Il presidente Giorgio Napolitano, in un recente intervento sull’Osservatore Romano ha affermato
che «è stato impossibile -se non per piccole cerchie di nostalgici sul piano
teoretico e di accaniti estremisti sul piano politico- sfuggire alla
certificazione storica del fallimento dei sistemi economici e
sociali d’impronta comunista».
Finalmente una chiara dichiarazione autorevole.
Ma non è una posizione scontata: tutti sono pronti a condannare il fascismo ma
esistono ancora molti che faticano a prendere le distanze dal comunismo, e altri
che invece proseguono a sostenerlo. Marco Rizzo, leader dei
Comunisti italiani (Sinistra Popolare) ha ad esempio recentemente espresso dolore e condoglianze per la morte
di uno dei peggiori dittatori della storia del ’900, Kim Jong-il della Corea del
Nord.
Giovanni Fighera, docente nei
licei classico e scientifico e ricercatore di Filologia moderna presso
l’Università degli Studi di Milano (e autore di questo blog) ha
dato un’ottima definizione di “ideologia”: «Il termine
indica un pensiero o un sistema di pensiero pregiudiziale, senza un fondamento
di verifica nella realtà. Quindi, lo sguardo ideologico è quella modalità di
trattare il reale non partendo dall’osservazione e dal desiderio di conoscenza
dello stesso, bensì dall’idea preconcetta che si possa già avere». Tutto il
contrario del cristianesimo, che non nasce all’interno dell’uomo, non nasce da
un’idea ma -come ha spiegato Benedetto XVI- «all’inizio dell’essere cristiano
non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un
avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la
direzione decisiva».
Nel suo interessante articolo su La Nuova Bussola Quotidiana ha
correttamente spiegato che la madre di tutte le ideologie contemporanee e quelle
XX secolo è la Rivoluzione francese, perché, citando Giacomo
Leopardi, «lo scopo non solo dei fanatici, ma dei sommi francesi o
precursori, o attori, o […] complici della rivoluzione era esattamente di fare
un popolo esattamente filosofo e ragionevole [...] l’uso intiero, esatto e
universale della ragione e della filosofia, dovesse essere il fondamento e la
cagione e la fonte della vita e della forza e della felicità di un popolo».
Come conseguenza di questo, spiega Fighera, ci furono centinaia di migliaia di
morti, una violenza inaudita nei confronti della tradizione cattolica francese,
l’eliminazione della libertà di culto e di pensiero. Pensiamo alla ghigliottina
di Danton, alla Legge dei sospetti e agli Anni del Terrore, altro che “liberté, égalité,
fraternité“!!
E la Rivoluzione francese è figlia
dell’Illuminismo, dove «dimenticandosi dell’abisso di male
cui può pervenire l’uomo, l’Illuminismo francese propone una visione positiva
della storia e del mondo, scordandosi, però, della persona. La positività
riguarda la società nel suo progresso, non il singolo. Tutta la
vita del singolo deve impegnarsi nella realizzazione di questo
ipotetico futuro, che non risponde alle domande di felicità del cuore del
singolo». Dall’Illuminismo al positivismo e con la «consolidata fiducia
nella scienza e nel progresso, si rafforza nella convinzione che l’uomo possa
finalmente realizzare un mondo perfetto senza Dio, confidando
nelle “scienze positive” o nelle nuove dottrine politiche».
I totalitarismi del ’900 furono impostati
sull’ateismo e/o sul positivismo scientista (nazismo ed
eugenetica, ateismo scientifico obbligatorio nelle università sovietiche ecc.)
ma sono arrivate a mostrare «l’inanità dello sforzo umano di poter costruire
un mondo migliore senza Dio ricorrendo sempre alla violenza e alla
sopraffazione».
Ancora oggi non sono tramontate le ideologie, si
continua a presumere di «costruire la nuova città, di creare l’oasi, di
fondare il mondo nuovo sulle ceneri del vecchio, che avrebbe palesato tutta la
propria insufficienza». Relativismo, progressismo, ecologismo, libertinismo
sessuale, teorie del gender…«le nuove ideologie mostrano sempre la
medesima presunzione che l’uomo possa prendere il posto non più
occupato da Dio e finalmente, lontano da ancestrali fantasie religiose e
superstiziose, realizzare il mondo giusto, equo, fondato sul diritto e su una
morale al passo con i tempi».
Ancora una volta si ripete il peccato
presuntuoso di Adamo ed Eva, ancora una volta la storia è pronta a
dichiarare fallita l’ennesima rincorsa all’idolo di turno.
uccr 9 marzo 2013
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