All’udienza generale il Papa parla del martirio di san Giovanni
Battista
«Non si può scendere a compromessi con l’amore a Cristo, alla sua Parola,
alla Verità»: è questo, secondo il Papa, l’insegnamento che viene dalla
testimonianza di san Giovanni Battista, il quale affrontò il martirio mantenendo
«la sua

fedeltà ai comandamenti di Dio, senza cedere o
indietreggiare». Benedetto XVI ne ha parlato all’udienza generale di mercoledì
29 agosto, nella piazza della Libertà di Castel Gandolfo, dove erano riuniti
migliaia di fedeli giunti da diversi Paesi del mondo. A loro il Papa ha
riproposto la figura del precursore come «uomo di preghiera» e come luminosa
«guida» nel rapporto con Dio. La sua vicenda terrena, ha sottolineato, mostra
che «la vita cristiana esige il “martirio” della fedeltà quotidiana al Vangelo,
il coraggio cioè di lasciare che Cristo cresca in noi e sia Cristo a orientare
il nostro pensiero e le nostre azioni». Questo può avvenire solo a partire da un
solido legame con Dio. «La preghiera — ha spiegato Benedetto xvi — non è tempo
perso, non è rubare spazio alle attività, anche a quelle apostoliche, ma è
esattamente il contrario: solo se siamo capaci di avere una vita di preghiera
fedele, costante fiduciosa, sarà Dio stesso a darci capacità e forza per vivere
in modo felice e sereno».
Al termine dell’udienza il Papa ha salutato un gruppo di duemilaseicento
ministranti giunti dalla Francia.
L'Osservatore Romano 30 agosto 2012
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