era la giusta forma, con la quale, il popolo santo doveva rivolgere la propria richiesta d'aiuto a Maria.

Già, tre secoli fa, il culto di Maria, veniva offuscato dagli stessi "cristiani cattolici, e anche da coloro che tra i cattolici sono dei maestri, che fanno professione di insegnare agli altri le verità ma che non conoscono né te (Gesù), ne la tua santa Madre, se non in modo teorico, arido, sterile e indifferente. Questi Signori parlano solo raramente della tua santa Madre e della devozione che le si deve, perché temono - dicono - che se ne abusi, che si renda offesa a te, onorando troppo la tua santa Madre. (Capitolo II, Titolo 1, n. 64, Trattato della vera devozione a Maria, san Luigi Maria Grignion de Montfort)

Questi sono coloro che, se vedono o sentono qualche devoto della Santa Vergine parlare con insistenza della devozione a questa buona Madre, e parlarne con un accento tenero, deciso e persuasivo, come di un mezzo sicuro senza illusioni, di un cammino breve senza pericoli, di una via immacolata senza imperfezioni e di un segreto meraviglioso per trovare Gesù Cristo e amarLo perfettamente, essi gli gridano contro e gli presentano mille false ragioni per provargli che non bisogna parlare troppo della Vergine Santa, che ci sono gravi esagerazioni in questa devozione e che bisogna impegnarsi ad estirparle, che bisogna parlare solo di Gesù Cristo, piuttosto che portare la gente verso la devozione alla Santa Vergine, che è già amata abbastanza.

Qualche volta li si intende parlare della devozione alla santa Madre di Dio, non per diffonderla e promuoverla, ma per contrastare gli abusi che se ne fanno, mentre questi signori non nutrono una sentita fede, né una devozione tenera per il Cristo, fine unico della nostra vita, poiché non ne hanno per Maria e considerano il Rosario, come devozione da donnette, buono per gli ignoranti, non necessario per salvarsi; se poi gli capita di incontrare qualche devoto della Vergine Santa, che ha l'abitudine di recitare il Rosario, o è impegnato in qualche altra pratica di devozione mariana, sono capaci di persuaderlo a cambiare in fretta il proprio atteggiamento; invece del Rosario, gli consiglieranno di recitare le sole preghiere a Gesù; invece della devozione alla Santa Vergine, lo esorteranno alla devozione per Gesù Cristo.

E allora, come non far nostra la riflessione che San Luigi Maria Grignion de Montfort, rivolge umilmente a Gesù:

O mio amabile Gesù, queste persone hanno forse il tuo spirito? Ti fanno piacere quando agiscono in questo modo? La devozione alla tua santa Madre impedisce forse quella verso di te? Conserva ella forse per se l'onore che le si rende? Oppure fa parte a se? E' forse un'estranea, in nessun modo legata a te? Ti dispiace se si cerca di piacere a lei? E il donarsi a lei e amarla è forse un separarsi, o un allontanarsi dal tuo amore? Eppure, mio amabile Maestro, se ciò che ho detto risulta vero, la maggior parte degli intellettuali, a punizione del proprio orgoglio, non saprebbe far di più per allontanare dalla devozione alla tua santa Madre, o per condurre all'indifferenza verso di essa. Difendimi, Signore, difendimi da questo loro sentire e agire; dammi invece un po' di quei sentimenti di riconoscenza, di stima, di rispetto e di amore che tu nutri verso la tua santa Madre, affinché io possa maggiormente amare e glorificare te, imitandoti e seguendoti da vicino.

E allora quale vero ruolo deve assumere Maria nei nostri cuori, nelle nostre vite, nella vita della Chiesa e nella vita del popolo di Dio?

La divina Maria deve assumer il ruolo di mediatrice presso il Mediatore stesso, che è Gesù, Dio-Figlio. La divina Maria è colei che è più capace di svolgere questo compito di carità; è per mezzo di lei che Gesù Cristo è venuto a noi ed è per mezzo di lei che noi dobbiamo andare a lui. Se abbiamo timore di andare direttamente a Gesù Cristo Dio, a causa della sua infinita grandezza, o per la nostra pochezza, o a motivo dei nostri peccati, invochiamo con coraggio l'aiuto e l'intercessione di Maria nostra Madre. E' così piena di carità che non rigetta nessuno di coloro che invocano la sua intercessione, anche se sono peccatori; dicono i santi: non si è mai sentito dire, da che mondo è mondo, che qualcuno sia ricorso alla Vergine Santa con fiducia e perseveranza e sia stato da lei rifiutato. Ella è così potente che mai le sue domande sono state rigettate; non ha che da presentarsi davanti al Figlio suo per pregarlo e subito egli accoglie ed esaudisce; egli viene sempre vinto amorevolmente dal suo seno, dal suo grembo e dalle preghiere della sua cara Madre.

Tutto questo è tratto dagli scritti di san Bernardo e di san Bonaventura; secondo essi, noi abbiamo tre gradini da salire per andare a Dio: il primo, il più vicino a noi e più conforme alla nostra possibilità è Maria; il secondo è Gesù Cristo; il terzo è Dio Padre. Per andare a Gesù, bisogna andare a Maria, nostra mediatrice di intercessione; per andare all'eterno Padre, bisogna andare a Gesù, nostro mediatore di redenzione. Ora, mediante la pratica - di devozione che esporrò tra poco, è proprio questo l'ordine che si segue in modo perfetto.



Vi sono diverse pratiche di vera devozione alla Santa Vergine. Ecco una sintesi delle principali.
Onorarla come la degna Madre di Dio con il culto di iperdulia cioè stimarla e onorarla più che tutti gli altri santi, come il capolavoro della grazia e la prima dopo Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
Meditare sulle sue virtù, sui suoi privilegi e sul suo agire.
Contemplare le sue grandezze.
Esprimerle atti di amore, di lode e di ringraziamento.
Invocarla di cuore.
Offrirsi e unirsi a lei.
Compiere le proprie azioni per essere a lei gradito.
Iniziare, continuare e terminare ogni nostra azione per mezzo di lei, in lei, con lei e per lei, allo scopo di compierle per mezzo di Gesù Cristo, in Gesù Cristo, con Gesù Cristo e per Gesù Cristo, nostro ultimo fine.
Consacrarsi a lei in maniera speciale e solenne.


Consacrarsi a lei in maniera speciale e solenne... No AFFIDARSI!!

Essendo Maria, tra tutte le creature, la più conforme a Gesù Cristo, ne segue che, tra tutte le devozioni, quella che consacra e conforma di più un'anima a Gesù Cristo Signore è la devozione alla Santa Vergine, sua Madre e che più un'anima sarà consacrata a Maria, più lo sarà a Gesù Cristo. E' per questo che la perfetta consacrazione a Gesù Cristo non è altro che una perfetta e totale consacrazione di se stessi alla Santa Vergine; o, in altre parole, una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo.

Questa devozione consiste dunque nel donarsi totalmente alla Vergine Santa, per essere, per mezzo di lei, totalmente di Gesù Cristo. Bisogna donarle: il nostro corpo; la nostra anima; i nostri beni esteriori; i beni interiori e spirituali, che sono i meriti, le virtù, le buone opere: passate, presenti e future. In una parola, doniamo tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che potremo avere in futuro.

Ne consegue che: con questa forma di devozione ci si dona a Gesù Cristo, nella maniera più perfetta perché è per le mani di Maria; ci si consacra dunque nel medesimo tempo alla Santa Vergine e a Gesù Cristo: alla Santa Vergine come al mezzo perfetto che Gesù Cristo ha scelto per unirsi a noi e per unirci a lui, e a Gesù Cristo Signore come al nostro ultimo fine, al quale noi dobbiamo tutto ciò che siamo, poiché è nostro Redentore e nostro Dio.

Consacrandosi, l'uomo, diventa a tutti gli effetti "schiavo" di Maria, diventiamo strumento nelle mani del Divino.

La Santa Vergine, come la migliore di tutte le madri, si assume degli impegni di carità nei riguardi dei suoi fedeli servitori, che si sono dati a lei attraverso la consacrazione:
Li ama.

Li nutre.


Li conduce nella via verso la Trinità.


Li difende e li protegge.



Intercede per loro.





Non si deve obiettare che questa forma di devozione sia di poca importanza: poiché i concili, i Padri e non pochi autori, antichi e recenti, affermano che la principale fonte dei disordini e quindi della dannazione dei cristiani, deriva dall'oblio e dalla indifferenza verso questa pratica.

Quindi giungendo alla conclusione voglio ripetere a gran voce: consacriamoci alla Santa Vergine senza paura, non pensiamo alle dispute teologiche che a volte ci portano solo confusione e che offuscano le nostre anime. Maria ci chiede di consacrarci, no di affidarci! Maria c'è lo dice in tutto i modi ed in tutti i luoghi del mondo, come ad esempio: a Fatima e a Civitavecchia!

Ascoltiamola!

" Dio Padre vuole avere figli per mezzo di Maria, fino alla fine del mondo, e le dice: "Fissa la tua tenda in Giacobbe" e cioè "poni la tua dimora e risiedi tra i miei figli e fedeli credenti", simboleggiati da Giacobbe, "e non tra i seguaci del demonio e i non credenti", raffigurati da Esaù.

Come nella generazione di natura e fisica c'è un padre e una madre, così nella generazione soprannaturale e spirituale c'è un Padre che è Dio e una Madre che è Maria. Chi non ha Maria come Madre, non ha Dio come Padre.

Perciò i non credenti, gli eretici, gli scismatici, ecc., che disprezzano, o sono indifferenti verso la Vergine Santa, non possono avere Dio come Padre, anche se lo pretendono, perché non hanno Maria come Madre: se infatti l'avessero come Madre, la tratterebbero con amore e onore, come un vero e degno figlio ama e onora sua madre, che gli ha dato la vita. Il segno più sicuro per distinguere un eretico, o un uomo di cattiva dottrina, o un non credente, da un autentico fedele, è che l'eretico e il non credente nutrono disprezzo o indifferenza verso la Vergine Santa, cercando con le loro parole e l'esempio di diminuirne il culto e l'affetto, apertamente o di nascosto, a volte mascherandosi di buoni pretesti. Ahimè! Dio Padre non disse a Maria di porre la sua dimora tra di essi, perché sono degli Esaù.

Dio Figlio vuole formarsi e, per così dire, incarnarsi ogni giorno nei suoi membri per mezzo della sua cara Madre e le dice: "Prendi in eredità Israele". Come se dicesse: Dio mio Padre mi ha consegnato in eredità tutte le nazioni della terra, gli uomini buoni e cattivi, fedeli e non credenti; io li condurrò, gli uni con scettro d'oro e gli altri con verga di ferro; degli uni sarò il padre e il difensore, degli altri il giusto castigatore e di tutti il giudice. Ma tu, mia cara Madre, avrai in eredità e in possesso solo i fedeli credenti, raffigurati da Israele e come loro buona madre li darai alla luce, li nutrirai e farai crescere; come loro regina, li guiderai, li governerai e li difenderai. "

Quindi, miei cari amici, non aspettiamo dubbiosi ma, affrettiamoci a consacrare tutti noi stessi al Cuore Immacolato di Maria, santuario e il riposo della Trinità Santa, Portatrice di Pace nei nostri cuori, Madonna delle Rose, Madonna del Rosario, Madre della Chiesa, Regina delle Famiglie, Regina del Cielo.




Manuel Gregori

Civitavecchia, 4 Aprile 2020













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