
In marcia in 10mila in difesa della vita a Roma. Testimonianze di madri, prigionieri di coscienza e un malato di Sla per la difesa di un diritto inviolabile in ogni fase dell'esistenza umana, sin dal concepimento.
Fabio Piemonte, 12-05-2025
Dal bambino nel grembo materno all’anziano allo stadio terminale: ogni vita ha il diritto di essere difesa e custodita dal primo all’ultimo respiro, semplicemente perché umana. Per questa ragione 10mila persone si sono ritrovate sabato 10 maggio alle ore 14 in Piazza della Repubblica per ribadire il loro sì alla vita senza compromessi per la quarta edizione della Manifestazione Nazionale “Scegliamo la Vita” 2025.
Sono soprattutto tante giovani famiglie a sfilare per le vie del centro di Roma, 110 le associazioni aderenti. Uomini, donne e bambini con palloncini colorati, bandiere e striscioni, contenti di essere «la generazione per la vita», come recita un cartoncino che espongono. Anche perché «finché Provita, c’è speranza», recita un’altra iscrizione.
In Piazza della Repubblica - insieme ai due coordinatori dell’evento Massimo Gandolfini e Maria Rachele Ruiu – ci sono per un breve saluto anche Teodora e Paul della “March for Life Bucharest” e Marie Gabrielle, Agathe ed Emrik della “Marcia per la Vita Parigi”, a testimonianza della necessità di una cooperazione e mobilitazione internazionale sulla difesa del diritto alla vita di ogni uomo.
Una giovane mamma, Aurora, rievoca piangendo come abbia solo potuto pensare all’idea di abortire suo figlio. Però nel contempo ricorda, in special modo grazie al prezioso supporto ricevuto da alcuni volontari dei Centri per la Vita, che «ora Edoardo ha due mesi ed è la mia vita, la mia gioia più grande». Livia Tossici-Bolt – condannata nel Regno Unito lo scorso aprile a pagare 20mila sterline e a 2 anni di carcere semplicemente per aver sostato in silenzio nella ‘zona cuscinetto’ di una clinica abortista con un cartello tra le mani: «Here to talk if you want» («Qui per parlare, se vuoi») – testimonia come nel Regno Unito sia minacciata persino la libertà di pregare silenziosamente e di espressione.

«Non sono un problema da risolvere, ma una persona da ascoltare. Ho una malattia rara (la Sla, ndr), ma ho scelto di non mollare. E questo si chiama vivere. Non c’è un tasso minimo di perfezione per meritare la vita. Qualcuno ha deciso che ne valesse la pena e io non me la sento di dargli torto!». Con voce determinata racconta così dalla sedia a rotelle il suo amore per la vita Emanuel Cosmin Stoica, giovane attivista per i diritti dei disabili e influencer. Al termine della sua testimonianza lo stesso decide proprio dal palco della Manifestazione di fare la proposta di matrimonio alla sua fidanzata, tra le lacrime di gioia di lei che pronuncia subito il suo sì e la commozione degli astanti.
Sul palco sale anche Maurizio Marrone - Assessore alle Politiche Sociali e alla Famiglia della Regione Piemonte - il quale, grazie al Fondo Vita Nascente, sta portando avanti politiche di sostegno alla natalità e alle famiglie. Infatti dalla Regione «orgogliosamente amica della vita e della famiglia, sono arrivati in tre anni 2 milioni e mezzo di euro che si sono trasformati in sussidi concreti di supporto a famiglie e mamme in difficoltà per un figlio inaspettato o indesiderato e che, nonostante le difficoltà, hanno portato a termine la gravidanza, anche grazie al prezioso supporto dei volontari dei Centri per la Vita. Ai partecipanti alla Manifestazione anche il Presidente della Camera Lorenzo Fontana fa pervenire il suo saluto, «perché è possibile sperare, amare e garantire il diritto alla vita per tutti». D’altra parte gli stessi organizzatori a più riprese chiedono al Governo dal palco «più coraggio» nelle politiche nazionali in favore della natalità anche per porre un argine a un declino demografico del nostro Paese che pare inarrestabile.
Con un breve videomessaggio Eduardo Verastegui - celebre attore e produttore messicano interprete dei film Bella, Cristiada e The sound of freedom e del cortometraggio Il circo della farfalla - ribadisce l’esigenza di fare ciascuno la propria parte: «Difendiamo la vita sempre con la nostra vita».
Durante il corteo fanno capolino anche alcune femministe che contestano la Manifestazione con lo striscione «Prima o poi abortiamo pure voi. Roma vi schifa» e i cori «Le femmine pro vita si chiudono col fuoco», mentre alzano il dito medio. Eppure costoro dimenticano che le loro stesse madri sono pro vita, dal momento che le hanno custodite in grembo e fatte venire alla luce.
Sul palco sale anche Maurizio Marrone - Assessore alle Politiche Sociali e alla Famiglia della Regione Piemonte - il quale, grazie al Fondo Vita Nascente, sta portando avanti politiche di sostegno alla natalità e alle famiglie. Infatti dalla Regione «orgogliosamente amica della vita e della famiglia, sono arrivati in tre anni 2 milioni e mezzo di euro che si sono trasformati in sussidi concreti di supporto a famiglie e mamme in difficoltà per un figlio inaspettato o indesiderato e che, nonostante le difficoltà, hanno portato a termine la gravidanza, anche grazie al prezioso supporto dei volontari dei Centri per la Vita. Ai partecipanti alla Manifestazione anche il Presidente della Camera Lorenzo Fontana fa pervenire il suo saluto, «perché è possibile sperare, amare e garantire il diritto alla vita per tutti». D’altra parte gli stessi organizzatori a più riprese chiedono al Governo dal palco «più coraggio» nelle politiche nazionali in favore della natalità anche per porre un argine a un declino demografico del nostro Paese che pare inarrestabile.
Con un breve videomessaggio Eduardo Verastegui - celebre attore e produttore messicano interprete dei film Bella, Cristiada e The sound of freedom e del cortometraggio Il circo della farfalla - ribadisce l’esigenza di fare ciascuno la propria parte: «Difendiamo la vita sempre con la nostra vita».
Durante il corteo fanno capolino anche alcune femministe che contestano la Manifestazione con lo striscione «Prima o poi abortiamo pure voi. Roma vi schifa» e i cori «Le femmine pro vita si chiudono col fuoco», mentre alzano il dito medio. Eppure costoro dimenticano che le loro stesse madri sono pro vita, dal momento che le hanno custodite in grembo e fatte venire alla luce.
È la rock band The Marcos ad accogliere il popolo della vita ai Fori Imperiali sulle note di Viva

la mamma di Bennato per un momento di musica live.
«Siamo contenti che la Manifestazione “Scegliamo la Vita” si svolga a due giorni dall’elezione di Papa Leone XIV, il quale siamo certi alzerà forte la voce per la dignità umana in ogni fase della sua esistenza e contro tutte le forme di offesa che ne disprezzano il valore innato, come dimostrato partecipando da Vescovo alla Marcia per la Vita in Perù e affermando l’urgenza di “difendere la vita umana in ogni momento”», esprimono infine dal palco Gandolfini e Ruiu.
In effetti «i pro vita sono la maggioranza» nel Paese, per quanto silenziata dai media e dall’ideologia woke dominante. Perciò è fondamentale che, attraverso “Scegliamo la Vita” almeno una volta all’anno tornino in piazza a manifestare pubblicamente contro la ‘cultura dello scarto’ la bellezza del dono della vita di ciascun essere umano, in special modo quando è più indifesa e fragile.