venerdì 20 giugno 2025

Andrea Grillo, il giovane Carlo Acutis e la “maleducazione eucaristica”: quando i teologi criticano i santi


Carlo Acutis, Servo di Dio

Articolo scritto da Jaime Gurpegui, pubblicato su Infovaticana, nella traduzione automatica curata da Sabino Paciolla (20 giugno 2025).
Per completezza di informazione, e per chi volesse proprio proprio “gustare” le “acute” riflessioni teologiche di Andrea Grillo, può leggere qui il testo di cui si parla nell’articolo che segue di Jaime Gurpegui.



“Maleducazione eucaristica” o teologia malnutrita: quando i teologi criticano i santi


Jaime Gurpegui

La recente invettiva di Andrea Grillo contro il beato Carlo Acutis – pubblicata il 17 giugno sul blog Come se non, ospitato dalla rivista Munera – merita di figurare in un’antologia del progressismo teologico: non per la sua brillantezza, ma per la sua prevedibilità, accanimento e cecità.

L’articolo di Grillo, intitolato Il giovane Carlo Acutis e la maleducazione eucaristica, pretende di «salvare» Carlo dai «cattivi maestri» che – secondo lui – lo avrebbero sviato verso una visione arcaica e miracolistica dell’Eucaristia. Il problema, però, non è Carlo. È Grillo.

Un adolescente contro settantenni disillusi

Cosa infastidisce tanto Grillo? Che un adolescente di 14 anni avesse abbastanza fede da credere nei miracoli eucaristici? Che promuovesse una mostra internazionale con decine di casi documentati, sostenuta dai vescovi e approvata dalla Chiesa? O che quello stesso adolescente, senza passare dai suoi seminari di pensiero o dai suoi blog, oggi sia beato e cammini verso gli altari?

Grillo si scandalizza del fatto che Carlo non abbia sviluppato una «teologia eucaristica moderna», come se un ragazzo di 14 anni dovesse scrivere Ecclesia de Eucharistia per essere santo. Lo accusa di ossessione per «l’inessenziale», perché si è concentrato sui miracoli, invece di tenere conferenze sul «corpo ecclesiale».

Ma ciò che l’articolo mette davvero in evidenza è un’altra cosa: che molti teologi sono infastiditi dalla santità quando non possono controllarla, quando non esce dalle loro cattedre, quando non obbedisce al loro gergo logoro e alla loro liturgia disincarnata.

L’architetto della repressione liturgica

Non è un dettaglio da poco: Andrea Grillo è stato il principale ideatore di Traditionis Custodes. Molti a Roma lo riconoscono come il teologo di riferimento di Papa Francesco in materia liturgica, lo stesso che ha definito la Messa tradizionale un «rito chiuso, inerte e senza vigore» e ne ha chiesto la definitiva scomparsa.

Grillo non solo è stato l’ispiratore del motu proprio che ha soffocato la Messa tradizionale, ma ha anche difeso apertamente posizioni incompatibili con la fede cattolica: Benedizione delle unioni omosessuali: nel suo libro Può una madre non benedire i propri figli? (2021), ne promuove il riconoscimento pastorale.
Negazione della transustanziazione: ha affermato che «Transubstantiatio non è un dogma» e che «contraddice la metafisica» (Munera, 17/12/2017).
Ordinazione femminile: sostiene l’apertura del diaconato alle donne (Munera, 9/11/2017; Adista, 25/5/2019).
Uso dei contraccettivi: firmatario della Catholic Scholars’ Statement (Wijngaards Institute, 2016), che chiede di ammetterne la legittimità morale.
Relativismo morale: nega che la Chiesa abbia autorità definitiva in materia di morale sessuale (Munera, 30/6/2021).
Indissolubilità del matrimonio: suggerisce di sostituirla con il concetto di «legame indisponibile» (Munera, febbraio 2014).

Questo è il teologo che oggi accusa Carlo Acutis di «maleducazione eucaristica». Il contrasto non potrebbe essere più eloquente: un adolescente innamorato dell’Eucaristia e un professore che ne nega i fondamenti più elementari.

Disprezzo per il soprannaturale

La parte più rivelatrice dell’articolo è quella in cui Grillo critica le parole di tre prelati che introducono la raccolta dei miracoli eucaristici compilata da Carlo. Non per ciò che dicono – che è teologicamente ortodosso – ma perché «sembrano provenire da un altro mondo», perché insistono sulla presenza reale, perché parlano di prodigi, di conversioni, di segni che commuovono.

Nel mondo di Grillo, questo è «maleducazione eucaristica».

Ma nel mondo dei santi, questa è fede cattolica.

Che i miracoli non sono «oggetto di fede»? D’accordo. Ma la Chiesa li ha sempre considerati segni provvidenziali, aiuti alla conversione, e non ostacoli. Da quando difendere la transustanziazione con parole chiare e dirette – come fa padre Coggi – è un errore teologico?

Forse il problema non è Carlo. Il problema è che molti adulti si sono abituati a una liturgia senza mistero, a una messa senza presenza reale, a un’Eucaristia senza adorazione. E quando un giovane osa ricordare che «l’Eucaristia è la mia autostrada per il Paradiso», lo accusano di superstizione.

La nuova eresia: credere nei miracoli

Grillo conclude accusando coloro che circondavano Carlo – e coloro che diffondono la sua eredità – di essere responsabili di una «grave maleducazione eucaristica».

Grillo teme che i giovani imitino Carlo. Noi lo aspettiamo con ansia.







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