Bruno Volpe (21/12/2016)
“Questo papato ha operato una scelta unilaterale sulla misericordia. Da cattolico sono allarmato.” Ecco gli affondo del noto giornalista e scrittore Vittorio Messori.
Messori, da poco la Congregazione per il Clero ha detto in un suo documento che i sacerdoti non devono essere rigidi. Cosa ne pensa?
“Non ho compreso bene che cosa voglia dire, dipende. La mia idea è che il prete ed anche il cristiano, debbano essere duri di testa e molto teneri di cuore, evitando ogni legalismo. Però non è possibile transigere sui principi e sulle idee centrali, men che meno sulla dottrina che va rispettata, altrimenti corriamo il rischio sia di annullarla che si fomentare il relativismo. Penso che tutto sommato, a questo Papa della dottrina non importi molto “.
Cosa pensa del ruolo del sacerdote nella società di oggi?
” Il sacerdote è la incarnazione dell’ et-et cattolico, fermo come dicevo, sui principi e sulla dottrina, ma accogliente di cuore. Però attenzione ad evitare di cadere come dicevo, nel relativismo quando si cede troppo sui principi. Penso che questa idea del sacerdote non rigido sia figlia di quella carenza dell’ et- et che oggi possiamo toccare con mano”.
Che cosa intende dire?
” Lo abbiamo visto nell’anno giubilare ed è una costante in questo pontificato l’insistere eccessivo sulla misericordia tralasciando giustizia e peccato, in modo unilaterale. Ci si dimentica così che l’ uomo alla fine si condanna per i suoi meriti e demeriti. Questo Papa ha fatto una scelta unilaterale per la misericordia e mi domando: che dovremo fare, strappare tante pagine del Vangelo nelle quali Gesù è severo e persino duro? Dio è indubbiamente misericordia e amore, ma non possiamo dare lo stesso criterio di giudizio a Stalin e Madre Teresa di Calcutta”.
Su Amoris Laetitia qualche teologo e persino vescovo ha parlato di ambiguità dottrinale, condivide?
” Ritengo che ve ne sia, ma la sensazione è che sia voluta o persino ricercata. E’ cosa tipica dei Gesuiti il dire e non dire. Tante cose in questo momento mi lasciano perplesso e per questo motivo e per senso di responsabilità sto zitto. Certamente come cattolico sono allarmato e preoccupato, ma la mia scelta è diversa da quella di qualche altro autorevole collega e giornalista. In fondo mi domando chi sono io per giudicare il Papa. Però sono convinto e lo ripeto, che a Francesco la dottrina interessi molto poco”.
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