di Corrado Gnerre
A proposito di possibili verità all’interno delle false religioni, vogliamo offrirvi questa breve riflessione.
Iniziamo col dire che mentre esiste la verità assoluta, non esiste un male assoluto. Se esistesse un male assoluto, il male sarebbe come il bene e quindi si cadrebbe, da un punto di vista religioso, in una sorta di antico manicheismo. Anzi, la pericolosità del male sta proprio nel fatto che può nascondere anche del bene, e che questo bene non trasforma il male in bene, anzi lo rende più pericoloso, perché più ingannevole.
Facciamo un semplicissimo esempio per capirci. Dinanzi a noi vi è un bicchiere pieno di veleno. Se lo beviamo, c’ammazza. Poi accade che chi ce lo ha offerto vi versa dieci gocce di acqua pura di sorgente e ci dice: “Adesso puoi bere, non è più pericoloso”. Un’affermazione del genere convincerebbe gli stupidi, non gli intelligenti. Le dieci gocce di acqua pura non annullano il veleno: il veleno rimane veleno e, se bevuto, ammazza ugualmente. E in più le gocce di acqua pura, non più distinguibili, diventano esse stesse veleno.
Il Padre Garrigou-Lagrange scrisse: «In una dottrina globalmente falsa la verità non è l’anima della dottrina, ma la schiava dell’errore».
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