Redazione di Cantuale Antonianum
Cari sacerdoti e diaconi, non so se vi siete
mai trovati ad usare il Benedizionale attualmente in vigore (trovate i testi del medesimo libro liturgico qui). Comunque, avrete
saltuariamente notato che, nella maggior parte delle preghiere "di benedizione"
ivi contenute, non è previsto il segno della croce fatto dal ministro, a
differenza dell'uso tradizionale di questo gesto.
Molti si chiedono: si deve omettere tale
segno perché non è previsto? Non si deve più fare come una volta? Ma è possibile
che il segno della vivificante croce, segno cristiano di ogni benedizione, venga
dimenticato proprio nei sacramentali che si chiamano appunto
"benedizioni"?...
Nel 2002, dieci anni fa giusto oggi, la
Congregazione per il Culto divino, proprio per venire incontro ai dubbi e alle
perplessità, emise un DECRETO, che vi riporto in originale qua sotto. In esso si
stabilisce che
a) Si deve sempre fare, da parte del
ministro ordinato, il segno della Croce con la mano destra quando si danno le
benedizioni alle persone e alle cose, deve essere considerato come
"necessario".
b) Dove non sia esplicitamente posta la
crocetta che indica il momento per tracciare il segno della Croce, lo si deve
fare quando si incontrano parole come "benedire" o "benedizione" o
equivalenti.
c) Se non ci sono nemmeno queste parole
- cosa che capita spessissimo con il "nuovo" Benedizionale (CEI 1992) - allora
si farà il segno della Croce alla fine della preghiera di benedizione.
Non è un caso che questo decreto sia datato 14
settembre, festa dell'Esaltazione della Santa Croce: è per chi volesse
minimizzare l'importanza del segno della Croce il quale, dunque, NON E'
FACOLTATIVO nelle benedizioni conferite dai soli ministri ordinati (è ovvio -
come chiariscono le rubriche - che i laici non devono utilizzare questo segno,
anche nelle benedizioni che possono
pronunciare).
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