giovedì 23 agosto 2018

"Predicavo la violenza dell'islam, poi Gesù mi parlò"




El Masih, pakistano apostata dell’islam, ex militare della “guerra santa”, insegnante di Corano e futuro medico, che dopo la sua conversione perse tutto rischiando la vita, racconta la sua storia alla Nuova BQ. E parla di quanto viene insegnato a "porte chiuse" dall'islam (una religione «basata sulla soddisfazione della carne»), dei paesi arabi che «finanziano l'immigrazione di massa», dell'«apostasia delle chiese occidentali» e di Gesù «che oggi raggiunge numerosi musulmani».



Intervista di Benedetta Frigerio, 19-08-2018

È riuscito a parlare di fronte ad alcune platee universitarie degli Stati Uniti, il paese dove è dovuto fuggire insieme alla sua famiglia per non rischiare la morte nel Pakistan in cui è nato e cresciuto. La sua colpa non è però solo quella tremenda dell’essere un cristiano in uno Stato dove vige la legge sulla blasfemia che mette alla tortura, costringe al carcere, condanna a morte e uccide ogni anno decine di cristiani, ma una ancora peggiore. Sì perché El Masih è un apostata dell’islam, un ex militare della “guerra santa”, insegnante di Corano nelle scuole superiori e futuro medico, che dopo la sua conversione perse tutto oltre che subire persecuzioni fino a rischiare la sua stessa vita. La sua vicenda è stata messa nera su bianco in prima persona nel libro edito quest’anno, "From Persecution to the Promise Land", ("Dalla Persecuzione alla Terra Promessa").


El Mashi, come ha deciso di diventare cristiano?
Da bambino sono cresciuto sentendo parlare della fede cristiana dai miei genitori, pur essendo originari pakistani di tradizione indù e islamica erano stati raggiunti dall’annuncio del Vangelo che avevano in qualche modo accolto. Ma erano cristiani solo di nome, non erano educati a vivere come tali. Eppure bastava la nomea per subire discriminazioni e persecuzioni che mi portarono a decidere di seguire l’islam in modo da avere un buon lavoro e una buona posizione sociale, che in Pakistan sono possibili solo ai musulmani.


Si fece islamico solo per questo?
Sì, e poi l’islam mi permetteva di fare quello che volevo, perché è una religione che soddisfa tutti i desideri della carne: puoi avere più mogli, un numero illimitato di concubine. Insomma potevo fare tutto ciò, persino pensare di uccidere i miei nemici, senza problemi di coscienza, perché il Corano insegna così.


Si direbbe il contrario. L’islam pare una religione piena di dogmi e regole, come il digiuno, la preghiera in diverse ore del giorno, l'impossibilità di mangiare maiale o bere alcool…

È una ipocrisia, questo è quello che l’islam insegna a fare in pubblico, ma a porte chiuse accade qualcosa di diverso: per esempio, se studi davvero la vita di Maometto sai che come lui si possono avere più mogli e amanti e il Corano invita continuamente a seguire l’esempio e lo stile di vita di quello che considera il suo profeta. Inoltre nel Corano si legge che in paradiso ci saranno vini e liquori, il che fa apparire comunque queste cose come buone, motivo per cui a porte chiuse molti bevono.


E le donne? Hanno queste libertà?
In un certo modo sì: ad esempio, le donne devono rimanere vergini fino al matrimonio, ma in Medio Oriente posso assicurare compiono atti sessuali che permettono loro di sanguinare la prima notte di nozze. Ciò non significa però che siano davvero vergini. Non solo, nel mondo islamico è diffusa anche la pedofilia. Maometto fra le sue mogli aveva Aicha di 10 anni e nel Corano si parla di un paradiso dove si allude alla servitù dei bambini nei confronti degli uomini: «A godersi quello che il loro Signore avrà dato loro. Il loro Signore li avrà preservati dal castigo della Fornace...[Sarà detto loro]: “Mangiate e bevete in serenità, [ricompensa questa] per quel che avete fatto!” [Staranno] appoggiati su divani disposti in ranghi e daremo loro in spose le fanciulle dai grandi occhi neri…Provvederemo loro i frutti e le carni che desidereranno...E per servirli circoleranno tra loro giovanetti simili a perle nascoste».


Lei insegnava la religione islamica ed era uno studioso del Corano, perché ad un certo punto si è convertito?
Quando ero militare, nel 1989, una mattina presto mi svegliai in una delle nostre basi, ero nella mia stanza e sentii la voce di Gesù Cristo. Mi disse che se fossi andato avanti a vivere così e che se fossi morto facendo la “guerra santa” non avrei raggiunto il paradiso ma l’inferno eterno. Ero pronto a diventare un ufficiale d’onore e poi un medico di prestigio e a guadagnare molti soldi. Ma sentii quella voce. All’inizio non volevo seguirla ma la pregai, perché l’idea che fosse veramente di Dio mi tormentava: «Se sei davvero Dio - dissi - devi mostrarmelo». Allora pregai per due paralizzati del mio paese affinché guarissero. Tornato a casa li trovai perfettamente sani. Allora capii che quello era davvero Gesù e che voleva che predicassi il Vangelo. Ma io non volevo, perché non volevo essere povero né perseguitato. Alla fine, dopo circa quattro anni di lotta interiore, ho ceduto. Volevo stare dalla parte di Dio.


Dopo la conversione cominciò ad essere perseguitato in Pakistan, il paese che ha condannato a morte per un fatto che non sussiste la cristiana Asia Bibi. Che le accadde?
Iniziai a predicare il Vangelo, ma fui scoperto e picchiato ripetutamente. Erano così furiosi con me che una volta mi lapidarono.


I musulmani “moderati” che condannano l’Isis e il terrorismo islamico, sostengono che l’estremismo viene da una interpretazione errata e strumentale del Corano. È così?
Non è vero, l’esempio è ancora Maometto: quando fu debole e malato per qualche anno, rimase senza armi e senza soldati, perciò in quel periodo disse sempre bene di tutti, anche dei cristiani. Ma quando divenne forte, autoritario e con un esercito alle sue spalle cominciò a dire che i non musulmani dovevano pagare la tassa degli infedeli o altrimenti morire ammazzati. Perciò i musulmani fanno lo stesso: quando vengono in Occidente, dove sono ancora una minoranza, paiono accettare le regole del paese in cui risiedono, ma quando prendono il potere seguono l’esempio del loro profeta, pretendendo l'imposizione della sharia a tutti. Inoltre, se fosse come dicono questi “moderati”, perché nei paesi dove i musulmani sono la maggioranza i cristiani sono tutti perseguitati e vige la sharia. Non dimentichiamo poi che non in alcuni paesi ma in tutti quelli in cui sono la maggioranza i diritti delle minoranze sono esigui se non inesistenti. Spesso chi condanna pubblicamente la jihad mente.


Sono accuse pesantissime le sue.
Ero uno di loro e so che normalmente quello che gli islamici si dicono fra loro non è quello che dicono a voi occidentali. Un solo esempio fra tanti: ero in aereo, seduto fra due uomini che mi chiesero da dove venivo: dissi dal Pakistan (dove il 99 per cento sono musulmani) a quel punto uno di loro cominciò a inveire contro l’America, ma poco prima, mentre parlava con un americano, aveva detto cose meravigliose sugli Stati Uniti. La doppiezza è normale nell’islam.


Come vede l’Europa fra 10/20 anni? Cosa pensa della politica immigratoria europea?
Penso che l’Occidente perderà completamente il suo potere, perché gli islamici hanno tanti figli, mentre la denatalità occidentale è spaventosa. Si sta favorendo l’immigrazione di massa di una popolazione che ha 4, 5, 6 figli a testa, significa che la popolazione islamica supererà quella europea. E quando questo avverrà saranno loro a dettare l’agenda politica, come già cominciano già a fare nei paesi in cui crescono. Anche fermassimo il progetto ora, sarebbe dura evitare questo scenario futuro.


Perché i leader europei non vogliono vedere?
Perché ricevono una marea di soldi dai paesi musulmani, una marea davvero. Ai leader europei non importa di quello che pensa e comprende la gente normale e non importa del domani.


Va bene l’interesse economico e di potere immediato dei leader, ma che mi dice della Chiesa che condanna come eretico chi dice "stop" all’immigrazione?
I soldi sono offerti anche alle chiese che ospitano gli immigrati. I programmi di rifugiati e i centri di assistenza, prendono soldi persino dall’Onu che li riceve dai paesi arabi. Mi spiace dirlo ma questa è la verità. E la seconda ragione è che c’è tanta ignoranza, un buonismo ignorante: non conoscono la verità e credono alla faccia ipocrita dell’islam.


Lei cristiano perseguitato in Medio Oriente per la sua fede, cosa pensa della Chiese occidentale? Cosa la differenzia dalla vostra?
Quasi tutte le chiese occidentali non sono più la casa di Dio che Lui vorrebbe, perché non seguono più ciò che dice il Vangelo e ognuno fa quel che vuole. Queste chiese insegnano dottrine nuove, eretiche, tradiscono Dio amore, quello che a me, per amore, ha chiesto di lasciare tutto, di lasciare il peccato, mentre qui ti dicono "va bene anche se pecchi". E se tanto vai lo stesso in paradiso, perché fare sacrifici? In Medio Oriente non è così, i cristiani vivono una vita santa che testimonia Gesù, non fanno ciò che vogliono ma ciò che Dio padre insegna loro attraverso molti pastori santi.


Nel suo libro lei sostiene che molti musulmani si stanno convertendo al cristianesimo. Come lo sa e come mai questa modalità particolare sta raggiungendo tante persone?
Dopo quello che ho scritto mi hanno cercato e raggiunto tante persone che hanno avuto esperienze simili alle mie e che poi ho incontrato. Hanno avuto visioni di Gesù, sogni, locuzioni. Penso che Dio scelga questo metodo perché predicare il Vangelo in Medio Oriente è difficilissimo. E chi lo fa invece che essere ascoltarlo viene ucciso. Ipotizzo quindi che il Signore, nella sua misericordia, usi questo metodo più diretto e miracoloso. E poi credo che il Signore lo faccia perché i musulmani sono molto a contatto con il soprannaturale, perciò sognano molto, anche demoni. Tutto ciò non sarà però in grado di salvare l’Occidente dall’islamizzazione, per le ragioni dette prima.


Cosa direbbe ad un musulmano?
Che dico tutto questo a mio rischio e pericolo anche per loro. Amo le persone musulmane, quindi odio le menzogne in cui credono e prego che incontrino Cristo affinché le liberi dalla schiavitù del male.













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