domenica 16 giugno 2019

“LA METÀ DEL CIELO”. QUELLO CHE I LIBELLI FEMMINISTI NON VI DICONO SULLA STORIA – VERA – DELLE DONNE





Marco Tosatti, 16 Giugno 2019

Cari amici e nemici di Stilum Curiae; care amiche e nemiche. Siamo capitati su un libro che ci ha incuriosito, tanto da leggero tutto (e con la tirannia del tempo scusate se è poco) ci è sembrato tanto interessante da proporvelo. E in più abbiamo rivolto qualche domanda a uno dei due autori, Francesco Agnoli. Che – anche lui combattendo la solita battaglia mortale contro Kronos – è persino riuscito a rispondere. Il libro per le le edizioni La Vela, si intitola “La metà del cielo. Breve storia, alternativa, delle donne”. L’hanno scritto a quattro mani Francesco Agnoli e Maria Cristina del Poggetto. Ecco le domande ad Agnoli, e le sue risposte.






Perché un libro sulla storia delle donne? In quest’epoca di sensibilità femminista esacerbata, non c’è una letteratura su questo tema?
Proprio per questo! Non ci sono che pochissimi libri storici, ma tanti libelli propagandistici. Abbondano per esempio articoli o libretti di infimo valore, in cui si assiepano citazioni estrapolate dal costesto, inventate, falsamente attribuite ecc. con un solo scopo: presentare la storia delle donne europee, occidentali, come una storia di sola oppressione! Tutta la vicenda umana del genere femminile si ridurrebbe così al nulla! Invece le cose stanno ben diversamente: la storia è fatta di bene e male, ma soprattutto di chiaroscuri. E nelle vicende umane le donne hanno sempre avuto un loro peso, maggiore o minore a seconda delle religioni, dei luoghi e dei tempi. Tante singole donne hanno fatto cose straordinarie, nel bene, altre hanno dato il loro contributo alle guerre, agli odi ecc. Ci sono state regine che hanno costruito scuole, ospedali, chiese, orfanatrofi, che hanno dato un impulso al mondo delle lettere ecc… e regine che hanno fomentato guerre e discordie. Pochi rammentano che la Francia moderna nasce con una donna, Giovanna d’Arco, nel Medioevo; che la Spagna moderna nasce con una donna, Isabella di Castiglia, alla fine del Medioevo; che l’Inghilterra moderna è stata forgiata da Enrico VIII e da sua figlia Elisabetta, all’inizio dell’età moderna… Le donne nella storia europea hanno governato, insegnato, scritto, dipinto… Certo, hanno anche patito discriminazioni ingiuste! Ma certi libelli, mentre esasperano e storpiano questi fatti, fingono di ignorare che la vera oppressione femminile è sempre esistita, e tutt’ora esiste, soprattutto altrove: ad esempio in Cina, nell’induismo e nell’Islam!



Secondo la cultura dominante, la Chiesa è stata ed è uno strumento di oppressione delle donne. C’è qualcosa di vero in questa tesi, ripetuta a iosa dall’Illuminismo in poi?
Storicamente ribalto questo pregiudizio, ricordando anzitutto come la condizione delle donne sia cambiata in meglio nel passaggio dal mondo pagano (greco, romano, germanico..) a quello cristiano. In secondo luogo raccontando il ruolo che hanno avuto nella Chiesa le donne, un ruolo centrale e decisivo, soprattutto nei primi secoli, nel Basso Medioevo e nell’Ottocento. Inoltre affronto il tema complesso della caccia alle streghe, e racconto come il Settecento illuminista sia stato tutt’altro che favorevole al gentil sesso: giacobini ed illuministi, soprattutto quelli materialisti, sono stati tra i più accesi denigratori della donna. Anche se poi hanno creato le leggende nere, i falsi del fantamedioevo: le cinture di castità, lo ius primae noctis e una immensa quantità di sciocchezze cui ancora oggi, in molti, credono. Si veda cosa pensavano dei rivoluzionari due figure chiave del primo “femminismo”, Charlotte Corday e Olympe de Gouges, uccise entrambe dalla ghigliottina!



Di più: il Settecento è il secolo che ha imbastardito l’idea di maternità, ridotta ad un fatto meramente biologico: così la donna è diventata produttrice di soldati, di cittadini, di contribuenti, per l’idolo nascente.
Voglio fare due esempi brevissimi, dalla politica: in Francia, a combattere contro il diritto di voto alle donne, tra Ottocento e Novecento, sono i partiti socialisti e borghesi, con un’ accusa: “le donne sono troppo cattoliche, bigotte, conservatrici. Sono state loro a boicottare le spinte più estreme della Rivoluzione francese”! Anche in Italia accade qualcosa di analogo: il Partito popolare di don Sturzo vuole dare il voto alle donne già nel 1919, ma ad opporsi ci sono i partiti borghesi e massonici che temono che il voto femminile vada in senso conservatore. E alla fine chi dà il diritto di voto alle donne? Il cattolico popolare De Gasperi, nel 1945. E le donne ci salveranno dal comunismo!

Guardiamo anche la storia delle cultura: nel Medioevo abbiamo molte donne copiste, amanuensi; donne che conoscono le lingue antiche, le Scritture, che scrivono trattati letti in tutta Europa (da Ildegarda di Bingen a Caterina da Siena)… balzando qualche secolo dopo, è il papa Benedetto XIV a dare la prima cattedra universitaria al mondo ad una donna, Laura Bassi! Anche oggi l’Italia, un tempo cattolica, ha un tasso di cosiddetti femminicidi (bruttissima parola che qui uso per comodità), molto più basso di quello dei paesi del nord Europa secolarizzato!

Per quanto i tempi siano cambiati, la figura di Maria, che ha cambiato davvero la storia delle donne, è ancora presente nel nostro immaginario collettivo.



Nel dibattito di oggi su vita, famiglia e sessualità l’accusa che viene scagliata contro i cattolici è di “volere il ritorno al Medioevo come a un’epoca in cui il femminile era particolarmente conculcato e negletto. Nelle vostre ricerche, avete trovato una conferma di questa tesi?
E’ pura propaganda. Piuttosto vecchia: non solo perché di fabbricazione illuminista, ma anche perché ripresa poi, guarda un po’, dai comunisti e dai nazisti, e, per un certo tempo, anche da Benito Mussolini. Dedico un capitolo alla donna comunista, uno alla donna fascista ed uno alla donna nazionalsocialista: altro che Medioevo! Eppure tutti i totalitarismi si sono presentati come trionfo della modernità, fine del buio Medioevo ecc.. Si è visto con quali risultati. Il Medioevo è l’epoca di Beatrice e dello Stilnovo; della Laura di Petrarca, del De claris mulieribus di Boccacio (e dei suoi sonetti a Maria); è l’epoca dell’amore cortese, della cattedrali dedicate a Notre Dame ecc. ecc.. Un solo particolare: arrivato in Paradiso Dante incontra Adamo ed Eva. Eva è più in alto, più vicina alla Madonna, di Adamo. Perché anche su Eva si dicono spesso una serie di inesattezze o di forzature, per esempio confondendo la dottrina della Chiesa con quella degli eretici!

Eva nella Tradizione è la “madre dei viventi”; è santa, in Cielo; e Maria è la “nuova Eva”, colei che vince il Male! Arthur Schopenhauer e Friedrich Wilhelm Nietzsche, due veri misogini di serie A, lamentavano proprio questo: che la cultura cristiana avesse dato troppa importanza alla donna!












Nessun commento:

Posta un commento