domenica 14 maggio 2023

Il sacrificio di un sacerdote paraplegico e la sua riverenza alla S. Messa, sempre e comunque.





Uno schiaffo ai preti di adesso



Quanto i nostri preti hanno da imparare da questo video!

Guardiamolo: in pochi secondi abbiamo una bellissima testimonianza di don Leo Close (qui e qui per la vita), sacerdote irlandese paraplegico costretto sulla sedia a rotelle, il quale non indurì il proprio cuore per la propria condizione ma al contrario volle sempre celebrare la S. Messa e volle farlo in piedi, dignitosamente.
 
E trovò il modo.

I preti sani di fisico e senza problemi di deambulazione, che si inventano la qualunque per rendere più "attraente" la Messa modificando il rito, togliendo o aggiungendo orazioni o parti della Messa (come il Credo) o celebrando su altari improvvisati indegni (materassini, tavoli in mezzo al bosco vestiti da ciclisti con ostie che volano) o parati nei modi i più bizzarri (con caschi da moto in testa o bandane, ecc. ecc...) dovrebbero fare un bell'esame di coscienza e magari vergognarsi.


Da questo video inoltre arriva un altro schiaffo: apprendiamo che don Leo chiese una concessione per poter celebrare nelle costrizioni che la sua malattia gli imponeva. Pur non potendo fare diversamente, egli chiese una dispensa alla S. Sede dalle rubriche. E lo fece con amore e devozione.
 
Eh sì, avete letto bene. Ha dovuto chiedere una dispensa al Papa (allora era Giovanni XXIII) per poter celerbrare (nella chiesa di S. Patrizio a Roma) omettendo di girarsi verso i fedeli e di genuflettersi.
 
Oggi molti preti riderebbero per questa circostanza.
 
Ma invece dovrebbero riflettere: il sacerdote ha chiesto la dispensa perchè sapeva che la S. Messa era (ed è) la cosa più preziosa ed più importante della Chiesa e che per questo egli non aveva la facoltà di "modificare" la liturgia autonomamente se pur per gravi motivi di salute.
 
Si può dire altrettanto oggi?

Don Leo chiese la dispensa perché un tempo la S. Sede - in tema di liturgia - era molto più consapevole e vigile.
 
Si può dire altrettanto oggi?

Vista la creatività dei preti di adesso che cambiano spesso la Messa e per di più per motivi futili o solo per gusto personale (spesso pessimo e a volte blasfemo), diremmo di no.
 
Speriamo che questo video faccia riflettere molti sacerdoti: la S. Messa, la liturgia, non è un rituale degli uomini e per gli uomini. E' bensì un opera di e per Dio. Intoccabile, sacratissima. E come tale va rispettata e riverita. E stiamo parlando della S. Messa, di ogni S. Messa (a prescindere dal rito!).


Commoventi le parole del cronista che nel video commenta così le bellissime immagini di don Close, legato a due aste fissate ad una pedana che lo reggono in piedi davanti ad un altare dignitosamente parato:


"il Reverendo Close può celebrare senza mai voltarsi ai fedeli come vorrebbe la liturgia, e riducendo al minimo i movimenti del rituale.
 
La sua storia è tutta qui.
 
In questi pochi fotogrammi che si ripetono ogni giorno, come un meraviglioso canto di fede.
La rassegnazione è la più bella di tutte le preghiere che egli può offrire al Creatore.
Mai la promessa di pace agli uomini di buona volontà ci è apparsa più giusta e consolatrice".


Grazie al lettore che ci ha segnalato questo video. E grazie al rev.do don Leo Close.


Roberto





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