Il numero del “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa” ora in distribuzione presenta le encicliche di Leone XIII che fanno da corona alla Rerum novarum. Tra queste la Humanum genus sulla Massoneria. Pubblichiamo qui di seguito la prima parte dell’articolo di Guido Vignelli dal titolo “HUMANUM GENUS, 1884. LA MASSONERIA, OCCULTO REGISTA DELLA RIVOLUZIONE ANTICRISTIANA”. Alla fine del testo stralciato potrete continuare la lettura QUI. Per vedere l’indice del Bollettino vai QUI
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Di Guido Vignelli, 28 GIU 2023
Con le rivoluzioni liberali del XIX secolo, la Massoneria era passata dalla fase dell’influenza culturale a quella della conquista politica, al fine di secolarizzare gli Stati europei e così sottomettere la Chiesa. In particolare, fin dal 1870, il Kulturkampf del II Impero tedesco e la bataille pour la laicité della III Repubblica francese miravano a espropriare i beni della Chiesa, abolire il diritto pubblico ecclesiastico e laicizzare la legislazione riguardante famiglia, insegnamento, amministrazione, assistenza economica e sanitaria.
Fin da quando era vescovo di Perugia, Gioacchino Pecci aveva denunciato il pericolo massonico nella sua lettera pastorale Della lotta cristiana (1868). Diventato Papa Leone XIII, egli pubblicò le encicliche Humanum genus (1884), Dall’alto dell’apostolico Seggio (1890), Inimica vis (1892), Spesse volte (1898), e le lettere apostoliche Custodi di quella fede (1892), Le insolite manifestazioni politiche (1895) e Annum ingressi (1902). In questo modo, egli sviluppò e aggiornò il passato insegnamento pontificio sulla setta, usando recenti studi pubblicati da storici cattolici[1].
Il primo e più importante di questi documenti fu la famosa enciclica Humanum genus (20 aprile 1884); ne riassumiamo qui il contenuto seguendone il metodo, che consiste nel valutare la Massoneria basandosi non tanto sulle sue trame e manovre, che variano secondo il tempo e lo spazio, quanto sulla sua ideologia e azione.
Denuncia della ideologia massonica
La Massoneria è laicista nel campo politico. Essa pretende che le autorità politiche possano governare solo in base all’esigenze dell’opinione pubblica e alle richieste della “volontà popolare”. La fede è una faccenda privata da rinchiudere nelle coscienze e il culto è un atto civile che dev’essere autorizzato e controllato dal pubblico potere. Dato che i diritti della Chiesa sulla società si oppongono ai “diritti dell’Uomo” e alla “laicità statale”, ogn’intervento dell’autorità ecclesiastica nel campo politico è una ingerenza da vietare e punire (n. 12).
La Massoneria è relativista nel campo giuridico. Essa pretende che la fonte di ogni diritto, dovere e potere stia nella “sovranità popolare” espressa dalla legislazione approvata dai Parlamenti e dai decreti emanati dai Governi. Pertanto, la giurisprudenza deve ripudiare lo jus divinum et naturale, adeguarsi ai tempi e ai luoghi, cedere all’arbitrio e al fatto compiuto imposti dal potere dominante e (n. 17).
La Massoneria è libertaria nel campo morale. Essa pretende che l’uomo sia “misura di tutte le cose”, per cui proclama il primato della coscienza soggettiva sulla Legge divina e della volontà individuale sulle regole morali. Pertanto, gli Stati devono abbattere le istituzioni che educano i giovani alle verità morali e religiose, per sostituirle con quelle che insegnano una “morale laica” (n. 14).
La Massoneria è evoluzionista nel campo antropologico. Essa pretende che l’uomo sia l’estremo prodotto dell’evoluzione materiale, il cui progresso gli permetterà di rendersi autonomo e libero da ogni potere superiore, compreso quello divino. Pertanto, un giorno l’uomo sottometterà il cosmo, supererà la condizione umana e diventerà “il dio di questo mondo”.
La Massoneria è naturalista nel campo filosofico. Essa pretende che la “natura” (sia quella umana che ambientale) abbia in sé una forza magica che le permetterà di salvarsi e di raggiungere una perfezione divina. A questo scopo, l’uomo deve scoprire e usare i segreti della natura mediante una ragione “critica e scientifica” che però esclude certezze e sicurezze assolute (n. 10).
La Massoneria è ecumenista nel campo religioso. Essa pretende che le Chiese ostacolino il progresso dissipando le capacità umane nella ricerca di una felicità soprannaturale che impedisce quella naturale. Pertanto, le confessioni religiose dovranno essere sostituite da una “religione naturale dell’Umanità”, priva di dogmi, riti, leggi, autorità e istituzioni e dedita al culto non del Dio che si è fatto Uomo, ma dell’Uomo che si farà Dio (n. 12).
La Massoneria è diabolica nella sua inspirazione preternaturale. Essa pretende che Dio, invidioso della grandezza dell’uomo, l’opprime sottomettendolo a leggi (religiose, morali e sociali) che lo rendono suo schiavo e lo inganna promettendogli una felicità celeste che gl’impedisce di conquistare quella terrena. Pertanto, la setta esalta Satana come il modello del rivoluzionario che si ribella al Creatore e si salva da solo, usando le proprie conoscenze e forze naturali (H. g., n. 1).
Insomma, la Massoneria rifiuta Dio come Creatore, Legislatore e Santificatore, la natura come ordine stabile, la società come sistema gerarchico, la morale come regola universale, la tradizione come sapere valido e la religione come via di salvezza. Pertanto, l’umanità può liberarsi da ogni forma di “superstizione religiosa” e “tirannia politica” solo rompendo tutte le forme di dipendenza e di sottomissione che limitano la libertà, generano diseguaglianze e impediscono la fratellanza.
Denuncia dell’azione massonica
Questa ideologia empia serve a giustificare un’azione rivoluzionaria; essendo una sorta di società alla rovescia, la Massoneria pretende di rovesciare la società. Essa lavora per isolare la Chiesa dal popolo e privarla degli aiuti ricevuti dalle autorità civili, al fine di togliere alle nazioni i benefìci della Redenzione e così spingerle all’apostasia, sottomettendole a un regime politico religiosamente “neutro”, ossia ateo (n. 5). A questo scopo, la setta usa tutti i mezzi, anche quelli moralmente illeciti come inganno, corruzione, ricatto e omicidio.
La Massoneria dapprima occupa il potere statale, poi lo usa per suscitare ribellioni contro le autorità religiose e civili e per abolire le istituzioni tradizionali (famiglia, proprietà, scuola, municipio, nazione, Chiesa). In nome della libertà, la setta legalizza il sopruso; in nome dell’eguaglianza, impone il livellamento politico, sociale ed economico; in nome della fratellanza, impone la tirannia (nn. 14-16).
Insomma, la Massoneria è l’occulto regista della Rivoluzione anticristiana nel mondo e cospira per corrompere e sottomettere i popoli, sostituire la decaduta Cristianità con una Repubblica Universale fondata sul naturalismo dei Diritti dell’Uomo, distruggere le radici della società civile e infine sostituire la Santa Chiesa con un’anti-Chiesa fondata sul culto dei demoni.
Di conseguenza, Leone XIII esorta le autorità politiche a collaborare con la Chiesa nel proteggere l’opinione pubblica dalla seduzione massonica, la gioventù dall’ateismo scolastico e la società dalla cospirazione settaria, specialmente arginandone le infiltrazioni nei gangli vitali delle nazioni (H. g., n. 4). In particolare, il Papa esorta la “parte più sana” della comunità, ossia gli ambienti rimasti cristiani, a mobilitarsi per risanare la società facendo rispettare i diritti di Dio, le giuste leggi e la pubblica moralità (n. 26).
In conclusione, Leone XIII invoca il soccorso di Maria Ss.ma perché, «come Ella vinse Satana fin dal proprio stesso concepimento, così si mostri dominatrice sulle malvagie sette nelle quali rivivono chiaramente gli spiriti ribelli del demonio» (n. 28).
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[1] Cfr. A. Barruel S.J., Mémoires pour servir à l’histoire du jacobinisme, Fauche, Hamburg 1800, 4 vv.; J. Crétineau-Joly, L’Eglise romaine en face de la Révolution, Plon, Paris 1859, 2 vv.; B. Negroni O.F.M., Storia della setta anticristiana e antisociale, ora Massoneria, Bologna 1875, 3 vv.; N. Deschamps e C. Jannet, Les sociétés secrètes et la société, Oudin Frères, Paris 1880, 3 vv.
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