mercoledì 11 dicembre 2024

Il “Natale” radical chic a Perugia




Sempre peggio. Dal presepe all'Albero con la "monnezza".

"Certamente questo processo di mistificazione del Natale è il frutto del nichilismo radical chic che parte da lontano e parte con la negazione della metafisica che inizia nel XVII secolo. Anche molti uomini uomini di Chiesa hanno delle responsabilità con l’uso politicamente corretto del presepio come avviene ad esempio quando si inseriscono elementi legati a problematiche come quella dei migranti (e altre) che ogni anno fanno discutere perché rischiano di svilire il vero significato della Natività".
Luigi C.




DAL NATALE AL RIFIUTO



Vincenzo SilvestrelliInformazione Cattolica, 03-12-2024

Il Natale è una delle feste più sentite. E’ la data che discrimina la storia, conteggiata a partire dalla nascita di Cristo. La festa è stata sempre la causa per la realizzazione di opere di grande bellezza, dalle rappresentazioni della Natività alle musiche natalizie che arricchiscono le celebrazioni.
La giunta radical chic di Perugia la celebra a suo modo. E’ stato realizzato, davanti ad una delle chiese più belle di Perugia, quella di San Domenico, una specie di albero di Natale fatto con damigiane senza copertura e fiaschi che inneggia al riciclo dei rifiuti, in omaggio alla nuova religione verde che è proclamata in continuazione nei media.

Queste celebrazioni sono tutti surrogati della soteriologia cristiana. Per esempio l’ambiente, la salute, la sostenibilità sono promesse che esprimono una visione ridotta e puramente materiale dell’uomo che diventa anche, per queste correnti ideologiche, un disturbatore perché turba la sua natura “selvaggia” che viene indicata come valore assoluto.

Gli effetti di questo riportare tutto al selvaggio li vediamo anche nelle alluvioni ricorrenti che nascono anche dalla mancata cura dei corsi d’acqua in omaggio al loro mantenimento “naturale” come richiesto dalla UE. La natura non è più vista come il Creato, messo a disposizione da Dio per l’uomo, chiamato a coltivarlo e custodirlo, ma come una divinità buona in se stessa e non caratterizzata da una gerarchia nella ricerca del bene per l’uomo in una visione armonica. La monaca mediavale Ildegarda di Bingen parlava a questo proposito di una sinfonia da ricercare fra l’uomo ed il creato.

Certamente questo processo di mistificazione del Natale è il frutto del nichilismo radical chic che parte da lontano e parte con la negazione della metafisica che inizia nel XVII secolo. Anche molti uomini uomini di Chiesa hanno delle responsabilità con l’uso politicamente corretto del presepio come avviene ad esempio quando si inseriscono elementi legati a problematiche come quella dei migranti (e altre) che ogni anno fanno discutere perché rischiano di svilire il vero significato della Natività.

A Perugia questo processo è stato evidenziato con un albero che riduce l’evento alla cura del riciclaggio dei rifiuti, con tanto di sponsorizzazione di una ditta energetica che lo utilizza per una comunicazione commerciale, anche questa in linea con la nuova religione immanente e politicamente corretta. Non stupisce perché a livello locale i radical chic sono gli agenti di un più ampio processo distruttivo che sta annullando le società occidentali con esiti, anche estetici, pessimi.






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