domenica 19 settembre 2021

Una Chiesa in ritirata anziché in uscita


Ecco cosa manca alla Chiesa in uscita




sabato 18 settembre 2021


È singolare constatare come, nel corso della sua storia bimillenaria, l’atteggiamento della Chiesa cattolica di fronte a epidemie e pandemie sia sempre stato improntato dal coraggio e alla carità. Al di là dell’episodio arcinoto di san Francesco che bacia il lebbroso, sono decine i santi che hanno rischiato e anche dato la vita durante pestilenze, epidemie e guerre, per soccorre i poveri, gli ultimi, i più colpiti.

È paradossale, al contrario, che proprio nell’era della retorica bergogliana della “Chiesa in uscita”, e della “Chiesa ospedale da campo”, questo “ospedale” aperto a tutti da millenni sia stato improvvisamente chiuso.

Chiuso per profilassi igienico-sanitaria. La sospensione delle Messe, voluto dai vari governi e accettato senza esitazione dai vari episcopati, è un fatto che non si era mai verificato, nemmeno durante le due Guerre mondiali, nemmeno nelle ore più terribili della storia, in occasione di disastri, inondazioni, terremoti.

La “Chiesa in uscita” è divenuta infine la “Chiesa in ritirata”, anzi in “fuga precipitosa”. Una Chiesa che sembra non aver fiducia nella preghiera, che preferisce l’amuchina all’acqua benedetta, accondiscendente e rispettosa verso tutte le regole della burocrazia sanitaria, ma con poca fiducia nella potenza salvifica della Grazia, che accoglie un Vaccino sperimentale di dubbia utilità e discretamente pericoloso come un Messia ma che non sa più dire una parola sull’anima e il suo destino.

Una Chiesa che, nel bel mezzo del terrore panico, è riuscita a chiudere persino le piscine di Lourdes: quella Lourdes che da 150 anni è stata una sfida continua alle norme igienico-profilattiche senza mai divenire un ricettacolo di infezioni, anzi, manifestando eventi straordinari che persino medici atei hanno dovuto riconoscere. 

(Gianluca Marletta)







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