“Importante capire Chi riceviamo nella Santa Comunione, si rispetti la dottrina cattolica”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato il noto teologo barese don Nicola Bux.
Don Nicola, come fare una buona comunione?
” Come ci insegna da sempre la dottrina cattolica, la si rispetti. E’ importante sapere e capire Chi riceviamo con la Santa Comunione dopo un accurato e scrupoloso esame di coscienza. Bisogna sempre valutare se viviamo in stato di peccato grave o no. Dovrebbe risultare noto che il non essere in grazia di Dio impedisce la Comunione sacramentale. Nel dubbio o ci astiene o si domanda al sacerdote e al direttore spirituale”.
Divorziato risposato civilmente, può fare la Comunione?
“No, perchè è in peccato grave e questa situazione impedisce anche l’ assoluzione nella confessione. Se infatti egli non abbandona quello stato di vita o non ne fa fermo e reale proposito, l’ assoluzione non solo non può essere data, ma addirittura è inutile. Lo dice Padre Dante: assolvere non si può chi non si pente”.
Intercomunione con i protestanti, che fare?
“L’ intercomunione con i protestanti era e resta proibita, almeno seguendo la dottrina cattlica. Penso, ad esempio, ai luterani. E’ consentita, a certe condizioni, con gli ortodossi i quali, detto per inciso, sono molto attenti e scrupolosi nell’amministrarla , a loro volta, agli altri. In in questo campo, parlo della intercomunione, non è giusto e non è consentito dare scandalo. Del resto, penso ai luterani, loro non credono alla Santa Comunione secondo la dottrina cattolica e allora di che cosa parliamo?”.
In Germania un gruppo di vescovi sembra favorevole alla comunione in favore del coniuge non cattolico del fedele, che fare?
” Qui il problema non è solo teologico. Ma credo che dipenda dalla confusione esistente nella mente di alcuni vescovi e fedeli, cosa che porta ad una prassi spesso ambigua e relativista, come vediamo con Amoris Laetitia. Dare la comunione in questi casi non è pensabile, salvo che il soggetto protestante aderisca alla fede cattolica. Io ritengo che la circostanza più angosciante è la spaccatura esistente tra i vescovi ed è sintomo di sofferenza per la unità cattolica. Una situazione a dir poco inedita”.
Don Alfredo Morselli ha parlato di scisma di fatto…
” Lo scisma formale non è ravvisabile. Credo tuttavia di capire quello che dice don Alfredo. La Chiesa deve insegnare, come affermava San Paolo, con dottrina e pazienza. Se però la Cattedra Romana non insegna in modo cattolico e cede a preoccupazioni mondane, si ha divisione e dunque possibile scisma di fatto. San Gregorio di Nissa paragonava la dottrina al latte che nutre . Ma diventa pericoloso pericoloso se questo latte, che dovrebbe esser nutrimento, inacidisce. Il Papa, da sempre, è segno di unità e la deve garantire. Dopo tali recenti spaccature tra vescovi mi domando: che cosa accade se l’insegnamento del Papa risulta divisivo?”.
Bruno Volpe
http://www.lafedequotidiana.it/don-nicola-bux-no-ad-intercomunione-eucarestia-ai-divorziati/
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