tratto da Traditio Liturgica
Preghiera notturna in un
monasero certosino. Vi si segue una versione simile al Breviario Benedettino. |
In questo post esamineremo in
modo comparato la preghiera notturna tra Oriente e Occidente. Non si tratta solo
di rendersi conto di strutture e modalità differenti, nella distribuzione delle
officiature, ma di scelte di fondo che derivano da intenzioni ben
precise.
Assumeremo come esempio da
comparare le preghiere notturne in occasione della festa dell'Epifania (6
gennaio) o della Theophanìa, come si dice in Oriente.
Il confronto si avvierà su alcuni libri liturgici. Al termine, cercheremo di esporre, dal nostro punto di vista, alcune riflessioni conclusive.
Il confronto si avvierà su alcuni libri liturgici. Al termine, cercheremo di esporre, dal nostro punto di vista, alcune riflessioni conclusive.
A) Considereremo innanzitutto la
preghiera in Occidente con:
Il Breviarium Monasticum approvato dal cardinal Gut nel 1963 |
1) il Breviarium Monasticum edito da Marietti nel 1963 ed approvato dal cardinal Gut. Fu l'ultimo breviario tradizionale in uso nei monasteri benedettini e riporta, essenzialmente, la distribuzione settimanale dei salmi voluta da san Benedetto. Questo breviario riassume, in qualche modo, l'orientamento occidentale antico per quanto riguarda la preghiera notturna. Infatti prima della riforma voluta da papa Pio X agli inizi del '900, anche il breviario in mano ai sacerdoti era abbastanza simile a questo. [BM]
Una delle ultime edizioni del
Breviarium Romanum (con eventuale scelta dei salmi nella traduzione intellettuale della neo-volgata) |
2) Il Breviarium Romanum nell'edizione tipica
vaticana del 1961. Questo breviario riportava le riforme volute da Pio X e
qualche altro adattamento. [BR]
La Liturgia Horarum o Liturgia delle Ore: il breviario più sintetico nella storia della liturgia |
3) La Liturgia Horarum, o Liturgia delle Ore. E' sostanzialmente la preghiera del breviario che, rispetto a quella antica è totalmente rivista e riformata a seguito del Concilio Vaticano II (1962-1965). Tra le preghiere notturne qui riportate è quella assolutamente più contratta al punto che è lasciato al singolo di eseguirla anche in qualsiasi altra ora del giorno. [LH]
Un'elegante edizione non commerciale dell'Horologion in lingua italiana |
Una tra le attuali edizioni in
commercio più eleganti dell'Horologion |
Per poter eseguire queste
ufficiature è necessario avere a disposizione più di un libro (come avveniva nel
Medioevo anche per i riti latini): al Libro delle Ore o Horològion
(che riporta lo schema generale con le salmodie per le due officiature notturne)
si deve associare Il libro del mese di gennaio o Minèo che riporta il proprio
della festa della Theophanìa.
Questa festa non richiede
altri libri ma, nei casi ordinari, si associa sempre un terzo libro con i testi
degli Otto toni (Oktòichos) che si alternano a quelli previsti nei Minèi. A
tutt'oggi in Italia è praticamente introvabile un metodo per seguire o eseguire
le parti notturne dell'Ufficiatura bizantina. Il tentativo di descrizione in
questo blog, risulta essere il primo in rete.
A) SCHEMI
OCCIDENTALI
1) Breviarium Monasticum
[BM]
Parte iniziale
Subito dopo l'inizio: Salmo
3.
Invitatorio: salmo 94
intercalato da un versetto "Christus apparuit nobis: venite
adoremus".
Inno: "Hostis Heròdes
ìmpie".
Primo Notturno
Salmi 28, 45, 46, 47, 65, 71
con relative antifone.
Lettura Is 55, 1-4. Alla fine
responsorio "Hodie in Iordane".
Lettura Is 60, 1-3. Alla fine
responsorio "In columbae".
Lettura Is 61, 10-11; 62, 1.
Alla fine responsorio "Dies sanctificatus".
Secondo Notturno
Salmi 85, 86, 95, 96, 97, 98
con relative antifone.
Lettura dal sermone di papa
Leone I (Sermo 32). Alla fine responsorio "Illuminare,
illuminare".
Lettura dallo stesso sermone.
Alla fine responsorio "Omnes de Saba".
Lettura dallo stesso sermone.
Alla fine responsorio "Magi veniunt".
Lettura dallo stesso sermone.
Alla fine responsorio "Interrogabat Magos Herodes".
Terzo Notturno
Cantico di Isaia 9, 2-7;
Seconda parte dello stesso cantico (26, 1-12); terza parte dello stesso cantico
(66, 10-16) con l'antifona ad esso relativa.
Lettura del Vangelo (Mc 9,
2)
Lettura dall'omelia di papa
Gregorio Magno (Hom in Evang., n. 1 e 2). con responsorio
"Stella".
Lettura dalla stessa omelia e
responsorio "Videntes stellam".
Lettura dalla stessa omelia e
responsorio "Venit lumen tuum".
Lettura dalla stessa omelia e
responsorio "Hic est".
Lettura del Vangelo (Mt
2,1-12).
Parte finale
Inno: "Te Deum
laudamus".
Inno "Te decet
laus".
Orazione
finale.
Elementi che
compongono
questa preghiera notturna: | |
SALMI
|
14
medie o corpose dimensioni
|
CANTICI
|
3
|
INNI
|
3
|
LETTURE
|
11
|
RESPONSORI
|
11
|
PERICOPI
EVANGELICHE
|
2
|
ALTRO
|
|
PREGHIERE DI
INTERCESSIONE
|
|
Tempo medio di
esecuzione
|
3/4 h se letto, anche 1,30 h se
cantato.
|
_______________
2) Breviarium Romanum
[BR]
Parte iniziale
Viene totalmente ommesso il
versetto introduttivo, il salmo invitatorio con i versetto versetto "Christus apparuit
nobis" e anche l'inno "Crudelis Herodes" che vengono fatti solo lungo tutta
l'ottava della festa. Tutto inizia direttamente dalla
prima antifona della
salmodia.
Primo Notturno
Salmi 28, 45, 46 e relative
antifone.
Lettura Is 55, 1-4. Alla fine
responsorio "Hodie in Iordane".
Lettura Is 60, 1-3. Alla fine
responsorio "In columbae".
Lettura Is 61, 10-11; 62, 1.
Alla fine responsorio "Reges Tharsis".
Secondo Notturno
Salmi 65, 71, 85 con relative
antifone.
Lettura dal sermone di papa
Leone I (Sermo 2). Alla fine responsorio "Illuminare,
illuminare".
Lettura dallo stesso sermone.
Alla fine responsorio "Omnes de Saba".
Lettura dallo stesso sermone.
Alla fine responsorio "Magi veniunt".
Salmi 94, 95, 96 con relative
antifone.
Inizio del Vangelo secondo
Matteo (cap 2, 1-12).
Lettura dall'omelia di san
Gregorio Magno (Homilia 10 in Evang.) con responsorio
"Stella";
Lettura dalla stessa omelia e
responsorio "Videntes stellam".
Lettura dalla stessa
omelia.
Parte finale
Inno: "Te Deum
laudamus".
Orazione
finale.
Elementi che
compongono
questa preghiera notturna: | |
SALMI
|
9
medie dimensioni
|
CANTICI
|
|
INNI
|
1
|
LETTURE
|
9
|
RESPONSORI
|
8
|
PERICOPI
EVANGELICHE
|
1
Solo l’incipit del vangelo
|
ALTRO
|
|
PREGHIERE DI
INTERCESSIONE
|
|
Tempo medio di
esecuzione
|
Poco più di 30 min. se letto, poco più di 1h se
cantato.
|
_______________
3) Liturgia Horarum
[LH]
Parte iniziale
Antifona all'invitatorio del
salmo 94:
"Venite adoriamo il Signore
apparso tra noi"
Inno: "Prostrati i santi Magi
adorano il Bambino".
Parte mediana
Prima Lettura: Is 60,
1-22
Responsorio: "Alzati vestiti
di luce, Gerusalemme".
Seconda Lettura: discorsi di
san Leone Magno papa (Discorso 3 per l'epifania, 1-3.5; PL 54,240-244).
Responsorio "in questo giorno
di luce è apparso il salvatore del mondo".
Parte finale
Inno: Te
Deum
Orazione
finale.
Elementi che
compongono
questa preghiera notturna: | |
SALMI
|
4
medie o piccole dimensioni
|
CANTICI
|
|
INNI
|
2
|
LETTURE
|
2
|
RESPONSORI
|
2
|
PERICOPI
EVANGELICHE
|
|
ALTRO
|
|
PREGHIERE DI
INTERCESSIONE
|
|
Tempo medio di
esecuzione
|
15 minuti all’incirca se letto; 30 minuti all’incirca se
cantato.
|
_______________
B) SCHEMA ORIENTALE
L'Horologion bizantino
[BYZ]
Questa ufficiatura è abbastanza complessa. Ne riassumiamo le parti essenziali eseguite nella festa. Innanzitutto abbiamo due parti 1) L'Ufficio di Mezzanotte; 2) Il Mattutino.
Il primo ufficio è tipiacamente notturno. Il secondo si articola tra la fine della notte e l'alba e perciò incorpora le Lodi.
1) L'UFFICIO DI MEZZANOTTE O MESONITTICO
Parte iniziale
Trisagio, Padre nostro, tropari trinitari e preghiera iniziale
Parte centrale
Salmo 50, salmo 118 diviso in tre parti.
Canone Trinitario (se la festa cade di domenica)
Credo Niceno-Costantinopolitano
Parte finale:
Trisagio, Padre nostro, tropari e preghiera finale.
In qualche caso si aggiungono i salmi 120, 133 (dal 22 settembre alla domenica delle Palme).
2) L'UFFICIO DEL MATTUTINO
Parte iniziale
Salmi 19, 20
Trisagio, Padre Nostro, Tropari fissi.
Prima ektenìa (litania di intercessione)
Parte introduttiva
Salmi 3, 37, 62 (primo blocco di salmi o kàthisma)
Salmi 87, 102, 142 (secondo blocco di salmi o kàthisma)
Parti centrali
Tropario della festa "Ἐν Ἰορδάνῃ βαπτιζομένου σου Κύριε"
Primo kàthisma di 8 salmi [nei monasteri]
Seconda ektenìa (litania di intercessione)
Testi dal Minèo relativo alla festa: kàthisma "Ἐπιφανέντος σου ἐν Ἰορδάνῃ".
Secondo kàthisma di 8 salmi [nei monasteri]
Terza ektenìa (litania di intercessione)
Testi dal Minèo relativo alla festa: kàthisma "Ἰορδάνη ποταμέ, τὶ ἐθαμβήθης θεωρῶν;".
Polyeleos (salmi 134-135)
Quarta ektenìa (litania di intercessione)
Testi dal Minèo relativo alla festa: kàthisma "Τὰ ῥεῖθρα ἡγίασας τὰ Ἰορδάνια".
Anavathmì (graduali) del tono quarto, come riportato nell'Horologion: "Ἐκ νεότητός μου πολλὰ πολεμεῖ με πάθη"
Prokìmenon della festa dal Minèon: "Ἡ θάλασσα εἶδε καὶ ἔφυγεν, ὁ Ἰορδάνης ἐστράφη εἰς τὰ ὀπίσω."
Canto del "Πᾶσα πνοή" (come nell'Horologion)
e canto del Vangelo
Canto del salmo 50
Tropario "Θεὸς Λόγος ἐπεφάνη ἐν σαρκί"
Canone di Kosma "Βυθοῦ ἀνεκάλυψε πυθμένα".
Canone giambico di san Giovanni Damasceno "Σήμερον ἀχράντοιο βαλών" (come dal Minèo).
Preghiera del diacono o, in sua assenza, del sacerdote: "Σῶσον, ὁ Θεός, τὸν λαόν σου,...".
Canto della prima e terza ode dei canoni previsti nel Minèo iniziando da "Στείβει θαλάσσης".
Quinta ektenìa
Kontàkion della festa (dal Minèo): "Ἐπεφάνης σήμερον τῇ οἰκουμένῃ".
Lettura del Sinassario (corrispondente al Martirologio nel rito latino)
Canto della settima e ottava ode dei canoni iniziando da "Νέους εὐσεβεῖς".
Inno Magnificat (dopo la katavasìa dell'ottava ode).
Canto della nona ode: "Μεγάλυνον ψυχή μου".
Sesta ektenìa.
Exapostilària della festa (dal Mineo) iniziando da: "Ἐπεφάνη ὁ Σωτήρ".
LODI
Salmodia (salmi 148, 149, 150)
Doxastikòn della festa (dal Mineo): "Νάματα Ἰορδάνια".
Parte finale:
Inno della grande dossologia: "Δόξα σοι τῷ δείξαντι τὸ φῶς" (dall'Horologion). Corrisponde al "Gloria in excelsis Deo" latino ma è molto più esteso.
Tropario Apolytikion della festa: "Ἐν Ἰορδάνῃ βαπτιζομένου σου Κύριε".
Elementi che
compongono
questa preghiera notturna: | |
SALMI
|
16 +
16
medie o grandi dimensioni
|
CANTICI
|
|
INNI
|
2
|
LETTURE
|
1
(+1)
Letttura del Sinassario.
Nelle Domeniche si legge pure il
Vangelo
|
RESPONSORI
|
|
PERICOPI
EVANGELICHE
|
|
ALTRO
|
Numerosi tropari, exapostilaria,
odi…
|
PREGHIERE DI
INTERCESSIONE
|
6
|
Tempo medio di
esecuzione
|
Da
|
BM
|
BR
|
LH
|
BYZ
| |
salmi
|
14
|
9
|
4
|
16+16
|
cantici /
preghiere di intercessione |
3 / 0
|
0/
6
| ||
inni
|
3
|
1
|
2
|
2
|
letture
|
11
|
9
|
2
|
1
(+1)
|
Responsori o
tropari
|
11
|
8
|
2
|
Numerosi tropari e
composizioni varie anche abbastanza estese
|
Pericopi
evangeliche
|
2
|
incipit 1
vangelo
|
1
| |
Tempo di
esecuzione
|
Da ¾ h a 1,30
h
|
Dai 40 min a 1
h.
|
Dai 15 ai 30
min,
|
1,30-2
h.
|
Includiamo un grafico che indica in modo quantitativo la variazione del numero dei salmi utilizzati nella preghiera notturna. Certamente quest'ultima non è solo composta da salmi ma la loro quantità è pur sempre un indice dell'ampiezza della stessa.
a) Il primo dato ci è testimoniato da san Benedetto. Il santo testimonia che i primi monaci erano soliti recitare l'intero salterio (150 salmi) in un intero giorno. E' dunque presumibile che dei salmi almeno la metà, se non tre quarti, andasse alla preghiera notturna.
b) Il secondo dato si riferisce a quanto ha
stabilito san Benedetto per lungo tempo rimasto normativo in Occidente anche nel
cosiddetto "Breviario di Gregorio Magno" della Chiesa di
Roma.
c) Il terzo dato è relativo alla prassi della
Chiesa bizantina che si pone, dunque, a metà strada tra san Benedetto e la
prassi liturgica dei primitivi asceti.
d) Il quarto dato è relativo al Breviario
riformato da Pio X.
e) Il quinto dato è relativo alla Liturgia
Horarum voluta a seguito delle riforme del concilio vaticano II nel
Cattolicesimo.
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Nell'ambito occidentale, i primi due breviari presentati (quello monastico e quello romano) rientrano ancora all'interno di un mondo tradizionale. Per quanto verso gli anni '50 del novecento ci fosse qualche liturgista che rimproverasse al papa Pio X di aver un po' troppo manomesso lo schema del salterio dal breviario tradizionale antico, tuttavia, questo breviario, seppur alleggerito, non si discostava di molto dalle edizioni precedenti e, quindi, dal breviario monastico. Tra i due c'era, infatti, uno schema molto somigliante ed entrambi presupponevano che la preghiera fosse il "lavoro" del religioso o del sacerdote che la praticava. Come tutti i lavori, doveva essere necessariamente un poco impegnativa e doveva richiedere almeno un certo tempo.
L'orizzonte cambia con la Liturgia Horarum nella quale, con l'intenzione di coinvolgere nella preghiera del breviario pure i laici, avviene una totale revisione, per alcuni stravolgimento. Lo schema tradizionale dei salmi è rifiutato e la loro distribuzione, in luogo d'essere settimanale diviene quadrisettimanale. La Liturgia Horarum è progettata per un mondo che vive di corsa, che ha poco tempo da dedicare alla preghiera. Ma quello che qui è indicato come un punto di forza, in realtà diviene rapidamente un punto debole. Senza un giusto tempo da dedicarsi alla preghiera il lavoro non può giungere a produrre nel tempo i frutti più maturi. Questo breviario in luogo di essere indirizzato solo ai laici è anche in mano ai sacerdoti e ai religiosi e qui nasce un problema. A nostro avviso il minor tempo dedicato alla preghiera non ha portato ad una maggior qualità di preghiera ma solo ad un indebolimento della stessa al punto che alcuni sacerdoti hanno smesso totalmente di praticare questo nuovo breviario.
Per quanto riguarda l'Horologion, si rientra in un campo decisamente tradizionale. La preghiera con l'Horologion avviene nelle chiese dove si cura di più la liturgia (richiede una conoscenza e una pratica che non si improvvisano) e nei monasteri. In questo caso non esiste la divisione clero-laici ma chiunque lo voglia, può pregare con questo libro. Nella mentalità dei redattori dell'Horologion la preghiera è un esercizio psicofisico: non richiede solo l'attenzione dello spirito ma anche la collaborazione del corpo (prostrazioni, inchini, frequenti segni di croce). Ci troviamo in un orizzonte ascetico antico nel quale, con costante impegno, si possono ottenere i frutti più pieni della preghiera. Privare la Chiesa di queste possibilità significa di fatto snaturarla.
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Nell'ambito occidentale, i primi due breviari presentati (quello monastico e quello romano) rientrano ancora all'interno di un mondo tradizionale. Per quanto verso gli anni '50 del novecento ci fosse qualche liturgista che rimproverasse al papa Pio X di aver un po' troppo manomesso lo schema del salterio dal breviario tradizionale antico, tuttavia, questo breviario, seppur alleggerito, non si discostava di molto dalle edizioni precedenti e, quindi, dal breviario monastico. Tra i due c'era, infatti, uno schema molto somigliante ed entrambi presupponevano che la preghiera fosse il "lavoro" del religioso o del sacerdote che la praticava. Come tutti i lavori, doveva essere necessariamente un poco impegnativa e doveva richiedere almeno un certo tempo.
L'orizzonte cambia con la Liturgia Horarum nella quale, con l'intenzione di coinvolgere nella preghiera del breviario pure i laici, avviene una totale revisione, per alcuni stravolgimento. Lo schema tradizionale dei salmi è rifiutato e la loro distribuzione, in luogo d'essere settimanale diviene quadrisettimanale. La Liturgia Horarum è progettata per un mondo che vive di corsa, che ha poco tempo da dedicare alla preghiera. Ma quello che qui è indicato come un punto di forza, in realtà diviene rapidamente un punto debole. Senza un giusto tempo da dedicarsi alla preghiera il lavoro non può giungere a produrre nel tempo i frutti più maturi. Questo breviario in luogo di essere indirizzato solo ai laici è anche in mano ai sacerdoti e ai religiosi e qui nasce un problema. A nostro avviso il minor tempo dedicato alla preghiera non ha portato ad una maggior qualità di preghiera ma solo ad un indebolimento della stessa al punto che alcuni sacerdoti hanno smesso totalmente di praticare questo nuovo breviario.
Per quanto riguarda l'Horologion, si rientra in un campo decisamente tradizionale. La preghiera con l'Horologion avviene nelle chiese dove si cura di più la liturgia (richiede una conoscenza e una pratica che non si improvvisano) e nei monasteri. In questo caso non esiste la divisione clero-laici ma chiunque lo voglia, può pregare con questo libro. Nella mentalità dei redattori dell'Horologion la preghiera è un esercizio psicofisico: non richiede solo l'attenzione dello spirito ma anche la collaborazione del corpo (prostrazioni, inchini, frequenti segni di croce). Ci troviamo in un orizzonte ascetico antico nel quale, con costante impegno, si possono ottenere i frutti più pieni della preghiera. Privare la Chiesa di queste possibilità significa di fatto snaturarla.
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