lunedì 27 agosto 2012
In Germania interi quartieri senza chiese
di Mauro Faverzani
In Germania la scristianizzazione passa attraverso l’architettura: a lanciare l’allarme, è il sito d’informazione cattolico “Kreuz.net”, che nell’edizione on line del 18 agosto evidenzia con preoccupazione come nei nuovi quartieri tedeschi – incredibilmente – non vi sia più posto per le chiese. Non sono proprio state pensate, né progettate, ed è come se fossero state estromesse dal tessuto urbano. E si cita in proposito un articolo del giornalista Dankwart Guratzsch, apparso nelle pagine di cultura del quotidiano “Die Welt”, in cui si fanno esempi concreti: a Stoccarda, dove è stata edificata una frazione di 12 mila abitanti. Senza chiesa.
Ad Amburgo, un nuovo centro per altri 12 mila residenti. Senza chiesa. Anzi, qui per poter realizzare la nuova urbanizzazione, ne son state chiuse 19, probabilmente “d’intralcio”… Così, di botto. Sparite. Il pretesto è l’assenza di richieste in tal senso. Nessuno le avrebbe mai reclamate, né pretese.
Siccome però qualche malumore, sì, c’è stato, ecco accontentati i riottosi: attrezzando loro alla bell’e meglio una misera cappellina con una trentina di sedie in tutto, seminascosta al piano terra di un grigio edificio, ch’è sede solo di uffici. In realtà, è impossibile pensare a semplici sviste o ad innocenti interventi tampone: è chiaro come tutto questo sia stato pianificato, per far sparire il più possibile i segni della fede. In modo peraltro metodico, crudele, spietato. «Costruire chiese significa costruire comunità – commenta il giornalista Guratzsch –. Quando ai credenti si toglie la testimonianza visibile, il riconoscimento pubblico dei loro Valori, anche ai loro occhi questi s’indeboliscono e perdono efficacia».
Un concetto, questo, che ha un precedente illustre: l’8 giugno del 2005 a Roma, presso Palazzo Doria-Pamphili, il Card. Mauro Piacenza, all’epoca Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, disse nel corso di una relazione: «La costruzione di una chiesa edificio è evento ecclesiale, poiché simboleggia l’edificazione stessa della comunità cristiana, che ‘pregusta’ le realtà celesti».
Guratzsch, nel suo articolo, ricorda come anche ai tempi della DDR, la Germania comunista, si facesse lo stesso: le chiese venivano demolite, per umiliare, oltraggiare, isolare la religione ed inculcare l’ateismo. Con una differenza: allora era l’ideologia a dettar legge, il potere era totalmente nelle mani dei persecutori dei cristiani. Ma oggi come mai non si levano voci contrarie? Dove sono le voci dei fedeli, dove sono le gerarchie, sempre così attente a tante altre questioni, ma evidentemente meno alla Casa di Dio? Risuonano le parole di Cristo: «Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc. 18, 8).
da Corrispondenza Romana 24/08/2012
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