Al Sinodo dei vescovi il card. Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino e i Sacramenti, ha dichiarato che solo perché alcuni giovani non sono d’accordo con l’insegnamento morale cattolico, anche nel campo della sessualità, ciò non significa che gli insegnamenti della Chiesa siano poco chiari o debbano cambiare.
Nella sessione di martedì scorso, il cardinale ha detto che la Chiesa e i suoi pastori dovrebbero “proporre coraggiosamente l’ideale cristiano secondo la dottrina morale cattolica e non annacquarla, nascondendo la verità per attirare i giovani in seno alla Chiesa”. E ha notato come, in preparazione del Sinodo, alcuni giovani hanno chiesto alla Chiesa chiarezza nel presentare il suo insegnamento su “alcune questioni che stanno loro particolarmente a cuore: libertà in linea generale e non solo nei rapporti sessuali, non discriminazione in base all’orientamento sessuale, uguaglianza tra uomini e donne, anche nella Chiesa, ecc.”
Altri, tuttavia, egli ha detto, “esigono non solo una discussione aperta e senza pregiudizi, ma anche un cambiamento radicale, un vero e proprio capovolgimento da parte della Chiesa nel suo insegnamento in questi ambiti”. E ha aggiunto: l’insegnamento della Chiesa può non essere condiviso da tutti, ma nessuno può dire che non sia chiaro. Tuttavia, si può verificare “una mancanza di chiarezza da parte di alcuni pastori nello spiegare la dottrina” e ciò richiede “un profondo esame di coscienza”.
Il cardinale Sarah ha indicato la storia evangelica del giovane ricco che ha chiesto a Gesù che cosa deve fare per ottenere la vita eterna; Gesù gli ha detto di vendere tutto quello che aveva e di seguirlo, aggiungendo che “Gesù non ha abbassato le prerogative della sua chiamata” e ciò vale anche per la Chiesa.
Infatti, caratteristica dei giovani è il loro idealismo e le loro alte finalità, non solo per quanto riguarda le ambizioni professionali e personali, ma anche nell’ambito della “giustizia, della trasparenza nella lotta alla corruzione e nel rispetto della dignità umana”.
Il cardinale ha detto: “Sottovalutare il sano idealismo dei giovani” è un grave errore e segno di mancanza di rispetto, oltre al fatto che “chiude la porta a un vero processo di crescita, maturazione e santità”. E d'altra parte, “rispettando e promuovendo l’idealismo dei giovani, essi possono diventare la risorsa più preziosa per una società che vuole crescere e migliorare”.
Nella sessione di martedì scorso, il cardinale ha detto che la Chiesa e i suoi pastori dovrebbero “proporre coraggiosamente l’ideale cristiano secondo la dottrina morale cattolica e non annacquarla, nascondendo la verità per attirare i giovani in seno alla Chiesa”. E ha notato come, in preparazione del Sinodo, alcuni giovani hanno chiesto alla Chiesa chiarezza nel presentare il suo insegnamento su “alcune questioni che stanno loro particolarmente a cuore: libertà in linea generale e non solo nei rapporti sessuali, non discriminazione in base all’orientamento sessuale, uguaglianza tra uomini e donne, anche nella Chiesa, ecc.”
Altri, tuttavia, egli ha detto, “esigono non solo una discussione aperta e senza pregiudizi, ma anche un cambiamento radicale, un vero e proprio capovolgimento da parte della Chiesa nel suo insegnamento in questi ambiti”. E ha aggiunto: l’insegnamento della Chiesa può non essere condiviso da tutti, ma nessuno può dire che non sia chiaro. Tuttavia, si può verificare “una mancanza di chiarezza da parte di alcuni pastori nello spiegare la dottrina” e ciò richiede “un profondo esame di coscienza”.
Il cardinale Sarah ha indicato la storia evangelica del giovane ricco che ha chiesto a Gesù che cosa deve fare per ottenere la vita eterna; Gesù gli ha detto di vendere tutto quello che aveva e di seguirlo, aggiungendo che “Gesù non ha abbassato le prerogative della sua chiamata” e ciò vale anche per la Chiesa.
Infatti, caratteristica dei giovani è il loro idealismo e le loro alte finalità, non solo per quanto riguarda le ambizioni professionali e personali, ma anche nell’ambito della “giustizia, della trasparenza nella lotta alla corruzione e nel rispetto della dignità umana”.
Il cardinale ha detto: “Sottovalutare il sano idealismo dei giovani” è un grave errore e segno di mancanza di rispetto, oltre al fatto che “chiude la porta a un vero processo di crescita, maturazione e santità”. E d'altra parte, “rispettando e promuovendo l’idealismo dei giovani, essi possono diventare la risorsa più preziosa per una società che vuole crescere e migliorare”.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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