L'Economist, che di solito non si occupa
di religione, quanto - ovviamente - di economia e politica, non disdegna di
occuparsi di cultura e costume. In questa linea di attenzione, nella prossima
edizione internazionale in edicola domani, uscirà con un articolo che suonerà
stridente a molti, in particolare nella nostra italietta
provincial-cattolica.
Ve lo anticipo, visto che è già in rete,
però ve lo dovete leggere in inglese:
Il titolo del pezzo è "Un'avanguardia
tradizionalista", sottotitolo "Fa tendenza essere tradizionali nella
Chiesa Cattolica". L'uso del termine "traditionalist" non è mi pare
usato in maniera corrispondente all'accezione italiana, spesso ahimè sinonimo di
"Lefebvriano", ma piuttosto nel senso di "chi vuole tornare alla sana
Tradizione".
L'autore dell'articolo, in maniera
giornalistica, mostra quello che vede e i dati che coglie, numeri alla mano, età
dei frequentatori delle messe tradizionali e così via. Moda passeggera o
avvisaglie di una svolta che è qui per imporsi e rimanere? Non è ancora
chiaro e l'autore non dà giudizi. Certo la sua prospettiva è anglo-americana: ma
si sa che i trend culturali che si anticipano negli USA e a Londra, presto o
tardi sbarcano anche qui da noi. L'articolista non ne vede una minaccia, né
parteggia in maniera faziosa. Tuttavia si fa delle domande e guarda le cose
con una certa curiosità, perché coglie il "trend". Sarebbe bello che deposte
ideologie e cattiverie reciproche, anche tanti cattolici italiani riuscissero ad
essere sereni a proposito dell'enorme patrimonio teologico, spirituale,
liturgico, musicale, artistico e pastorale che in parecchi si ostinano a credere
"superato" o "perduto", "obliato" o "obliterato" (contenti o piangenti a seconda
del partito preso in questo campo).
Naturalmente l'articolo riconosce in Benedetto
XVI colui che ha mosso la prima "palla di neve", diciamo così, provocando - come
si vede nei cartoni animati (sono sempre metafore mie...)- una valanga rotolante
sempre più grande.... Per esempio si citano i nuovi Ordinariati ex-anglicani,
qui da noi invisibili, ma in Inghilterra e America realtà vivaci e in rapida
crescita (a volte anche troppo rapida....).
Voi lettori sapete che questo non è un blog
"tradizionalista" (in senso stretto), è piuttosto "benedettiano",
questo sì e lo rivendica orgogliosamente: come ogni francescano il carisma di
chi lo scrive è semplicemente quello di schierarsi dalla parte del Papa e della
Chiesa di Roma (per quello che riguarda la dottrina, l'insegnamento, e perfino
la liturgia), e per il resto (e che resto....!) di cercare di riformare la
Chiesa non attraverso crociate riformistiche o contrapposizioni protestanti, ma
sull'esempio e con lo stile forte e amabile di san Francesco.
Leggete il pezzo, discutete e decidete se anche
per voi la tradizione ha un futuro d'avanguardia, da dispiegare in
avanti, o è solo un "guardare indietro" di chi non riesce a stare nel
mondo moderno da cristiano. Un bel dilemma. Io, intanto, sto con
Benedetto.
Leggete
qui, se volete, in pessima traduzione
automatica
http://www.cantualeantonianum.com
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