Ecco qui sotto il testo in italiano del Decreto con cui Papa Francesco vuole far menzionare insieme alla Beata Vergine
Maria anche san Giuseppe, suo Sposo, ad ogni Messa celebrata nel Rito
Romano. In questo modo, qualunque preghiera eucaristica il celebrante scelga di
usare, verrà ricordata la coppia dei genitori a cui fu affidato Gesù dall'Eterno
Padre.
Un confratello mi suggeriva che questa può essere vista come la risposta di Papa Francesco a quanti gli dicono di non farsi sentire abbastanza sul matrimonio omosessuale e sulle forme alternative di famiglia, che oggi inondano i discorsi e i dibattiti. Il Papa sceglie la preghiera, anzi il vertice della preghiera, per mostrare la sacra Famiglia come modello: Maria, Giuseppe e Gesù, mamma, papà e figlio. San Giuseppe è qualificato "sposo": un uomo per una donna, non ci sono altri sposalizi.
Dobbiamo anche notare che nonostante l'anno
scorso sia stato ricordato il cinquantenario dell'inserimento di san Giuseppe
nel Canone Romano, Papa Ratzinger non ha proceduto ad uniformare le altre
preghiere eucaristiche postconciliari per un motivo - credo - piuttosto
evidente. Il suo nome di battesimo è Ioseph: chiaramente Benedetto XVI,
vista la cattiva stampa di cui godeva, non avrebbe passato indenne un tale gesto
(conflitto di interessi?). Francesco, con questa delicatezza, rende anche
omaggio al suo predecessore (menzionato esplicitamente nel decreto), oltre a
rinnovare la devozione della Chiesa universale al suo celeste Patrono e
custode.
DECRETO
della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti
della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti
Mediante la cura paterna di Gesù, San Giuseppe
di Nazareth, posto a capo della Famiglia del Signore, adempì copiosamente la
missione ricevuta dalla grazia nell’economia della salvezza e, aderendo
pienamente agli inizi dei misteri dell’umana salvezza, è divenuto modello
esemplare di quella generosa umiltà che il cristianesimo solleva a grandi
destini e testimone di quelle virtù comuni, umane e semplici, necessarie perché
gli uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo. Per mezzo di esse quel
Giusto, che si è preso amorevole cura della Madre di Dio e si è dedicato con
gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, è divenuto il custode dei più
preziosi tesori di Dio Padre ed è stato incessantemente venerato nei secoli dal
popolo di Dio quale sostegno di quel corpo mistico che è la Chiesa.
Nella Chiesa cattolica i fedeli hanno sempre
manifestato ininterrotta devozione per San Giuseppe e ne hanno onorato
solennemente e costantemente la memoria di Sposo castissimo della Madre di Dio e
Patrono celeste di tutta la Chiesa, al punto che già il Beato Giovanni XXIII,
durante il Sacrosanto Concilio Ecumenico Vaticano II, decretò che ne fosse
aggiunto il nome nell’antichissimo Canone Romano. Il Sommo Pontefice
Benedetto XVI ha voluto accogliere e benevolmente approvare i devotissimi
auspici giunti per iscritto da molteplici luoghi, che ora il Sommo Pontefice
Francesco ha confermato, considerando la pienezza della comunione dei Santi
che, un tempo pellegrini insieme a noi nel mondo, ci conducono a Cristo e a lui
ci uniscono.
Pertanto, tenuto conto di ciò, questa
Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in virtù delle
facoltà concesse dal Sommo Pontefice Francesco, di buon grado decreta che il
nome di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria, sia d’ora in avanti
aggiunto nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV della terza edizione tipica
del Messale Romano, apposto dopo il nome della Beata Vergine Maria come
segue: nella Preghiera eucaristica II: « ut cum beáta Dei Genetríce Vírgine
María, beáto Ioseph, eius Sponso, beátis Apóstolis »; nella Preghiera
eucaristica III: « cum beatíssima Vírgine, Dei Genetríce, María, cum
beáto Ioseph, eius Sponso, cum beátis Apóstolis »; nella Preghiera
eucaristica IV: « cum beáta Vírgine, Dei Genetríce, María, cum beáto
Ioseph, eius Sponso, cum Apóstolis ».
Quanto ai testi redatti in lingua latina, si
utilizzino le formule che da ora sono dichiarate tipiche. La Congregazione
stessa si occuperà in seguito di provvedere alle traduzioni nelle lingue
occidentali di maggior diffusione; quelle da redigere nelle altre lingue
dovranno essere preparate, a norma del diritto, dalla relativa Conferenza dei
Vescovi e confermate dalla Sede Apostolica tramite questo Dicastero.
Nonostante qualsiasi cosa in
contrario.
Dalla Congregazione per il Culto Divino e la
Disciplina dei Sacramenti, 1 maggio 2013, S. Giuseppe artigiano.
Antonio Card. Cañizares Llovera
Prefetto
+ Arthur Roche
Arcivescovo
SegretarioATTENZIONE: La Congregazione ha già provveduto a tradurre in forma ufficiale le formule da inserire nel messale anche in Italiano. Da oggi in poi i sacerdoti devono perciò ricordare di menzionare San Giuseppe a TUTTE LE MESSE:
FORMULE CHE SPETTANO A SAN GIUSEPPE IN LINGUA ITALIANA
Nella Preghiera eucaristica II:
«insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli...»;
Nella Preghiera eucaristica III:
«con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con i tuoi santi apostoli....»;
Nella Preghiera eucaristica IV:
«con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli...».
http://www.cantualeantonianum.com
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