giovedì 6 giugno 2013

Vatican Insider intervista il Vescovo Rey sul "rinnovamento liturgico"








[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

La Liturgia è stata una delle principali preoccupazioni del pontificato di Papa Benedetto. Ma con l'elezione di Francesco le priorità sono chiaramente cambiate, il centro dell'attenzione  si è spostato dai temi interni alla Chiesa a quelli del mondo e soprattutto verso coloro che numerosi vivono nella sua "periferia".

Eppure, il Vescovo di Fréjus-Toulon, Dominique Rey, vuole rassicurare quei cattolici che pensano che ora sia tramontato il momento per il "rinnovamento liturgico" : una definizione abbreviata per un ritorno ad uno stile di celebrazione più solenne che si sperava felicemente introdotto dalla legalizzazione da parte di Benedetto  XVI della Messa in rito antico precedente il Vaticano II.

"Invece di chiederci con ansia cosa Papa Francesco pensi personalmente di ogni dettaglio liturgico, vorremmo piuttosto andare avanti con il lavoro che dobbiamo fare," ha detto in una recente intervista con Vatican Insider .

Mons. Rey è l'organizzatore principale di Sacra Liturgia 2013, una grande conferenza internazionale sulla liturgia che si terrà a Roma nei giorni dal 25 al 28 giugno, riunendo una vasta gamma di studiosi e uomini di chiesa di chiara fama, tra cui i Cardinali Ranjith e Burke nonché monsignor Guido Marini, il Maestro delle Cerimonie Pontificie.

Mons. Rey, che cosa spera di ottenere con questa conferenza?

Sacra Liturgia 2013 intende promuovere e continuare il rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Vaticano II, e sottolineare il ruolo fondamentale della liturgia nella vita cristiana. Mi auguro che possa dimostrare che la liturgia è "fonte e culmine" di tutta l'attività della Chiesa, specialmente della Nuova Evangelizzazione.
Mi auguro che la conferenza lo renderà ben chiaro e supporterà una migliore formazione e celebrazione della liturgia nel futuro. Ecco perché ho invitato eminenti cardinali, vescovi e studiosi sulla liturgia perché condividano con noi la loro esperienza. E, naturalmente, si celebrerà la liturgia in entrambe le forme - entrambe hanno ricchezze da darci -, perché prima di parlare di liturgia, dobbiamo essere liturgici noi stessi!

Papa Francesco è stato criticato per il suo stile liturgico nettamente diverso da quello di papa Benedetto. È corretta questa critica? Che cosa risponde a queste critiche?

Molti vescovi e sacerdoti hanno diversi "stili", ma tutti noi che siamo chiamati ad essere ministri ordinati promettiamo di celebrare la liturgia della Chiesa come è stata tramandata. Papa Benedetto ce l'ha mostrato così come il beato Giovanni Paolo II, e come anche oggi fa Papa Francesco. Il Santo Padre è una persona diversa al suo predecessore: non dobbiamo aspettarci che sia identico a Papa Benedetto. Ma Papa Francesco celebra la liturgia della Chiesa, come tramandata, con dignità e bellezza. Ho pensato che la Messa e la processione per la festa del Corpus Domini nella serata di ieri è stata molto bella e un eccellente esempio per tutti noi. Ho concelebrato la Messa al mattino: anche quella è stata troppo bella e corretta.

Con così tanti problemi e difficoltà che la Chiesa di oggi incontra nella sua relazione con il mondo (mancanza di vocazioni, lo scandalo degli abusi sessuali, problemi finanziari, diminuzione del numero dei credenti in Occidente ...) ha senso focalizzare una questione così interna alla Chiesa come la liturgia?

Tutte queste sono domande molto importanti e abbiamo bisogno di affrontarle seriamente e sistematicamente. Ma se non abbiamo il giusto rapporto con Cristo, se non partiamo da qui, proprio come Papa Francesco inizia la sua giornata con la Messa alle 07:00, allora non abbiamo il fondamento corretto nella nostra vita cristiana per affrontare sia i problemi personali che quelli che oggi la Chiesa si trova a fronteggiare. La qualità della mia vita cristiana e la mia capacità di portare avanti la mia missione nel mondo sono basati sul mio rapporto con Cristo, che è iniziato liturgicamente nel Battesimo ed è rafforzato e nutrito dai sacramenti e dagli altri riti liturgici. Dobbiamo avere buone basi, se vogliamo costruire!

Pensa che la strada del rinnovamento liturgico stabilito da Papa Benedetto può continuare sotto Francesco? Come?

La sacra Liturgia è stato uno dei grandi temi del pontificato di  papa Benedetto, egli ha fatto molto per insegnarci l'ars celebrandi e per consentire che le ricchezze della liturgia antica siano ancora liberamente disponibili. Noi gli dobbiamo molto, e in un certo senso la nostra conferenza sarà un tributo al suo lavoro.
Papa Francesco non deve fare il lavoro di Papa Benedetto da capo. Può impiegare le sue energie nel far progressi in altri settori.
È importante, inoltre, rendersi conto che ogni Papa non deve fare tutto o ripetere tutti i documenti dei suoi predecessori. Il rinnovamento liturgico è compito nostro, nelle diocesi e nelle parrocchie e anche in famiglia. Invece di chiederci ansiosamente cosa Papa Francesco pensa personalmente di ogni dettaglio liturgico, faremmo meglio ad andare avanti con il lavoro che dobbiamo fare noi.

Con gli Ordinariati, il Summorum Pontificum, un ruolo rinnovato per le Chiese orientali, ecc il fatto che il rito romano è solo una parte della diversità liturgica della Chiesa è sempre più evidente. Cosa  pensa di questa evoluzione?

In tutta la storia della Chiesa c'è sempre stato pluralismo liturgico. Forse negli ultimi decenni siamo stati un po' troppo fissati sulla moderna liturgia vernacolare delle ultime decadi e dobbiamo ricordare che la nostra unità nella fede in Gesù Cristo permette diverse forme di espressione liturgica. La ricchezza di queste tradizioni è reale e oggi possiamo apprezzarla allo stesso modo in cui apprezziamo i moderni sviluppi come il più vasto uso delle liturgie vernacolari.
Non abbiamo bisogno di "guerre liturgiche". Ciò di cui abbiamo bisogno è di essere adeguatamente formati e in grado di incontrare Cristo nella liturgia della Chiesa celebrata correttamente in modo da poter testimoniare Gesù Cristo e la sua verità nella Chiesa e nel mondo del XXI secolo. Mi auguro che  Sacra Liturgia 2013 contribuirà a questo. 







vaticaninsider.lastampa.it/

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