dall'Economist
Prendete, ad esempio, la Messa in latino, abbandonata dal Concilio nel 1962 per liturgie in lingue vernacolari. Nella sua forma più tradizionale, il sacerdote consacra il pane e il vino con voce sommessa, volgendo le spalle all'assemblea. Ma Padre John Zuhlsdorf, un prete americano e blogger, afferma di dialogare con i fedeli, a differenza del comodo liberalismo delle liturgie regolari: "non siamo a scuola", dice.
Altri condividono il suo entusiasmo. La Società della Messa in latino dell'Inghilterra e Galles, iniziata nel 1965, ha ora più di 5.000 membri. Il numero di Messe celebrate in latino sono passate dalle 26 ogni settimana nel 2007 alle 157 ogni settimana di oggi. Negli Stati Uniti si è saliti dalle 60 nel 1991 alle 420 di oggi. All'Oratorio di Brompton, principale ritrovo del tradizionalismo londinese, 440 fedeli si riuniscono per la Messa grande in latino la domenica. Le donne indossano in testa mantillas (veli ricamati), gli uomini vestono in tweed.
Non siamo di fronte però a un'assemblea di vecchi parrucconi: siamo di fronte a persone giovani ed internazionali. Il cattolicesimo tradizionale, un po' come il cristianesimo evangelico, attrae persone che non erano nemmeno nate quando il Concilio Vaticano II tentò di ringiovanire la Chiesa. I gruppi tradizionalisti si estendono in 34 Paesi, tra cui Hong Kong, Sud Africa e Bielorussia. "Juventutem", un movimento di giovani cattolici amanti dell'antico, vantano molti attivisti in 12 Paesi. I tradizionalisti usano blog, siti web e media sociali per diffondere il loro pensiero e per attirare l'attenzione di diocesi "liberali" recalcitranti che da sempre guardano ai latinisti come ad una minoranza decadente, anacronostica e affettata. In Colombia, 500 persone che volevano una Messa tradizionale, erano costretti a riunirsi in un centro sociale (dopo vario tempo trovarono una chiesa).
Un grosso cambiamento ci fu nel 2007, quando Papa Benedetto XVI formalmente approvò l'uso della Messa in rito antico. Fino ad allora, se un sacerdote fosse stato simpatizzante della liturgia tradizionale, avrebbe potuto vedere la sua carriera rovinata. La causa ha ricevuto nuovo vigore dall'Ordinariato, un raggruppamento sostenuto dalla Santa Sede per ex-anglicani. Dozzine di preti anglicani hanno "attraversato il Tevere" dall'ala della Chiesa Alta fortemente ritualistica "smells and bells" - di incenso e scampanii - trovando un caldo benvenuto fra i tradizionalisti cattolici.
Il ritorno del vecchio rito causa una silenziosa costernazione tra i cattolici modernisti. Timothy Radcliffe, ex Padre Generale dei Frati Domenicani in Gran Bretagna, vi vede "una sorta di nostalgia del 'Ritorno di Brideshead'" (N.d.T.: titolo di un film in cui si rimpiange un passato di nobiltà, un'epoca migliore). La rinascita tradizionalista, secondo lui, rappresenta una reazione contro il "liberalismo di moda" della sua generazione. Alcune oscillazioni del pendolo sono inevitabili. Ma per una gerarchia ecclesiastica, nei Paesi dell'occidente, scossa dagli scandali e dal declino, il sorgere di un'avanguardia tradizionalista è destabilizzante. Si tratta semplicemente di una manifestazione di eccentricità, o di qualcos'altro?
The Economist, 15/12/2012
http://www.economist.com/news/international/21568357-its-trendy-be-traditionalist-catholic-church-traditionalist-avant-garde
trad. it. e adattamento di d. G. Rizzieri
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