Redazione MiL
Tra gli eminenti relatori del IV convegno sul Summorum Pontificum, organizzato in questo fine settimana (13-14 giugno 2015) all'Angelicum dall' "Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum" di p. Nuara o. p. e presentato da don Marino Neri, particolarmente significativo e di rilievo è stato l'intervento deI Card. Müller.
Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nel suo pur breve intervento, ha pronunciato alcuni concetti forti e espliciti, che saranno di sicuro destinati ad uscire dall'ambito del Convegno e ad avere certa eco nei prossimi giorni per il peso delle verità espresse e per l'autorevolezza dell'autore.
Grazie al nostro inviato, che sta seguendo il Congresso di persona e che ha permesso ai lettori di MiL di seguirne in diretta le varie relazioni, vi riportiamo i passaggi più significativi, che, siamo certi, segnano un punto in difesa della Tradizione (e non solo: della Dottrina)
Il Card. ha espressamente affermato e dichiatato che "La fedeltà alla Tradizione è la fedeltà ad un Evento", lasciando intendere che non è solo un "modo" di far rivivere, in forme nostalgiche, riti appartenuti ad un passato fasto, ma piuttosto è la fedele (perchè tramandata nei secoli) celebrazione autentica del Sacrificio incruento della Croce (l'evento).
Sulla Tradizione ha poi aggiunto:
"la Tradizione è il contenuto della Sequela "a Cristo"che - ha detto il cardinale- ha voluto chiamarsi Verità'".
Il Prefetto ha anche detto che "non conta il numero dei vescovi [su una certa questione] ma la qualità della loro dottrina".
È nostra opinione ritenere che soprattutto queste ultime parole faranno discutere che potramno in qualche modo soccorrere i fedeli del Summorum Pontificum, delegittimando quei vescovi che senza motivo, ma solo per "partito preso", avversano la Tradizione e in modo specifico, ostacolano (o vietano) la celebrazione delle Messe in rito antico adducendo futile e infondate giustificazioni.
Sulla Tradizione ha poi aggiunto:
"la Tradizione è il contenuto della Sequela "a Cristo"che - ha detto il cardinale- ha voluto chiamarsi Verità'".
Il Prefetto ha anche detto che "non conta il numero dei vescovi [su una certa questione] ma la qualità della loro dottrina".
È nostra opinione ritenere che soprattutto queste ultime parole faranno discutere che potramno in qualche modo soccorrere i fedeli del Summorum Pontificum, delegittimando quei vescovi che senza motivo, ma solo per "partito preso", avversano la Tradizione e in modo specifico, ostacolano (o vietano) la celebrazione delle Messe in rito antico adducendo futile e infondate giustificazioni.
È anche nostro avviso ipotizzare infine che tale affondo rivolto da Müller a certa parte ribelle dell'episcopato, il cardinale lo abbia pensato anche per altri argomenti, come ad esempio sulla comunione ai risposati, sulla indissolubilità del matrimonio e sulle coppie di fatto.
Messainlatino, 15/06/2015
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